Comunità energetiche, una priorità in Lombardia

Le comunità energetiche saranno la chiave di volta per la transizione energetica: ne è convinto l’Assessore Raffaele Cattaneo, che riporta le potenzialità di sviluppo in Lombardia.
Comunità energetica

Il tema delle comunità energetiche suscita grandi aspettative come forse nessun altro in materia di transizione energetica. Per non deludere le attese, Regione Lombardia è impegnata nello svolgere un ruolo chiave sfruttando le risorse statali e comunitarie.

La conferma arriva dalle parole dell’Assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, che in occasione di un evento dedicato proprio alle comunità energetiche ha illustrato gli sforzi che si stanno mettendo in atto e quelli che, invece, andranno compiuti da qui al 2030.

“Diamo molta importanza in Lombardia alle comunità energetiche per diverse ragioni. Innanzitutto perché sono uno strumento decisivo per la transizione energetica: abbiamo approvato in giunta e approveremo definitivamente nei prossimi giorni, al termine della valutazione ambientale strategica, il Programma Regionale Energia Ambiente e Clima che descrive come dobbiamo svolgere la transizione energetica verso le fonti rinnovabili in Lombardia da qui al 2030”.

Raffaele Cattaneo: “Le comunità energetiche alla base della transizione”

Per raggiungere gli obiettivi al 2030 sarà necessario ridurre i consumi del 35% e almeno raddoppiare la produzione da fonti rinnovabili. Oggi le fonti rinnovabili sui consumi finali in Lombardia valgono circa il 15% e sarà necessario arrivare a una quota del 35,8% nei prossimi 8 anni.

Assessore Regione Lombardia Raffaele Cattaneo
Raffaele Cattaneo, Assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia

“Se pensiamo alle fonti rinnovabili di cui disponiamo, ci rendiamo conto che non tutte possono essere raddoppiate. – spiega l’Assessore Cattaneo – Per esempio l’idroelettrico, la principale fonte rinnovabile utilizzata in Lombardia, difficilmente può essere ampliata in modo significativo”.

La fonte rinnovabile su cui puntare resta il fotovoltaico, che oggi vale circa il 5% e che deve crescere in modo significativo: l’obiettivo è infatti installare 8 GW di impianti di produzione di energia da solare fotovoltaico entro il 2030.

Il solare fotovoltaico ha però un problema: occupa molto spazio. Per installare un MW di capacità produttiva occorre una superficie di un ettaro; considerando le aree pertinenziali, questo valore praticamente raddoppia. In altre parole, 8 GW installati richiedono circa 15.000 ettari da suddividere tra i 1.500 comuni della regione Lombardia, una media di 10 ettari (a terra e su coperture) per singolo comune.

Una sfida importante, ma che appare alla portata se si considerano anche le iniziative che partono dal basso, come le comunità locali, le associazioni, le imprese, le parrocchie ecc.

Un altro dato interessante che emerge da uno studio realizzato dal Politecnico di Milano è che almeno un terzo del fabbisogno aggiuntivo di fotovoltaico può derivare proprio dalle comunità energetiche (la stima indica tra 3.000 e 6.000 nuove comunità energetiche in Lombardia entro il 2030).

Il molteplici ruoli delle comunità energetiche

Le comunità energetiche non sono solo strategiche per la produzione di energia: rappresentano anche una forma di contrasto alla povertà energetica.

Già prima della crisi energetica il 9% delle famiglie lombarde viveva in condizioni di povertà energetica. Questa percentuale si è certamente alzata negli ultimi tempi. Ecco alcuni dati:

  • 60 euro: costo della produzione di un MWh di energia da fonti rinnovabili;
  • 80 euro: costo di mercato di un MWh di energia acquistata in rete;
  • 660 euro: costo del servizio a maggior tutela di un MWh.

Attraverso le comunità energetiche è possibile mettere in campo uno strumento che può ridurre fino a un decimo il costo rispetto a quello del servizio a maggior tutela.

Per questo Regione Lombardia, attraverso AREA spa, ha messo in campo uno strumento pensato per supportare i territori nel dare vita alle comunità energetiche.

Nel periodo di programmazione 2021/2027 sono infatti previsti 55 milioni di euro specifici per le comunità energetiche, mentre nel PNRR è stato messo a disposizione a sostegno dell’avvio delle comunità energetiche oltre un miliardo per i comuni sotto i 5.000 abitanti.

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Andrea Pagani

Giornalista tecnico, da 25 anni mi occupo della realizzazione di prodotti editoriali (carta, video, web) per vari settori applicativi: dal manifatturiero all'impiantistica, fino all'e-mobility.
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