Allarme povertà energetica, cresce soprattutto nelle regioni meridionali

Le indicazioni di Legambiente evidenziano un accentuarsi del fenomeno della povertà energetica negli ultimi anni fino a coinvolgere 4 milioni di famiglie. Italia divisa in due, con Sud e Isole dove è colpito oltre il 13% della popolazione
La povertà energetica è in crescita

Oltre agli approfondimenti legati alla riqualificazione edilizia e ai consumi energetici domestici, il recente Rapporto Civico 5.0 “Vivere in Classe A” realizzato da Legambiente contiene anche un interessante capitolo dedicato alla povertà energetica. Si tratta di una condizione che purtroppo coinvolge un numero sempre maggiore di famiglie a causa, prima, delle conseguenze della pandemia e, poi, dell’inflazione fuori controllo provocata dal conflitto in Ucraina.

Le difficoltà a definire il fenomeno

Eppure, nonostante le dimensioni di massa ormai assunte dal fenomeno, in Italia, e non solo, non esiste ancora una definizione standard e univoca di povertà energetica. La difficoltà nell’individuarla è soprattutto legata al fatto che l’incidenza della spesa energetica non è uniforme all’interno delle diverse fasce di reddito.

Al riguardo, il rapporto di Legambiente evidenzia come il maggior peso delle spese energetiche si registra per le famiglie meno abbienti. Nel 2021, ad esempio, il 10% delle famiglie con i consumi più bassi aveva una spesa elettrica pari al 4,6% della spesa complessiva, mentre per il 10% delle famiglie con i consumi più alti l’incidenza scende all’1,2% della spesa complessiva.

La variazione di incidenza della spesa energetica
Incidenza della spesa energetica e povertà energetica – Fonte Rapporto Civico 5.0 “Vivere in Classe A” di Legambiente

Per rifarsi a una definizione generalmente riconosciuta della povertà energetica è quindi più agevole riprendere quella inserita nella Strategia energetica nazionale e nel Piano nazionale integrato energia e clima. Documenti nei quali la povertà energetica viene descritta come la difficoltà ad acquistare un paniere minimo di beni e servizi energetici.

Continuo aumento della povertà energetica

Se manca un’uniformità di pareri sulla definizione della povertà energetica, lo stesso non può dirsi relativamente sulla sua evoluzione, considerato che non ci sono dubbi sulla crescita del fenomeno registrata negli ultimi anni.

Il rapporto cita, ad esempio, lo studio condotto dall’Osservatorio Italiano Sulla Povertà Energetica (OIPE) nel 2021, anno nel quale l’aumento significativo dei prezzi (e della spesa) determinò un incremento dello 0,5%, portando il numero delle famiglie coinvolte a 2,2 milioni.

Un numero, però, che già a fine 2022, secondo l’Ufficio studi della CGIA di Mestre, ammontava a 4 milioni di famiglie. E secondo ulteriori indagini condotte dagli istituti mUp Research e Norstat, ben 4,7 milioni di italiani hanno saltato il pagamento di una o più bollette di luce e gas nei primi nove mesi del 2022, e altri 3,3 milioni hanno dichiarato l’impossibilità di pagare le utenze energetiche in caso di ulteriori aumenti.

La diversa diffusione sul territorio nazionale

Il nostro Paese, poi, è fra quelli in Europa dove il fenomeno si differenzia maggiormente a seconda delle aree territoriali prese in considerazione e questo ovviamente complica l’adozione delle misure volte a mitigarlo. Guardando alle macroaree nazionali, il report evidenzia come la povertà energetica è concentrata soprattutto nel Meridione.

L’incidenza maggiore del fenomeno (dati del 2021) si registra infatti nel Sud, dove la povertà energetica supera il 14% della popolazione, e nelle Isole, con il dato attestato oltre il 13%. Addirittura, più che dimezzata, invece, l’incidenza del fenomeno nelle rimanenti zone del Paese: Sia Centro che Nord-Est e Nord-Ovest hanno valori che oscillano intorno al 6%. Mettendo insieme tutto, si arriva al dato nazionale di poco superiore all’8%.

Calabria e Puglia le regioni più colpite

Squilibri che si ritrovano puntualmente andando a guardare il dettaglio della situazione regionale. Ci sono due regioni con uno sgradito primato, ovvero vanno oltre il 16% per incidenza sulla popolazione della povertà energetica, e sono la Calabria e la Puglia, mentre Molise, Basilicata e Sicilia sono attestate fra il 14% e il 16%. A completare la realtà meridionale troviamo, tra il 12 e l’11%, Abruzzo, Sardegna e Campania.

Povertà energetica a livello regionale
Povertà energetica a livello regionale – Fonte Rapporto Civico 5.0 “Vivere in Classe A”

Tutti abbondantemente sotto la doppia cifra risultano invece i valori delle regioni del Centro-Nord. Le uniche due regioni dove la povertà energetica colpisce meno del 5% della popolazione sono Marche e Liguria, mentre Lombardia, Toscana e Veneto sono comunque attestate al di sotto del 6%. Quest’ultimo un livello superato di poco da Emilia-Romagna, Lazio, Friuli-Venezia Giulia, Umbria e Valle d’Aosta. A completare il quadro, Piemonte e Trentino-Alto Adige con valori poco al di là dell’8%.

Povertà energetica e squilibri sociali

Altri significativi squilibri nella distribuzione della povertà energetica si registrano passando dalla distribuzione territoriale a quella sociale. Il rapporto di Legambiente sottolinea come “la povertà energetica nelle società sviluppate riguarda in particolare gli anziani, i senza fissa dimora, i lavoratori atipici e autonomi, le famiglie a basso reddito, le donne, i bambini in famiglie a basso reddito, le persone con disabilità, i nomadi e i Rom, i migranti e i richiedenti asilo”.

Infine, una delle azioni principali che vengono individuate per contrastare la povertà energetica consiste in un programma di efficientamento degli edifici di edilizia popolare. Tenendo conto, come si legge nel report, che “gli attuali tassi di ristrutturazione degli edifici in Italia sono insufficienti per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi e gli edifici occupati da famiglie in povertà energetica, pur essendo spesso inefficienti, sono difficili da raggiungere con gli interventi”.

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Leonardo Barbini

Copywriter ed editorialista di Elettricomagazine.it, appassionato di tecnologia. Da anni segue le tematiche della mobilità elettrica, della transizione energetica e della sostenibilità
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