Sanixair: aria pulita, ma con stile

La mission di Sanixair? Trasformare la tecnologia per la sanificazione indoor in una proposta di design che garantisce aria pulita. Apparecchi “mutuati” dal settore medicale che si trasformano in dispositivi efficienti e belli da vedere.

Perché il design, secondo la start-up nata nel 2019, ha il potere di portare nella nostra quotidianità strumenti di benessere intelligenti, multifunzione e facili da utilizzare. Palcoscenico ideale per questo concetto il Fuorisalone 2021, dove Sanixair ha presentato alcuni prototipi sviluppati in joint venture con Icona Design Group.

Come funzionano i sanificatori fotocatalici

Partiamo dal lato tecnologico: come funzionano gli apparecchi Sanixair? La tecnologia scelta è la fotocatalisi. Si tratta di un processo fotochimico che si sviluppa normalmente in natura grazie all’azione combinata dei raggi solari in presenza di alcuni metalli nobili e in rapporto all’umidità relativa dell’aria.

La fotocatalisi produce e immette nell’ambiente il perossido di idrogeno (acqua ossigenata), che in quantità minime e sicure garantisce la sanificazione h24 delle superfici e dell’aria di una stanza chiusa. Il tutto senza bisogno di allontanare le persone o di interrompere le attività.

Aria pulita con i sanificatori SanixairL’aria pulita viaggia in IoT

Alla Milano Design Week l’azienda ha presentato questa tecnologia naturale, applicabile a qualsiasi spazio privato e pubblico, monitorabile anche a distanza con piattaforma IoT.

Tra i prototipi prossimi al debutto ci sono Ambrogio, il robot tuttofare che purifica anche gli ambienti, lo svuotatasche che tratta gli oggetti al suo interno e il locale circostante e VulcanoAir, il monolite di alluminio che sanifica fino a 60mc ed è controllabile via app.

Ambienti sani con tutti i prodotti Sanixair

Ma Sanixair era anche al Supersalone: allo stand di Maino Carlo sono andati in scena alcuni modelli già in commercio.

Parliamo di:

Tante tecnologie per un unico obiettivo, portare aria pulita in tutti gli ambienti che viviamo ogni giorno.

Aspircomfort PRO X: sanifica e purifica l’aria

Aspircomfort PRO X è la nuova VMC decentralizzata con pompa di calore che sanifica e purifica l’aria di ambienti medio-piccoli. La nuova serie di macchine per la ventilazione meccanica decentralizzata proposta da Fantini Cosmi, tramite il brand Aspira, è indicata per quegli ambienti dove non è possibile realizzare impianti canalizzati.
L’azienda è in grado di rispondere alle esigenze sia dei piccoli locali sia di grandi superfici grazie a una camma completa di soluzioni per la VMC centralizzata e decentralizzata.

Aspircomfort PRO X: 3 funzioni in 1

Aspircomfort PRO X è un’unità concepita per il rinnovo e la sanificazione dell’aria. Assolve in un’unica macchina tre funzioni diverse:

Le unità sono dotate di pompa di calore con circuito frigorifero. Il recupero termodinamico consente di immettere aria nuova nell’ambiente, riscaldandola o raffrescandola in base alle necessità e alla temperatura interna. In questo modo aiuta l’impianto di climatizzazione a soddisfare il comfort interno. L’aria immessa è sempre alla temperatura ottimale assicurando un miglior comfort percepito.

Aspircomfort PRO X sono dotate di lampade UVC in grado di sanificare l’aria immessa svolgendo così un’azione germicida. Questa caratteristica, insieme all’elevata portata d’aria di rinnovo, rende questa soluzione adatta a studi medici e dentistici. E in uffici e strutture commerciali dove è necessario il ricambio dell’aria.

Per soddisfare le diverse esigenze applicative sono disponibili due modelli con portate differenti:

Facili e veloci da montare, le unità monoblocco non necessitano di ulteriori sistemi di distribuzione dell’aria (come tubazioni e raccordi), né in immissione, né in espulsione d’aria. La nuova VMC decentralizzata con pompa di calore si installa direttamente sulla parete perimetrale.

