Criticato, depotenziato, persino criminalizzato, il Superbonus continua a far parlare di sé nonostante abbia ormai imboccato il viale del tramonto con l’aliquota di recupero fiscale che dall’attuale 90% scenderà il prossimo primo gennaio al 70% (che diverrà il 65% nel 2025, l’ultimo anno di esistenza). Ed in questo caso lo spunto per ritornare sulla maxi-agevolazione è di stretta attualità, perché restano ormai pochi giorni per sfruttare la possibilità di portare fino al 100% il recupero delle spese sostenute dal 1° gennaio al 31 ottobre di quest’anno. È stato infatti pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del MEF che stabilisce criteri e modalità per l’erogazione di un contributo a fondo perduto. Vediamo di cosa si tratta, come è possibile richiederlo e a chi spetta.
Tutto nasce dal cosiddetto “fondo indigenti” previsto (all’art. 9, comma 3) nel decreto Aiuti quater 176/2022, poi convertito dalla legge 13 gennaio 2023, n. 3. Il testo indica il riconoscimento, da parte dall’Agenzia delle Entrate, di una somma di denaro a favore di contribuenti persone fisiche che si trovano con basse condizioni reddituali e che hanno sostenuto nell’anno 2023 spese relative a interventi edilizi detraibili dall’Irpef con percentuale del 90%.
Successivamente, il decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze del 31 luglio 2023 ha fissato i requisiti che i beneficiari devono possedere, incaricando l’Agenzia delle Entrate della gestione delle istanze per la richiesta del contributo, da presentarsi con modalità telematica, ovvero mediante procedura web disponibile nell’area riservata del sito. Agenzia dell’Entrate che il 22 settembre scorso ha quindi definito il quadro procedurale definendo le modalità operative per la trasmissione delle richieste.
Si diceva della possibilità, per chi riceverà il contributo a fondo perduto, di arrivare a coprire fino al 100% delle spese sostenute nel 2023 per lavori edilizi effettuati in regime di Superbonus. Questo perché l’ammontare del contributo è pari al 10% delle spese, il cui limite massimo considerabile è di 96.000 euro. Il che significa che il suo massimo ammontare è pari a 9.600 euro.
Ma c’è da considerare che, essendo 20 milioni di euro il totale delle risorse finanziarie stanziate a copertura, la misura del contributo riconosciuto sarà determinata anche in base al rapporto percentuale tra l’ammontare delle risorse disponibili e l’ammontare complessivo dei contributi richiesti. Una percentuale di ripartizione che sarà comunicata, con successivo provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, entro il 30 novembre 2023.
Il fattore tempo riveste un ruolo decisivo perché di fatto è già partito un conto alla rovescia che terminerà alla fine del corrente mese. Infatti, la “finestra” che permette di richiedere il contributo aggiuntivo alle spese effettuate in regime di Superbonus si è aperta il 2 ottobre e si chiuderà già il 31 ottobre.
Una volta effettuata la domanda del contributo a fondo perduto, seguendo, come detto, l’apposita procedura sul sito dell’Agenzia delle Entrate, verrà rilasciata una prima ricevuta che comunica la presa in carico dell’istanza, cui seguirà la comunicazione dell’esito della richiesta.
Sul sito dell’Agenzia delle Entrate vengono precisati i potenziali destinatari del contributo a fondo perduto e la tipologia dei lavori a cui è indirizzato. In particolare, il contributo spetta ai soggetti che:
Interventi edilizi che devono essere stati compiuti in una delle seguenti modalità:
Inoltre, l’Agenzia precisa che “il contributo spetta a ciascun erede che conserva la detenzione materiale e diretta dell’immobile oggetto degli interventi edilizi, qualora il soggetto in possesso dei requisiti sia deceduto prima della presentazione dell’istanza”.