Pochi giorni fa avevamo iniziato l’articolo che dava conto dell’inserimento dei lavori per la fibra ottica nel Superbonus, attraverso il decreto Semplificazioni, definendolo come “la novità che non t’aspetti”. Ed infatti, non c’era da aspettarsela… Proprio così, rispetto alla bozza del provvedimento, quella uscita ieri dal consiglio dei ministri è una versione profondamente modificata del decreto, addirittura stravolta per quanto riguarda i cambiamenti apportati alla maxi agevolazione sui quali si è abbattuta un’autentica scure.
Che si sarebbe andati incontro a delle modifiche era apparso chiaro nel corso della settimana, con l’intensificarsi delle polemiche politiche sul rinnovato regime degli appalti e il rischio di favorire la criminalità comune e mafiosa. In più, nel testo è confluita anche la normativa relativa alla governance del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, non compresa invece nella prima bozza. Ma se non ha quindi stupito che il decreto Semplificazioni sia passato da 44 a 68 articoli complessivi, lo stesso non può dirsi per l’improvvisa scomparsa, appunto, di quasi tutti gli interventi relativi al Superbonus.
La bozza del provvedimento conteneva, lo ricordiamo, varie modifiche nella direzione di una facilitazione ed estensione nel Superbonus. Il tutto per cercare di rilanciare un provvedimento che dopo il grande clamore iniziale non ha fin qui registrato il successo auspicato. Senonché, nella versione definitiva del decreto scompare l’estensione dell’agevolazione alle unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari.
Stesso destino, la cancellazione, per la norma che includeva nel Superbonus gli interventi effettuati su immobili appartenenti alla categoria catastale D/2 (alberghi e pensioni) che vengono realizzati da società. Cassata pure la parte che estendeva la definizione di impianto termico idoneo, ovvero “qualsiasi apparecchio, anche non fisso, finalizzato alla climatizzazione invernale degli ambienti”.
Sopravvive, invece, la semplificazione che va ad impattare sulle complesse e lunghe procedure necessarie per poter accedere al Superbonus. In particolare i relativi lavori, esclusi quelli con demolizione e ricostruzione, potranno essere realizzati mediante presentazione di CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) ma senza bisogno dell’asseverazione di conformità edilizia-urbanistica.
Ed ancora, il testo contenuto nell’Art. 34 indica che nella CILA vanno “attestati gli estremi del titolo abilitativo che ha previsto la costruzione dell’immobile oggetto d’intervento o del provvedimento che ne ha consentito la legittimazione ovvero è attestato che la costruzione è stata completata in data antecedente al 1° settembre 1967”.
Per quanto attiene le spese relative ai lavori per la banda larga negli appartamenti, come detto in apertura, la rimodulazione del decreto è risultata semplicemente fatale. Lo testimonia il fatto che aprendo il pdf con il testo del decreto e scrivendo la parola “fibra” nella stringa di ricerca non viene restituito alcun risultato…
Scompare quindi la possibilità, prevista nella prima bozza, di inserire nel Superbonus gli interventi “che permettono di fornire l’accesso ai servizi a banda ultralarga e di connettere il punto di accesso dell’edificio o dell’unità immobiliare con il punto terminale di rete”. Ed è ovviamente cancellata, sempre in relazione a questi interventi, la possibilità di usufruire dello sconto in fattura o della cessione del credito in alternativa al rimborso fiscale pluriennale.