Come sarà Smart Building Expo 2021

Logo smart building expoEdifici intelligenti, efficienza energetica e città resilienti: Smart Building Expo 2021 (Fiera Milano, 22-24 novembre) sarà la prima e significativa occasione di ritrovo per la filiera impiantistica dopo oltre un anno di incontri online.

Nel frattempo, l’innovazione digitale e la building automation corrono veloci: le case sono sempre più connesse, gli immobili multitasking e le città impegnate nel radicale cambio di prospettiva. Una trasversalità di tecnologie e competenze che confluiscono nei moderni smart building. La sesta edizione della manifestazione organizzata da Pentastudio parte proprio da qui, dal concetto di integrazione “completa” che richiede ai professionisti del settore nuovi livelli di formazione. La scelta di mantenere gli stessi giorni della fiera Sicurezza e il nuovo sguardo all’edilizia dato dalla concomitanza con Made Expo confermano questo trend convergente.

Articolo Smart building expo 2021

Leggi l’articolo con l’intervista a Luca Baldin, project manager di SBE

Smart Building Expo 2021:   da non perdere

Tra novità e conferme, il programma di Smart Building Expo 2021 punta sull’analisi oggettiva e approfondita del mercato italiano degli edifici intelligenti. Un settore in grande sviluppo che può contare sui dati del Politecnico di Milano, presentati in anteprima il 22 novembre. Una partnership rafforzata per offrire a professionisti e clienti finali una visione completa dell’edificio smart, fatta di aspetti energetici e connessioni digitali.

In tema di ecosistemi cittadini, torna la Milano Smart Building Conference, quest’anno promossa in collaborazione con la Smart Buildings Alliance (SBA) – Italia. Due mattinate (23-24 novembre) per parlare di resilienza urbana e nuovi modelli di smart city. A cominciare dalla casa, che è diventata anche scuola e ufficio, oppure studio medico, se pensiamo alla telemedicina e a quanto vissuto nell’ultimo anno. Il programma della conferenza parte dalla consapevolezza che ogni edificio è ormai catalogabile come “infrastruttura critica”. Questo perché è chiamato a trasmettere, ricevere e tutelare continuamente i dati. Qui, parlare di resilienza significa considerare il building nella sua interezza, parte attiva del contesto urbano di riferimento.

Formazione trasversale per impianti ed edilizia

I tre giorni milanesi di Smart Building Expo 2021 ospiteranno anche la tappa finale – l’unica in presenza – del roadshow organizzato da Anitec-Assinform e promosso da ANCE per approfondire l’integrazione tra impianti smart ed edilizia. Un’iniziativa su cinque date, che prevede la concessione di 16 crediti formativi da parte dei principali ordini a tutti i professionisti presenti ad almeno il 70% del percorso.

Il pubblico di Smart Building Expo 2021 coglierà tre occasioni in una. Impiantistica, automazione, sicurezza, materiali innovativi per le costruzioni: le tre fiere milanesi, per la prima volta insieme, chiudono il cerchio degli edifici connessi e sostenibili.

Sicurezza: l’allarme senza fili logisty.alma

Facile da utilizzare, protezione semplice e personalizzata, affidabile e intuitivo sono le caratteristiche del sistema antintrusione senza fili logisty.alma di Hager Bocchiotti. La nuova release aggiornata è stata arricchita di funzionalità per rispondere a tutte le diverse esigenze di protezione.

Design compatto, sobrio ed elegante per la sicurezza logisty.alma: affidabilità garantita da tecnologie brevettate come Twinband, la trasmissione radio simultanea su due diverse bande, anche in caso di black-out elettrico grazie alla indipendenza dalla rete elettrica.

Cuore dell’impianto, la centrale con tastiera, sirena e sintesi vocale integrate per controllare fino a 40 rivelatori quattro gruppi distinti. In caso di intrusione, la centrale attiva tempestivamente la sirena e tutti i mezzi di dissuasione e trasmissione a distanza.

logisty.alma: nuove funzioni e componenti

Le nuove funzionalità garantiscono una protezione ancora più efficace anche in presenza di animali domestici. Il Rivelatore di movimento “speciale per animali” è in grado di distinguere la radiazione infrarossa emessa da un essere umano da quella di un animale domestico. È dotato della tecnologia brevettata AnimalSense.

Inoltre, quando la temperatura del locale in cui è installato scende al di sotto dei 5 °C, il rivelatore invia tempestivamente un segnale d’allarme congelamento.

Per porte, finestre e altri varchi, logisty.alma propone il Rivelatore d’apertura mini bianco. Dalle dimensioni ridotte e di facile installazione grazie al biadesivo in dotazione, utilizza una doppia tecnologia: la prima rileva il movimento dell’anta, mentre la seconda la variazione di campo magnetico tra il magnete posizionato sul telaio e il rivelatore posizionato sull’anta.

Tra le novità della nuova versione, troviamo il telecomando 4 pulsanti con ritorno informazioni. Questo telecomando oltre a gestire il sistema d’allarme, riceve la conferma dei comandi inviati alla centrale. I comandi di acceso sono identificati con un led rosso, mentre un verde indica che il sistema di allarme è spento.

I pulsanti, protetti da una copertura a slitta, sono personalizzabili in base alle abitudini ed esigenze dell’utente.
La linea si completa con il rivelatore da esterno con antimascheramento, dotato di una lente volumetrica con area di copertura da 4 a 12 m su 90°.

Tutti i dispositivi della serie sono, inoltre, dotati di un sistema di autoprotezione contro il distacco, la manomissione, il tentativo di riproduzione dei codici di accesso e il disturbo radio.

logisty.alma è una soluzione in continua evoluzione ed espansione La gestione del sistema può essere fatta direttamente da una App dedicata. Grazie alla App sarà possibile configurare in modo semplice e intuitivo l’impianto attraverso lo smartphone o il tablet e all’utente di gestire il proprio impianto.

La nuova linea logisty.alma è garantita 5 anni.


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PowerLogic PowerTag Energy: soluzioni per applicazioni fino a 2000 A

La richiesta di monitoraggio dei componenti elettrici in modo semplice e veloce è molto sentita. Le aziende hanno la necessità di sapere se i carichi critici funzionano correttamente, il consumo energetico di ogni zona o processo. Inoltre per aumentare l’efficienza energetica degli impianti ed evitare fermi macchina, le aziende cercano soluzioni intelligenti e abilitate dall’IoT. Schneider Electric propone l’ecosistema PowerTag, compatto, modulare e wireless installabile su tutti i dispositivi di protezione della distribuzione elettrica in modo facile e veloce.

PowerTag Flex 160 A e PowerTag Rope fino a 2000 A sono i due nuovi prodotti della gamma PowerLogic PowerTag Energy. Le nuove soluzioni si aggiungono ai componenti PowerTag Energy 63A e PowerTag Energy NSX 250/630 A già a catalogo. Una gamma innovativa nata nel 2016 e che aveva cambiato l’approccio al monitoraggio.

Powertag ROPE Energy Sensors

PowerTag Energy: wireless, modulare e compatto

PowerTag Energy di Schneider Electric, adatto per ogni tipo di impianto, consente di monitorare corrente, tensione, potenza, fattore di potenza ed energia. I dati sono inviati via wireless a un concentratore/gateway. Questi sono poi trasferiti sistemi di gestione dell’energia e dell’edificio e resi fruibili su pagine web integrate.

Le principali caratteristiche

PowerTag Energy è un tassello importante per realizzare architetture IoT con EcoStruxure Power. Offre nuove opportunità per le applicazioni di gestione dell’energia e per i sistemi di distribuzione elettrica.
Tra le peculiarità:

6 vantaggi dell’ecosistema PowerTag

1- Risparmio di spazio – Il sensore può essere installato direttamente a bordo dell’interruttore. Non necessita di spazio modulare all’interno del quadro sulla guida DIN. È adatto sia per installazioni nuove, sia per il retrofit.

2- Facilità di installazione – riduce fino del 90% le tempistiche. Non richiede cavi di comunicazione aggiuntiva essendo wireless

3- Modulare, flessibile e scalabile – utilizzabile per l’aggiornamento di ogni componente

4 – Gamma completa di sensori per l’energia wireless

5 – Connettività evoluta – PowerTag Energy è integrato nativamente nelle piattaforme EcoStruxure di Schneider Electric e rappresenta una soluzione per il controllo e il monitoraggio in edifici, reti, industrie, data center

6 – Monitoraggio continuo – PowerTag offre allarmi real time e misurazioni accurate dalla linea generale fino ai carichi terminali

Sicurezza 2021: innovazione tecnologica in primo piano

Più di 200 aziende parteciperanno a Sicurezza 2021 che si terrà a Fiera Milano dal 22 al 24 novembre prossimi. La fiera sarà l’occasione per aggiornarsi su trend, normative e scoprire l’innovazione tecnologica oggi disponibili sul mercato.

La proposta merceologica di Sicurezza 2021

A Sicurezza 2021 saranno presenti le soluzioni più avanzate disponibili per ogni ambito applicativo: dalle videocamere, alle camere termiche, fino ai software di gestione dati e ai sistemi di videoanalisi.
Ampia l’offerta dell’antintrusione con sistemi integrati pensati per industria, commercio o ambiti istituzionali e il residenziale.

Saranno presenti diverse soluzioni di domotica avanzata, che consentono di vivere una nuova dimensione del comfort e assicurano una ottimizzazione delle risorse energetiche. Riflettori puntati sulle potenzialità e i vantaggi della smart home che in questi mesi è cresciuta come evidenziato dall’ultimo report del Politecnico di Milano. Le tecnologie intelligenti hanno retto all’urto della pandemia.

Si conferma l’attenzione al tema della cyber security: banda larga, soluzioni connesse e integrate, gestione in cloud, intelligenza artificiale e IOT.

Varia sarà anche la proposta di controllo accessi, tra automatismi, dissuasori e sistemi di controllo dei flussi e non mancheranno le proposte antincendio, focalizzate soprattutto sulla rivelazione, e la sicurezza passiva, con serrature e casseforti.

La proposta formativa e convegnistica

Come di consueto la fiera propone un’ampia offerta di convegni e approfondimenti. Obiettivo comune è dare un supporto concreto agli operatori, sviluppare competenze specifiche, aggiornare sulla normativa, mettendo a disposizione un valore aggiunto concreto a chi opera sul campo.

Verrà affrontata la tematica della sicurezza del dato importante sia per i produttori sia per gli installatori. Oggi il GDPR considera a diverso titolo direttamente responsabili della tutela dei dati di chi viene “tracciato” dagli stessi sistemi.

Sicurezza 2021 ripropone la Cyber Arena, l’area espositiva e formativa dove esperti, esponenti della security nazionale, accademici e aziende analizzeranno i trend e condivideranno best practice.
Realizzata in collaborazione con Fiera Milano Media – Business International, verranno alternati i Cyber Security Talks, incontri di approfondimento con esperti di settore, con i Cyber Security Tips, momenti formativi di breve durata con consigli e suggerimenti da mettere subito in pratica.

Tre eventi di filiera

Fiera Sicurezza 2021 si svolgerà in concomitanza con Smart Building Expo, la manifestazione della home and building automation e dell’integrazione tecnologica e con Made expo, manifestazione per il settore delle costruzioni.

Una proposta di filiera allargata che abbraccia il comparto dell’edilizia per una visione delle tecnologie per l’involucro e dell’impiantistica integrata e connessa.

I tre eventi apriranno in contemporanea a Fiera Milano (Rho) il 22 novembre 2021. Sicurezza e Smart Building Expo si svolgeranno fino al 24 novembre, mentre Made Expo fino al 25 novembre.

 

Impianti elettrici: come è nata la norma CEI 64-8

Quali sono le norme che regolano l’installazione di impianti elettrici in ambienti residenziali? Quali sono le regole da applicare quando si esegue un progetto o si installano impianti elettrici? Progettisti e installatori hanno il compito di progettare e realizzare un impianto che risponde a esigenze di funzionamento e di servizio, nel rispetto dei fondamentali requisiti della sicurezza.

Norme tecniche: il ruolo del CEI

Il comitato elettrotecnico Italiano è un’Associazione di diritto privato senza scopo di lucro fondata nel 1909. Un’associazione è per definizione un insieme di persone fisiche e/o giuridiche organizzate ed operanti per il perseguimento di un obiettivo comune e nel caso specifico gli obbiettivi comuni sono: pubblicare in Italia documenti normativi di buona tecnica, partecipare all’elaborazione delle corrispondenti normative europee ed internazionali, provvedere al loro recepimento, diffondere la cultura tecnico-scientifica.

Dal 1968, ai sensi della legge 186, il CEI è responsabile in ambito nazionale della normazione tecnica in campo elettrotecnico, elettronico e delle telecomunicazioni.
Una norma tecnica rappresenta un requisito minimo, legalmente riconosciuto, per ritenere un prodotto, un impianto, una macchina, un processo, un sistema di gestione o una procedura, conforme alle richieste della legge ovvero che sia realizzato a regola d’arte che in altre parole significa il rispetto dei requisiti di sicurezza, funzionalità e durata.

Una norma si basa sul principio del consenso, a seguito della partecipazione e della collaborazione di tutte le parti interessate. Il progetto di Norma si sviluppa nell’ambito dei Comitati Tecnici di riferimento in cui lavorano oltre 3.000 Esperti nazionali, provenienti da Ministeri, Enti pubblici e privati, Università, Centri di ricerca e prove, Organismi di certificazione, Aziende industriali, Ordini professionali, Associazioni di categoria e culturali

Il CEI rappresenta quindi un tavolo di discussione attorno al quale si riuniscono, difendendo anche interessi opposti, gli esperti dei vari settori dell’elettrotecnica dell’elettronica e delle telecomunicazioni, in possesso del massimo della cultura disponibile sia teorica che pratica.
Attualmente l’attività del CEI è per la maggior parte orientata al recepimento di documenti normativi internazionali dei quali contribuisce alla redazione tramite la partecipazione dei propri rappresentanti ai corrispondenti comitati tecnici in sede CENELEC e IEC.

Le norme impianti

Abbiamo visto come le norme tecniche siano suddivisibili in 3 grandi famiglie:

Le principali norme dedicate agli impianti elettrici, attualmente in vigore in Italia sono:

La Tabella 1 riporta la norma impianti di riferimento in funzione della categoria.

Impianti elettrici: riferimento normativo
Tabella 1 – Categorie di tensione e riferimenti normativi

Le norme CEI EN 61936-1 e CEI EN 50522 sono norme europee tradotte in Italiano ed hanno sostituito la precedente norma CEI 11-1 a partire dal novembre 2013.

La norma CEI 64-8 è invece una norma italiana che recepisce il documento armonizzato CENELEC HD 60364. In questo caso i paesi membri hanno limitati margini di manovra per apportare modifiche nel recepimento del documento a livello nazionale.

Norma CEI 64-8

La Norma CEI 64-8 rappresenta il principale riferimento normativo per tutti coloro che operano sugli impianti elettrici di bassa tensione, sia a livello industriale, sia in ambito residenziale. La prima edizione risale al 1984 e negli anni è stata modificata diverse volte e ora siamo in attesa della ottava edizione.

le diverse edizioni della Norma CEI 64-8
Le diverse edizioni della Norma CEI 64-8

La norma originale era divisa in sette parti:

La quinta edizione è stata caratterizzata dal tentativo di ridurre il numero di pagine dividendo le pagine in due colonne (colonna di norma e colonna di commento) tentativo fallito visto che dalla sesta edizione si è poi tornati alla versione su due pagine.

Nel corso delle varie edizioni la norma CEI 64-8 ha via via integrato le varie norme impianti specialistiche, divenendo così un testo unico per l’impiantistica elettrica in bassa tensione. Si elencano di seguito le principali integrazioni avvenute nelle varie edizioni:

Con la settima edizione (2012), la norma si compone di 824 pagine ed ha integrato gli impianti di illuminazione e, nella parte 7 dedicata agli ambienti speciali: Fiere mostre e stand, Impianti fotovoltaici, Illuminazione esterna, Unità Mobili.

