Oggi alla fiera MCE Live+Digital sono stati presentati i dati Assoclima 2020 relativi ai componenti per gli impianti di climatizzazione dove è stato evidenziato come, nonostante il coronavirus e gli effetti negativi del lockdown, il mercato abbia retto anche se ha chiuso in territorio negativo. L’edizione 2020 ha, infatti, evidenziato un valore del mercato Italia di poco superiore al miliardo e mezzo di Euro, in calo del 7,7% rispetto all’anno precedente, e una diminuzione della produzione nazionale, passata da 762 milioni di Euro nel 2019 a 712,3 nel 2020. Dopo cinque anni di crescita, il 2020 ha quindi visto un generale rallentamento del fatturato Italia con un -2.5 % per il residenziale e un -17% nel commerciale.
Nel residenziale si assistito ad un aumento a doppia cifra dei climatizzatori portatili (+ 22%) dove non era necessaria l’installazione. Questo aumento può essere letto nella volontà di migliorare il comfort in casa e nella preoccupazione di dover trasformare per lungo tempo la casa in ufficio, scuola…Mentre nel settore terziario gli investimenti sono stati molto bassi a causa di una crisi che ha investito in particolare ristoranti, hotel, palestre, ecc.
Il presidente di Assoclima Costruttori Sistemi di Climatizzazione Luca Binaghi ha sottolineato che in questo periodi sono emersi molti trend e provvedimenti che fanno ben sperare per il futuro e per un 2021 in crescita. Il settore della climatizzazione è in prima linea nella transizione energetica verso l’efficienza e la decarbonizzazione.
“Il Superbonus 110% è l’iniziativa più attuale e conosciuta, ma non è la sola; sono sotto gli occhi di tutti la recente nascita del Ministero per la Transizione Ecologica e la forte volontà del Governo italiano e dell’Europa di accelerare le misure del Green Deal. Come Associazione possiamo contribuire al cambiamento facendo al meglio quello che sappiamo fare: lavorare sul continuo miglioramento dei nostri prodotti, sulla normativa tecnica, sulla legislazione energetica e ambientale per alzare sempre più l’asticella dei requisiti prestazionali di ciò che viene immesso sul mercato, e su una maggiore sensibilizzazione di una platea sempre più ampia di soggetti.”
Tutti i costruttori concordano che il superbonus possa essere un volano per il mercato del comfort, anche se nel 2020 ha portato a un rallentamento a causa di una burocrazia poco chiara.
“In piena pandemia sono fortunatamente state introdotte alcune misure che hanno in parte mitigato gli effetti negativi del lockdown. – ha sottolineato Stefano Bellò, Presidente della Commissione Marketing e Comunicazione di Assoclima – Gli ultimi dati dell’ENEA sugli interventi del 110% mettono in evidenza una crescita del numero di beneficiari, anche per gli interventi trainanti che riguardano i soli impianti. Questa prevalenza della parte impiantistica in qualche modo è in linea con quanto ci aspettavamo; a questo punto, però, riteniamo che debba essere fatto uno sforzo in più da parte del legislatore per promuovere una vera e propria sostituzione qualificata degli apparecchi. La vera forza propulsiva delle misure incentivanti è attesa nei prossimi mesi e sarà fondamentale fare in modo che vi sia una reale semplificazione. Abbiamo un’occasione storica per accelerare sugli obiettivi del Green Deal e non possiamo farci scappare l’opportunità di utilizzare il meccanismo del Superbonus per premiare la tecnologia delle pompe di calore, che è a tutti gli effetti la tecnologia principale in ottica di rinnovabili e decarbonizzazione”.