Accumulo di energia: il Libro Bianco 3.0 detta regole e opportunità

Un ecosistema tecnologico e normativo che cambia, tra rinnovabili e decarbonizzazione. Lo status italiano dell’accumulo di energia visto dal nuovo Libro Bianco di Anie Energia e RSE
Accumulo di energia: Libro Bianco 3.0 di Anie e RSE

Laccumulo elettrochimico di energia. Nuove regole, nuove opportunità. L’edizione 3.0 della pubblicazione coordinata da Anie Energia e RSE (Ricerca sul Sistema Energetico), presentata in webinar nei giorni scorsi, si colloca in un contesto italiano molto dinamico, sia nella normativa sia nei movimenti del mercato.

Insieme ai driver della decarbonizzazione, che guidano il passaggio alle fonti rinnovabili e lo sviluppo della mobilità sostenibile, si avverte forte e chiara la necessità di analizzare prestazioni, costi ed efficienza dei sistemi di accumulo. Perché anche dalla loro evoluzione dipenderà il successo transizione energetica.

Perché un terzo volume sull’accumulo di energia

Rispetto alle precedenti pubblicazioni (2015 e 2017), il mercato italiano degli accumuli è decisamente cambiato. La maturità tecnologica e la riduzione dei costi, da un lato, e la progressiva capacità del sistema elettrico di adeguarsi alle innovazioni tecnologiche, dall’altro, delineano una prospettiva di sviluppo più realistica ed efficace.

Il Libro Bianco porta all’attenzione temi di crescente interesse, come lo sviluppo di impianti ibridi a ciclo combinato, le comunità energetiche e il vehicle-to-grid

“L’accumulo di energia vedrà nei prossimi decenni un’imponente mole di investimenti – si legge nell’executive summary del Libro Bianco 3.0 -. Ciò avverrà in tutti i sistemi elettrici che stanno attuando una forte azione di sostituzione delle fonti fossili con fonti rinnovabili aleatorie, sostanzialmente sfruttando le fonti solare ed eolica”. Quando la capacità produttiva degli impianti green raggiunge – o addirittura supera – il carico medio sulla rete, è indispensabile “spostare” l’energia di alcune ore per non sprecarne il grande potenziale rinnovabile. Inoltre, la minore partecipazione degli impianti termoelettrici sottrae risorse di flessibilità, necessarie al bilanciamento produzione-consumo. Anche qui, la soluzione più affidabile si chiama energy storage. In Italia, poi, il PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima) lancia anche la sfida di 10 GW di nuovi sistemi di accumulo: 4 sotto forma di batterie di piccola taglia e il resto suddiviso fra pompaggi e sistemi elettrochimici di grandi dimensioni.

A fronte di tutto questo, come va il mercato dell’accumulo? ANIE Energia e RSE osservano una crescita ancora troppo lenta. I costi e il quadro regolatorio non rendono attraenti gli investimenti, eccezion fatta per un numero limitato di situazioni. Ecco perché approfondire i diversi modelli di business che delineano le applicazioni dell’accumulo elettrochimico nel nostro sistema elettrico.

Accumulo di energia: la copertina del Libro Bianco 3.0Il potenziale degli accumuli in 8 punti

La “mission” del Libri Bianco 3.0 si traduce in un’analisi dettagliata delle opportunità di questa tecnologia in tutte le sue declinazioni, mobilità elettrica e vehicle-to-grid compresi. Un cambio di paradigma che coinvolge gli operatori di generazione (da rinnovabili, ma anche da combustibili fossili) i singoli utenti finali e l’autoconsumo collettivo.

Il tutto, suddiviso in 8 capitoli corrispondenti ai punti chiave di questa evoluzione:

  • accumulo elettrochimico integrato in un impianto a ciclo combinato;
  • sistema di accumulo integrato in impianti FRNP;
  • schemi di autoconsumo collettivo in abbinamento a sistemi di accumulo;
  • aggregazione di sistemi di accumulo residenziali per fornire servizi di dispacciamento;
  • uso di veicoli elettrici per la fornitura di servizi di bilanciamento;
  • servizio di regolazione “ultra-rapida” di frequenza;
  • integrazione delle rinnovabili su un’isola mediante accumulo: il caso Tilos;
  • European Battery Alliance.

Viste le tecnologie e gli attori in campo, sembra ragionevole aspettarsi una maggiore diffusione dell’accumulo di energia. A fare la differenza, le economie di scala generate dall’ulteriore ribasso dei costi, la definizione di un quadro normativo più solido e l’ingresso di nuove politiche incentivanti.

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.
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