Capitolo 37: Impianti a Livelli

Nel 2011 la norma è stata integrata con un allegato che, attraverso la definizione di livelli minimi delle dotazioni impiantistico-funzionali nel settore residenziale, ha introdotto un nuovo paradigma di valutazione dell’impianto elettrico. Nasce la classificazione degli impianti su 3 livelli. Questo allegato è stato integrato nella settima edizione, pubblicata nel luglio del 2012, diventando il capitolo 37.

Questo rappresenta un passo verso un nuovo standard di qualità globale degli immobili, in cui tutte le componenti, dall’involucro all’impianto elettrico, devono soddisfare criteri di sicurezza, sostenibilità ambientale, usabilità e fruibilità.

CEI 64-8/8.1: efficienza energetica degli impianti elettrici

Il contenimento dei consumi, l’efficienza energetica nei nuovi edifici e nelle riqualificazioni sono punti fondamentali per lo sviluppo e in quest’ottica si inserisce la nuova parte 8.1.
Dal 2016 ,infatti, la norma si è arricchita dell’ottava parte la CEI 64-8/8-1: Efficienza energetica degli impianti elettrici.
Questo capitolo ha lo scopo di fornisce prescrizioni, misure e raccomandazioni per il progetto, l’installazione e la verifica degli impianti elettrici a bassa tensione al fine di ottimizzare l’utilizzo efficiente globale dell’energia.

Ottava edizione

A settembre 2021, a nove anni dalla precedente edizione della Norma CEI 64-8, è stata pubblicata l’ottava edizione. In questi anni, ci sono stati molti aggiornamenti  sia nel corpo normativo – con l’aggiunta di nuove varianti alla Norma – sia nel contesto legislativo e tecnologico, oltre a quelli sociale e ambientale.

Le novità hanno contribuito in modo significativo a migliorare la “regola dell’arte” nel campo della sicurezza elettrica, delle prestazioni impiantistiche, della prevenzione incendi, della domotica e delle tecnologie digitali, dell’efficienza energetica, della sostenibilità ambientale e in altri svariati campi.

Per la ottava edizione, oltre all’integrazione all’errata corrige ed alle 5 varianti pubblicate tra luglio 2013 e febbraio 2019 è presente il recepimento della parte 8-2 della norma IEC 60364 dedicata agli impianti elettrici di utenti attivi “Prosumer’s low-voltage electrical installation

L’ottava edizione della Norma CEI 64-8 è entrata in vigore a dicembre 2021.


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Stazioni di ricarica ABB nel progetto Gridserve Electric Highway

Cos’è il progetto Gridserve Electric Highway e perché insieme alle stazioni di ricarica ABB rivoluzionerà la mobilità elettrica britannica? Alla base, l’obiettivo di favorire la diffusione del trasporto elettrico rendendo la ricarica rapida, semplice e accessibile.

Ecco perché l’avanzata rete multi-sito vedrà le colonnine Ultrafast DC e Fast DC caricare migliaia di veicoli elettrici in tutto il Regno Unito.

Stazioni di ricarica ABB per la mobilità elettrica

La rete di ricarica Gridserve Electric Highway porterà all’85% la copertura delle autostrade e si estenderà anche a città e paesi in tutta la nazione. “Lo scopo è fornire energia sostenibile e spostare l’attenzione sui cambiamenti climatici – commenta il Ceo Toddington Harper -. Abbiamo scelto le stazioni di ricarica ABB per la tecnologia avanzata e per il valido supporto dell’azienda nel realizzare i nostri piani. Ovvero garantire la migliore esperienza di ricarica possibile ai conducenti dei veicoli elettrici”.

Il progetto segue la forte crescita del mercato dei veicoli elettrici, che in UK ha visto triplicarsi il numero di immatricolazioni dal 2019 al 2020

L’investimento multimilionario coinvolge così le stazioni di ricarica ABB Ultrafast DC 350 kW in 50 delle nuove Electric Charging Hub. Ogni sito, in particolare, ospiterà tra le 6 e le 12 colonnine ABB. Altre 300 stazioni di ricarica Fast DC da 60 kW saranno invece utilizzate nella riqualificazione di 150 punti acquisiti da Ecotricity.

