La lunga attesa è finita, via libera UE al decreto sulle Comunità Energetiche

Manca solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale perché il decreto Comunità energetiche diventi operativo, con la previsione di tariffe incentivanti e un contributo a fondo perduto
La lunga attesa è finita, via libera UE al decreto Comunità Energetiche

Innanzitutto, la notizia: si è appena appreso che la Commissione Europea ha dato il via libera al decreto italiano per l’incentivazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Un fatto importante, per la sostanza ma anche perché mette finalmente termine ad un’attesa che invece sembrava sempre più interminabile, specie per coloro che sono concretamente interessati all’autoconsumo dell’energia ricavata dalle fonti rinnovabili.

Per dire di come la vicenda del decreto CER – che dopo lo “sdoganamento” di Bruxelles dovrà adesso essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale per entrare in vigore – si trascinava ormai da troppo tempo vi riportiamo un breve estratto del libro Community Energy Map recensito su questo sito: “Tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 sarà aggiornata la regolazione da applicare alle CER e agli schemi di autoconsumo collettivo, in funzione dell’estensione del perimetro d’azione delle comunità”. Ed invece siamo arrivati alla fine del 2023…

Decreto Comunità Energetiche incentrato su due misure

Nel comunicato diramato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) si spiega che il decreto Comunità Energetiche è incentrato su due misure:

  • una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa,
  • un contributo a fondo perduto.

La potenza finanziabile è pari a cinque Gigawatt complessivi, con un limite temporale a fine 2027.

tariffa incentivante decreto comunitàenergetiche
Decreto Comunità Energetiche Rinnovabili: le agevolazioni previste

Per quanto riguarda la tariffa incentivante, i beneficiari sono piccoli progetti, con una potenza massima del singolo impianto, o dell’intervento di potenziamento, non superiore a 1 MW. Il decreto prevede una tariffa incentivante fissa per 20 anni che viene riconosciuta sulla quota parte dell’energia elettrica condivisa.

I tempi per presentare domanda

La procedura di accesso per il riconoscimento della tariffa incentivante prevede la presentazione della relativa domanda al GSE entro i 120 giorni successivi alla data di entrata in esercizio degli impianti. Un’agevolazione, con una dotazione complessiva di 3,5 miliardi di euro, che verrà finanziata attraverso un prelievo sulla bolletta elettrica pagata da tutti i consumatori.

In relazione al contributo a fondo perduto, è rivolto ai territori dei Comuni con meno di 5.000 abitanti e può arrivare a coprire fino al 40% dell’investimento sostenuto dai creatori di una CER. La potenza complessiva agevolabile in questo modo, fino alla metà del 2026, è pari a 2 GW, mentre le risorse provengono dal PNRR per un ammontare di 2,2 miliardi di euro. Da notare come il contributo a fondo perduto è cumulabile con l’incentivo in tariffa.

Limite ai benefici per le imprese

Rispetto alle bozze e alle anticipazioni sui contenuti che sono circolate durante la lunga attesa del decreto, l’unica novità importante del decreto CER appare il tetto ai benefici per le imprese in caso di superamento di determinate soglie di condivisione dell’energia. Infatti, gli ulteriori benefici economici verranno “dirottati” in favore di membri o soci delle CER, diversi dalle imprese, e/o per finalità sociali aventi ricadute sui territori ove sono ubicati gli impianti.

“Siamo di fronte a una svolta, a una nuova fase storica nel rapporto tra cittadini ed energia – ha dichiarato il responsabile del MASE, Gilberto Pichetto Fratin -. Ora le Comunità Energetiche rinnovabili potranno diventare una realtà diffusa nel Paese, sviluppando le fonti rinnovabili e rendendo finalmente il territorio protagonista del futuro energetico nazionale. Infatti, ciascun cittadino potrà contribuire alla produzione di energia rinnovabile, e averne i benefici economici derivanti dall’autoconsumo, pur non disponendo direttamente degli spazi necessari alla realizzazione degli impianti FER”.

Vuoi rimanere aggiornato sui contenuti di ElettricoMagazine?
Iscriviti alla nostra newsletter!

Mailchimp subscribe

Leonardo Barbini

Copywriter ed editorialista di Elettricomagazine.it, appassionato di tecnologia. Da anni segue le tematiche della mobilità elettrica, della transizione energetica e della sostenibilità
menu linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram