Offrire uno spazio di confronto sulle questioni chiave legate al tema degli edifici intelligenti. È questo l’obiettivo principale con cui The European House – Ambrosetti ha dato vita alla Community Smart Building, che intende promuovere il dibattito su questo tema nel quadro di una visione strategica integrata, favorendo le relazioni tra gli attori dell’industria e il sistema istituzionale e producendo proposte per promuovere l’evoluzione del parco immobiliare italiano come opportunità di crescita del Paese.
Tanti i partner che hanno aderito al progetto: APPLiA Italia, ANCE Varese, BTicino, Celli Group, Comoli Ferrari, KONE e MCZ. Realtà che intendono dare il loro contributo alla diffusione di questa tipologia di edifici tecnologici e sostenibili, centrali per trafugare gli obiettivi fissati dalla transizione ecologica.
Un elemento chiave dell’iniziativa è la volontà di mettere a sistema il patrimonio di tecnologie e di competenze italiane nel quadro di una visione integrata, che faccia da catalizzatore allo sviluppo degli smart building. In quest’ottica si è scelto di creare una cabina di regia per coordinare il lavoro della Community Smart Building e interfacciarsi con i vertici delle aziende partner.
Il tutto coinvolgendo rappresentanti politici e di governo, istituzioni indipendenti ed esperti di riferimento.
L’obiettivo finale è quello di arrivare a mettere a punto un modello integrato di Smart Building; una mappatura e ricostruzione della filiera industriale, tecnologica e di servizio di questi edifici; e la realizzazione di un Osservatorio sulle sfide del settore per i prossimi anni.
I risultati finali della Community Smart Building, spiega una nota, saranno presentati il 20 aprile 2023 nel corso di un evento durante il quale saranno discusse le strategie di ottimizzazione e sviluppo della filiera degli edifici intelligenti in Italia.
In generale promuovere gli investimenti nel rinnovamento del settore edilizio italiano è una priorità, in quanto costituisce uno strumento di fondamentale importanza per accelerare il processo di decarbonizzazione. Questo comparto è infatti responsabile del 45% dei consumi energetici e del 18% delle emissioni di CO2 del nostro Paese.
Gli edifici intelligenti – che coniugano al meglio tecnologie, sostenibilità ambientale e benessere degli individui – sono il perno su cui far leva per rinnovare il patrimonio edilizio italiano che sconta un’elevata obsolescenza. Il 72% delle abitazioni ha infatti più di 40 anni, e un basso tasso di rinnovamento (0,85% all’anno).
Numeri che mostrano come, con il trend attuale, l’Italia avrà difficoltà a traguardare gli obiettivi fissati per il 2030 a livello UE dal pacchetto Fit For 55 per emissioni di gas serra, penetrazione di rinnovabili ed efficienza energetica.