C’è anche l’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) tra i 16 partner di ricerca del progetto UE COME RES, che punta a supportare il processo di diffusione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) su scala locale, nazionale ed europea, identificando barriere, opportunità e soluzioni tecnologiche specifiche per ogni contesto geografico.
Nell’ambito dell’iniziativa, finanziata dal programma Horizon2020 con 2,5 milioni di euro, l’agenzia lavorerà per facilitare la messa a fattor comune di esperienze in contesti territoriali meno avanzati. L’Italia ha un grande potenziale di sviluppo di questa nuova forma di associazione energetica volontaria e che potrebbero nascere circa 130 mila comunità come spiegato in una nota da Gilda Massa, ricercatrice del Laboratorio ENEA di Cross Technologies per distretti urbani e industriali.
Ma, più in dettaglio, come si strutturerà il progetto? L’iniziativa prevede la condivisione delle best practice più innovative realizzate nei 9 Paesi da cui provengono le 16 realtà partner del progetto – Italia, Germania, Belgio, Paesi Bassi, Lettonia, Norvegia, Polonia, Portogallo e Svezia – che si trovano in differenti stadi di recepimento della direttiva europea sulle energie rinnovabili RED II. L’idea è quella di rendere i progetti di successo già avviati un modello da replicare, creando un circolo virtuoso per la diffusione delle Comunità Energetiche Rinnovabili.
Per ottenere questo risultato le iniziative che hanno già preso il via verranno presentate a gruppi di esperti provenienti dalle cosiddette learning region, ovvero realtà estere in cui il processo di adozione di questo nuovo modello di produzione e consumo di energia è ancora in una fase iniziale.
In Italia è stata individuata come best practice da esportare in Europa, la comunità energetica Energy City Hall di Magliano Alpi, in Piemonte, costituita nel 2020. Qui un impianto fotovoltaico da 20 kWp installato sul tetto del palazzo comunale produce l’energia che viene condivisa con la CER, per soddisfare i consumi della biblioteca, della palestra, delle scuole e di alcuni residenti che per primi hanno aderito al nucleo di partenza.
Allo stesso impianto verranno collegate due colonnine di ricarica elettrica, utilizzabili gratuitamente dai residenti. Il Piemonte si è dato l’obiettivo di una copertura del 10% del territorio con le comunità energetiche.
Al primo progetto di Magliano Alpi si aggiungeranno altre due comunità energetiche, con una potenza installata di 108 kWp, che attualmente sono in fase di costruzione. Ultimate, queste tre comunità energetiche saranno fuse in un’unica struttura più grande, grazie alle recenti modifiche del sistema normativo definitivo (legge 199/2021).
L’ulteriore passo che si vuole compiere è poi la creazione del primo network locale di competenze professionali per la realizzazione di CER. In quest’ottica il Comune Magliano Alpi si sta muovendo per stipulare accordi con altre città (Matera in Basilicata, Collesalvetti in Toscana e la Comunità Collinare del Friuli), in modo da diffondere il proprio modello di comunità energetica rinnovabile.
Nello specifico si vuole adottare un approccio basato su pianificazione, governance, costruzione, gestione e replica, sfruttando le potenzialità di una piattaforma digitale IoT per l’analisi e la gestione dei dati su GO-CER (Gruppo Operativo Comunità Energetiche Rinnovabili).
L’obiettivo è quello di riuscire ad agire a più livelli:
Al termine del progetto verrà elaborato un report con le lezioni apprese durante le attività realizzate, che solo in Italia, hanno coinvolto, oltre 80 stakeholder interessati ad approfondire lo scenario normativo e tutti i progetti in corso sulle Comunità Energetiche.