L’evoluzione del mercato Smart Home ai tempi del Covid

Nel 2020, in Italia le vendite delle soluzioni IoT hanno risentito degli effetti della pandemia. Nel complesso il mercato della Smart Home ha comunque tenuto, assestandosi a quota 505 milioni di euro
Analisi del mercato Smart Home in Italia

Il 2020 è stato un anno di alti e bassi per il mercato delle soluzioni Internet of Things (IoT) per la Smart Home nel nostro paese. La pandemia legata al Covid-19 non ha permesso di confermare il trend di crescita degli scorsi anni, pari rispettivamente al più 52% nel 2018 e al più 40% nel 2019. Nel suo complesso il mercato della Smart Home ha comunque retto, facendo registrare nel 2020 solo una lieve flessione del -5%.

Questi sono alcuni dei risultati della nuova ricerca sulla Smart Home realizzata dall’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano. L’analisi è stata presentata nel corso del convegno “Stay at Home, stay in a Smart Home: la casa intelligente alla prova del Covid”. Ma quali sono le applicazioni per la casa intelligente che sono state maggiormente vendute nel corso del 2020? Addentriamoci in un visione più dettagliata.

Il quadro attuale

La casa costituisce da sempre uno dei contesti principali per poter spiegare l’Internet of Things. Nell’ultimo anno l’ambiente domestico ha acquisito ulteriore importanza, essendo divenuto anche luogo di lavoro. Il particolare quadro creatosi nel corso del 2020 come conseguenza della pandemia ha permesso agli italiani di acquisire una maggiore consapevolezza sull’importanza del digitale, accrescendo nel contempo la rispettiva capacità di utilizzo dei vari device. Un altro aspetto che ha contraddistinto l’anno appena trascorso è stato l’introduzione di incentivi importanti, fruibili anche nei mesi a venire. Questa componente sta contribuendo a rendere ancor più centrale il ruolo dellacasa intelligente.

Partendo da tali presupposti, che tipo di risposte ha fornito il mercato della Smart Home negli ultimi mesi? Nel periodo antecedente all’emergenza sanitaria eravamo abituati a un mercato caratterizzato da tassi di crescita molto elevati di anno in anno. Un mercato che nel 2019 era riuscito a superare la cifra di ben 500 milioni di euro. La pandemia ha colpito molti comparti dell’economia italiana. Non è stato escluso il comparto della Smart Home, che ha subito un rallentamento nella sua crescita rispetto al trend degli anni precedenti. Tuttavia, a differenza di altri settori, il mercato della casa intelligente ha comunque retto, facendo registrare un valore superiore al mezzo miliardo di euro, con una lieve decrescita pari al -5%.

Si tratta di un buon risultato, se si considera il contesto emergenziale in cui le imprese hanno dovuto operare. Tra i mesi di marzo e di maggio, durante il primo lockdown, le vendite sono infatti drasticamente crollate, con una perdita oscillante in molti casi tra il -60% e il -100% rispetto allo stesso trimestre del 2019. Sono invece andati meglio gli altri mesi dell’anno, con buoni tassi di crescita nel periodo pre-emergenza, tra gennaio e febbraio, ma anche tra settembre e novembre.

Se confrontata con il resto dell’Europa, l’Italia ha evidenziato andamenti simili alla Francia e alla Spagna. In Germania e nel Regno Unito, il mercato della Smart Home, che già nel 2019 risultava più maturo, è riuscito invece a crescere a doppia cifra. Le differenze si devono con ogni probabilità anche alle diverse strategie adottate dai vari paesi europei nelle gestione della pandemia.

Gli italiani si fanno più Smart

Al di là del mero impatto sulle vendite, i periodi di lockdown e di semi-lockdown hanno spinto le persone a modificare significativamente il rapporto con la propria abitazione. Ciò ha favorito in primo luogo l’uso di alcuni oggetti Smart in casa. Allo stato attuale delle cose, il 67% dei consumatori dichiara infatti di utilizzare “spesso” le soluzioni acquistate. Per di più, la necessità di “stare in casa” ha permesso di riscoprire nuove abitudini, quali ad esempio la passione per la cucina. Al tempo stesso ha incrementato il desiderio in molte persone di rinnovare la propria abitazione, con importanti ricadute sull’acquisto di oggetti Smart funzionali alla nuova modalità di vivere. A fare da traino alle propensione di ristrutturare i contesti domestici sono stati anche il Superbonus 110% e l’Ecobonus, agevolazioni fiscali che nell’ambito specifico della Smart Home hanno favorito soprattutto le vendite di caldaie, di termostati e di climatizzatori intelligenti.

Mercato Smart Home in Italia: i trend del 2020

Il primo grande trend riguarda l’ampliamento dell’ecosistema dei prodotti proposti ai consumatori. Nel corso del 2020, nuove aziende si sono approcciate al mercato della Smart Home, vedendo in esso un grande potenziale oltre che una scommessa importante da abbracciare. È il caso, ad esempio, del settore automotive che si è contraddistinto per la crescente offerta di vetture capaci di integrare sempre di più le funzioni presenti all’interno dell’abitacolo con la casa.

Ma qual è stata l’effettiva suddivisione del mercato rispetto alle tipologie di soluzioni vendute?

Mercato Smart Home in Italia nel 2020
Mercato Smart Home in Italia nel 2020 – Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano

Sicurezza

Se lo stare molto tempo in casa ha favorito le vendite di alcune soluzioni Smart, ciò non è altrettanto vero per la sicurezza, che pur mantenendo ancora il primo posto nella classifica delle vendite (21% del mercato, con circa 105 milioni di euro), ha tuttavia registrato una significativa battuta d’arresto (-30% nel 2020). Questa tendenza è confermata dallo stesso consumatore: la sicurezza si è dimostrata ancora al primo posto tra le motivazioni d’acquisto di oggetti Smart, ma in forte calo rispetto ai 2019 (27% vs 36%). Come puntualizzato da Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things, la decrescita non è derivata da una mancanza di soluzioni innovative da parte del comparto della sicurezza ma è piuttosto “dipesa dalle nuove abitudini di vita degli utenti in casa”.

Smart Speaker

A livello di vendita, gli Smart Speaker affiancano al primo posto le soluzioni per la sicurezza con 105 milioni di euro (21% del mercato, +10%). Il 2020 è stato un anno importante per l’ulteriore affermazione di questi dispositivi, grazie anche allo sviluppo di nuove partnership e all’aggiunta di numerose skill. Il mercato degli Smart Speaker è stato trainato in particolar modo dall’introduzione di dispositivi dotati di display.

Altra dato interessante è costituito dal fatto che a oggi gli Smart Speaker vengono sempre più utilizzati come hub per gestire altri prodotti intelligenti. I dati evidenziano comunque che rimane ancora molto lavoro da fare per abilitare una vera e propria integrazione con la Smart Home. Allo stato attuale, infatti, nel nostro paese solo il 14% dei possessori di Smart Speaker usa questo genere di dispositivi per la gestione di altri oggetti in casa.

Elettrodomestici connessi

Al terzo posto nella ripartizione delle vendite per tipologia di soluzioni si collocano i piccoli e i grandi elettrodomestici connessi, evidenziando un dato rilevante. Questa fetta di prodotti ha infatti conosciuto la crescita più elevata che si è registrata nel comparto della Smart Home dell’ultimo anno, con 100 milioni di euro, pari al 20% del mercato e a un +17% rispetto al 2019.

L’aumento delle vendite è stato trainato dai piccoli elettrodomestici, tra cui i robot aspirapolvere e i purificatori d’aria connessi, prodotti che hanno visto un vero boom. In questo comparto, un trend molto interessante riguarda inoltre la crescita del tasso di utilizzo delle funzionalità Smart. Dai dati raccolti nel 2020, emerge che il 59% dei possessori di elettrodomestici connessi ha usato le funzioni intelligenti dei dispositivi, con +19% rispetto al 2019.

