Accumulo energetico, l’Europa insegue Stati Uniti e Cina

L’analisi di Wood Mackenzie indica un ritardo del nostro continente destinato ad amplificarsi nel decennio. Dal REPowerEU possibile inversione di tendenza per l’accumulo energetico
Accumulo energetico per accelerare la transizione energetica

Fra i numeri da tenere costantemente d’occhio per comprendere l’andamento della transizione energetica figurano sicuramente quelli relativi al mercato globale dell’accumulo di energia. Infatti, il diffondersi delle fonti rinnovabili va costantemente accompagnato dall’espandersi della capacità di differire nel tempo e nello spazio il consumo dell’energia green così prodotta.

Accumulo energetico: previsioni decennali

Un’interessante fotografia della situazione arriva da un’analisi di Wood Mackenzie che partendo dai numeri dell’accumulo energetico relativi al 2021 si spinge in avanti con una serie di previsioni decennali, quindi fino al 2031. Un periodo di tempo che sarà sì contraddistinto da una notevole espansione del mercato globale, ma con importanti differenze geografiche.

Innanzitutto, il numero probabilmente più “rappresentativo” dell’intera analisi riguarda le dimensioni che il mercato globale dell’accumulo energetico dovrebbe raggiungere alla fine del decennio superando la soglia dei 500 GW. Uno sviluppo enorme che però, secondo le stime di Wood Mackenzie, non avverrà affatto in modo uniforme se è vero che Stati Uniti e Cina rappresenteranno da soli ben il 75% della domanda globale.

In particolare, sulle due sponde del Pacifico verranno consumati nel 2031 più di 200 GWh offerti dall’accumulo energetico sui quasi 300 disponibili a livello globale. Molto più indietro, invece, il nostro continente, destinato ad un utilizzo fra i 20 e i 30 GWh per la fine del decennio, a meno di significativi cambi di rotta per quanto riguarda gli investimenti nel settore.

Mercato dell'accumulo energetico
Andamento globale del mercato dell’accumulo energeticoFonte Wood Mackenzie

I problemi dell’Europa

Il ritardo dell’Europa nell’accumulo energetico, già ben visibile adesso nei confronti di Stati Uniti e Cina, secondo lo studio di Wood Mackenzie è destinato ad amplificarsi nel decennio soprattutto a causa del deficit di programmazione nella politica economica, e questo nonostante l’impetuosa espansione delle rinnovabili renda ancor più evidente l’importanza dello storage.

Dei segnali importanti relativi a una possibile inversione di tendenza sono però giunti dal piano REPowerEU, messo a punto dalla Commissione europea e annunciato in primavera, la cui messa in atto potrà comportare un significativo incremento, fino a 12 GWh, nella domanda annuale di energia proveniente dall’accumulo energetico.

“Sebbene il piano non stabilisca un obiettivo per lo stoccaggio di energia – sottolinea Wood Mackenzie -, indicando però dei target più elevati per le fonti rinnovabili favorisce la domanda di soluzioni energetiche flessibili, incluso lo stoccaggio energetico. Inoltre, REPowerEU promette di facilitare i processi di autorizzazione sia per i sistemi di accumulo che per i sistemi fotovoltaici, facilitando la crescita accelerata dei progetti di accumulo energetico”.

Confronto mercati accumulo energetico
Confronto tra i diversi mercati dell’accumulo energetico – Fonte Wood Mackenzie

Le dinamiche delle superpotenze

Per quanto attiene le due citate “superpotenze” dello storage, le dinamiche di sviluppo nel prossimo decennio saranno differenziate. Gli Stati Uniti sono destinati, come detto, a rimanere fra i leader nel mercato dello stoccaggio di energia, anche se proprio in questi anni dei problemi commerciali interni stanno determinando un rallentamento della domanda. La stima indica comunque il raggiungimento di quota 27 GW per il 2031, con l’83% di questo stoccaggio distribuito attraverso la rete.

Per la fine del decennio Wood Mackenzie indica un sorpasso della Cina, con oltre 30 GW annui assicurati dall’accumulo energetico, l’87% dei quali distribuiti attraverso la rete. “Tuttavia – si legge nell’analisi -, la redditività dei progetti di stoccaggio resta una sfida per lo sviluppo sostenibile. Le politiche nazionali cinesi si stanno concentrando su come migliorare la compensazione dei costi di stoccaggio dell’energia e aumentare gli incentivi economici dei progetti”.

Non a caso, in Cina l’ultimo piano di sviluppo quinquennale relativo, appunto, all’accumulo energetico “propone che entro il 2025 lo stoccaggio di energia entri nella fase di sviluppo su larga scala, con una riduzione dei costi di sistema di oltre il 30% grazie al miglioramento delle prestazioni tecnologiche”.

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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