Colonnine ABB per favorire la mobilità elettrica del Regno Unito

Ricarica EV efficiente e rinnovabile

Tra i fattori chiave della tecnologia ABB, che ne hanno determinato l’adozione da parte di Gridserve, la capacità di supportare la funzione “Autocharge”. Una flessibilità che consente alla rete di ricarica britannica di riconoscere la singola auto (i principali modelli circolanti nel Regno Unito), avviare la ricarica e incassare i pagamenti automatici.

Il progetto di elettrificazione della mobilità, tuttavia, si fonda su una precedente esperienza di successo. Le stazioni di ricarica ABB per i veicoli elettrici hanno trovato spazio anche nell’Electric Forecourt di Gridserve a Braintree, nell’Essex. Un’infrastruttura dedicata alla produzione di energia pulita e a basso costo per alimentare l’intera rete di ricarica. Parchi fotovoltaici ibridi e pensiline solari (sopra le stazioni di ricarica ABB) che completano la transizione ecologica della mobilità.

Eaton 3S Mini: UPS residenziale per mantenere i dispositivi collegati

Eaton 3S Mini è un gruppo di continuità (UPS) DC compatto e versatile che mantiene in funzione le apparecchiature in caso di interruzione di corrente.

Dallo smart working alle smart home, fino ai sistemi di sicurezza, 3S Mini di Eaton è progettato per assicurare continuità di alimentazione. Grazie a quattro diverse tensioni di uscita (9 V, 12 V, 15 V e 19 V) e quattro connettori di uscita DC, si adatta a svariate applicazioni ed esigenze.

Eaton 3S Mini: compatto e versatile

3S Mini – il più piccolo della nuova famiglia di UPS residenziali – si caratterizza per un design elegante e high-tech.
L’installazione è molto semplice, è sufficiente collegarlo al dispositivo, sostituendolo all’alimentatore. È silenzioso e non necessita di cavi aggiuntivi.

3S Mini è impostato di serie su 12 V e quindi adatto alla maggior parte delle apparecchiature residenziali, ma può essere modificato se si ha la necessità di un voltaggio differente. Una delle quattro luci laterali mostra la tensione impostata.

In caso di interruzione di corrente, 3S Mini entrerà in azione e i dispositivi collegati continueranno a funzionare.
L’UPS è in grado di mantenere una telecamera IP in funzione fino a cinque ore, un decoder TV fino a quattro ore e un Internet Gateway base per 80 minuti.

Tra i plus da sottolineare troviamo la funzionalità di avviamento a freddo che permette di raddoppiare la capacità della batteria. Questa particolarità la trasforma in una fonte di alimentazione portatile da 2200 mAh. In questo caso, i LED del 3S Mini si trasformano in un indicatore di alimentazione e mostrano l’energia a disposizione.

Sostenibilità più digitalizzazione: formula vincente per lo sviluppo

Sulla necessità di uno sviluppo che sia sostenibile non esiste ormai, almeno a parole, alcun dubbio residuo. Identica affermazione può farsi per l’apporto del digitale nel processo evolutivo della società. Quel che invece non appare ancora del tutto acclarato è come queste due dinamiche si “intersecano” fra loro e con quali effetti. Esattamente ciò di cui si occupa la ricerca “Digitalizzazione e sostenibilità per la ripresa dell’Italia”, elaborata da The European House – Ambrosetti in collaborazione con Microsoft Italia.

Lo studio è stato presentato nell’ambito del recente Forum organizzato da The European House – Ambrosetti, in una conferenza stampa cui hanno preso parte anche Silvia Candiani (amministratore delegato di Microsoft Italia) e l’advisor scientifico dell’iniziativa Patrizia Lombardi (presidente della Rete Italiana delle Università per lo Sviluppo Sostenibile).

Obiettivi per uno sviluppo sostenibile

La relazione fra i due paradigmi di sviluppo

“Nella nostra epoca – si legge nella presentazione della ricerca – lo sviluppo di una società competitiva e resiliente ha due determinanti principali: una trasformazione digitale pervasiva e la crescita dei livelli di sostenibilità ambientale e sociale delle attività umane. Questi due paradigmi di sviluppo non solo si complementano all’interno di una visione di sviluppo largamente condivisa, ma si rafforzano vicendevolmente in un rapporto sinergico”.