Un’altra tendenza registrata nel comparto degli elettrodomestici connessi è quella relativa al maggiore sviluppo di soluzioni di Intelligenza Artificiale. Si è ad esempio evidenziata una crescente diffusione di lavatrici capaci di verificare il tipo di tessuto e di carico o di impostare in autonomia specifiche operazioni, quali il lavaggio preferito o la quantità di detersivo da usare.

Significativa è stata poi l’attenzione che i consumatori hanno rivolto verso il modello Pay per Use, consistente nella possibilità di non pagare un determinato elettrodomestico nell’immediato, dilazionandone la spesa nel tempo sulla base del suo reale utilizzo. Questo particolare modello prevede quindi un costo iniziale molto più ridotto, comportando una spesa di utilizzo mensile o, in taluni casi, un costo per singolo lavaggio.

Riscaldamento e climatizzazione

Seguono in termini di incidenza sulle vendite le caldaie, i termostati e i condizionatori connessi per la gestione del riscaldamento e della climatizzazione, con 75 milioni di euro corrispondenti al 15% del volume totale del mercato Smart Home (+15% rispetto al 2019). La crescita è stata favorita soprattutto dalla vendita di numerose caldaie connesse, spesso abbinate ai termostati Smart, che beneficiano tuttora degli effetti di incentivi quali il Superbonus e l’Ecobonus, e dalla possibilità di ottenere risparmi tangibili da un punto di vista di consumo energetico.

Altre applicazioni

Sono rimaste tendenzialmente invariate le vendite relative ad altre applicazioni Smart quali le casse audio Wi-Fi o i prodotti destinati all’illuminazione. Una crescita importante è stata invece riscontrata nelle vendite delle prese elettriche intelligenti.

Mercato Smart Home in Italia
Mercato Smart Home: suddivisione per tipologia di soluzioni – Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano

Il ritardo delle applicazioni per l’assistenza alla persona

Nel 2020 non si sono evidenziati dati di rilievo nella vendita di applicazioni destinate all’assistenza domestica degli anziani e delle persone fragili in genere. A oggi il mercato risulta frenato soprattutto dal rischio derivante dal fatto che alcune delle soluzioni dedicate alle Assisted Living potrebbero in talune circostanze non funzionare correttamente, portando a delle situazioni spiacevoli o a degli strascichi legali non indifferenti.

In realtà, più di un consumatore su tre è interessato a questo genere di servizi. Le tecnologie per realizzarli sono inoltre disponibili, basti pensare al mondo del Fitness e del Wellness già strettamente legato all’uso di dispositivi wearable, capaci di inviare dati che potrebbero essere verificabili anche dal punto di vista medicale. Si stanno poi lanciando svariati nuovi servizi per il mondo del benessere, anch’essi potenzialmente traslabili nell’ambito dell’assistenza alla persona.

Come uscire da questa fase di stallo? Come precisato da Giulio Salvadori, “sicuramente per oltrepassare la barriera legata al rischio un punto chiave può trovarsi in una maggiore collaborazione tra pubblico e privato, attraverso una partnership con realtà quali Comuni, Regioni ma anche strutture come le RSA”. Nei mesi scorsi, nel frattempo, si è assistito a un adeguamento normativo rilevante, con l’entrata ufficiale della Telemedicina nel Sistema Sanitario Nazionale. Con ogni probabilità, grazie a questo ulteriore stimolo, nel corso del 2021 si assisterà a una crescita anche nel comparto delle applicazioni destinate all’Assisted Living, con l’affermazione di tecnologie e di nuovi servizi che potranno essere offerti al grande pubblico dei consumatori.

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Evelyn Baleani

Giornalista e Web Editor freelance. Si occupa di contenuti per i media dal 2000. Dopo aver lavorato per alcuni anni in redazioni di società di produzione televisiva e Web Agency, ha deciso di spiccare il volo con un’attività tutta sua. Le sue più grandi passioni sono l'ambiente, il Web, la scrittura e la Spagna
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