Lo studio si è posto come l’obiettivo quello di indagare quale possa essere il contributo del digitale allo sviluppo sostenibile. Per fare questo ha identificato sia gli ambiti di applicazione, sia quantificato gli impatti sulle diverse componenti per l’Italia nel contesto della ripresa post Covid-19. La considerazione di partenza sta nella necessità di un cambio di marcia sulla decarbonizzazione della nostra società, e questo anche alla luce del rinnovato obiettivo di abbattimento delle emissioni di CO2, -55% al 2030, recentemente promosso dalla Commissione Europea.

In Italia aumentano le disuguaglianze

Parallelamente, sul fronte sociale, è necessario invertire la tendenza che vede in aumento la disuguaglianza: dal 2008, il valore per l’Italia del Coefficiente di Gini, che misura le disuguaglianze di ricchezza, è aumentato del 12% (4 punti base in assoluto), una forbice sociale che purtroppo continua ad allargarsi, se è vero che proprio il 2020 è stato l’anno con il più alto incremento mai registrato.

Ma la pandemia ha innescato varie dinamiche economiche e sociali, non sempre di segno completamente negativo. Gli effetti dell’emergenza sanitaria hanno dato una forte spinta alla trasformazione digitale di aziende e della pubblica amministrazione. Una dinamica sottolinea lo studio, che “oltre ad accelerare il processo di diffusione delle competenze informatiche, avrà sicuramente un effetto sulla diffusione di nuovi modelli lavorativi abilitati da strumenti digitali di collaborazione e maggiormente sostenibili rispetto ai modelli tradizionali sia sotto l’aspetto ambientale, sia sotto l’aspetto sociale”.

Tre diverse componenti di sviluppo sostenibile

L’indagine condotta dal gruppo di lavoro di The European House – Ambrosetti ha preso in esame un campione di oltre 200 aziende. Nello studio vengono identificate le sinergie in essere tra trasformazione digitale e le diverse componenti di sviluppo sostenibile. Sotto il profilo della sostenibilità economica, dall’indagine emerge chiaramente che le aziende digitalizzate riescono a ottenere un importante beneficio sulla produttività del lavoro rispetto alle aziende che non hanno ancora implementato percorsi di trasformazione digitale.

Ambiti in cui digitalizzazione aiuta sostenibilità

Invece, per quanto attiene il profilo della sostenibilità ambientale, il gruppo di lavoro ha messo a punto un modello proprietario per stimare il contributo del digitale alla decarbonizzazione. Ebbene, da esso risulta che proprio il digitale sarà una delle armi più importanti per la transizione verde, con un impatto al 2030 addirittura equivalente a quello incrementale delle energie rinnovabili. Complessivamente, infatti, si stima che tra il 2020 e il 2030 il digitale contribuirà ad abbattere fino al 10% delle emissioni rispetto ai livelli del 2019 (37 milioni di tonnellate di CO2 annue).

Digitalizzazione e sostenibilità: modelli di collaborazione

Ed ancora, sotto il profilo della sostenibilità sociale lo studio “Digitalizzazione e sostenibilità per la ripresa dell’Italia” evidenzia come l’adozione di nuovi modelli di collaborazione sia una leva d’azione grazie alla quale le aziende possono contribuire al benessere delle persone, all’inclusione sociale e all’inclusione dei territori. In particolare, dal campione di oltre 200 aziende italiane è emerso che le nuove forme di lavoro a distanza (63,7%) e di collaborazione (59% del campione) sono ritenute le principali leve attraverso cui il digitale può contribuire alla sostenibilità sociale.

“La crisi del Covid-19 ha alimentato il senso di urgenza rispetto alla necessità di una transizione verso forme di sviluppo più sostenibili – ha dichiarato Valerio De Molli, amministratore delegato di The European House – Ambrosetti -, con la crisi climatica e la crescita delle disuguaglianze che sono i due fattori di rischio principali. Il 2021 è un anno chiave per imprimere forti discontinuità rispetto al passato. La digitalizzazione consente un recupero di produttività del lavoro per le imprese più digitalizzate, ma allo stesso tempo le abilita a dare un importante contributo alla sostenibilità”.