Città iperconnesse: caratteristiche, problematiche e scenari

I contesti urbani si stanno tramutando in laboratori digitali ma ci sono ancora dei nodi da sciogliere per renderli pienamente inclusivi. Presente e futuro delle città iperconnesse
Cosa sono le città iperconnesse e le caratteristiche

Si sente sempre più parlare di città smart o iperconnesse. Ma che cosa si intende per l’esattezza con questa terminologia? Che tipo di problematiche comporta lo sviluppo di simili centri urbani? Quali sono gli scenari che si prospettano per il futuro? Questi interrogativi sono stati al centro di un talk dedicato, tenutosi in occasione dell’evento “Smart Green Cities”.

Che cosa sono le città iperconnesse

La città iperconnessa è quella città che mette in comune i dati che essa stessa produce. L’obiettivo delle smart city è alto e consiste nel miglioramento dei servizi di cui i cittadini fruiscono. Per assolvere a questo compito, le Amministrazioni vengono supportate dalla tecnologia che fornisce piattaforme specifiche. Alcune di esse hanno anche la capacità di predire gli scenari futuri, in modo da pianificare gli interventi in maniera ottimale.

Sviluppo delle smart city, un percorso difficile ma possibile

Per divenire realmente intelligenti e iperconnesse, le città hanno bisogno di una buona tecnologia ma non soltanto. Si necessitano ulteriori componenti. La dimostrazione proviene da svariati progetti di smart city nel mondo che sono falliti o stanno fallendo.

Nel quartiere Quayside di Toronto, ad esempio, Google aveva avviato un ambizioso laboratorio di trasformazione urbana, oggetto di sperimentazioni e collaborazioni con i principali studi di architettura e società ICT planetari, che è stato poi completamente abbandonato. La Polizia di Los Angeles aveva sviluppato un progetto che prevedeva l’interazione con l’Intelligenza Artificiale al fine di prevedere i crimini prima che si verificassero. Anche questa iniziativa si è arenata.

Gli esempi appena citati spingono a fare delle considerazioni. Occorre interrogarsi sulle ragioni dei fallimenti, che non sono necessariamente legate alle finanze e alla tecnologia. Le motivazioni dei flop vanno piuttosto correlate al modello di implementazione utilizzato che presenta dei limiti.

Se la smart city risulta distaccata dalle persone e dal contesto nella quale si sviluppa finisce per perdere le sue principali finalità, ovvero quelle di essere una città sostenibile, vivibile e inclusiva. In assenza della componente umana, le realtà urbane si tramutano in una sorta di magazzino digitalizzato, in cui tutto funziona alla perfezione ma è privo del coinvolgimento dei cittadini. Si tratta di un nodo cruciale poiché senza una partecipazione reale da parte delle persone, le tecnologie finiscono per essere inutilizzate.

Leggi il nostro articolo correlato: Smart city e sostenibilità, qual è la relazione?

Analisi predittiva: il valore dei dati negli scenari delle città iperconnesse

In questo momento, nel nostro Paese si sta attribuendo un peso crescente alle politiche urbane, così da migliorare la qualità della vita dei cittadini. La tecnologia occupa un ruolo fondamentale nel raggiungimento dell’obiettivo. Come precisato durante l’evento, il punto di partenza per sfruttare gli strumenti digitali ai massimi livelli risiede nella lettura e nell’utilizzo dei dati prodotti ogni giorno nelle città.

I dati devono essere usati in chiave di analisi predittiva per modellare i servizi offerti alla cittadinanza, in modo tale da rendere i contesti urbani più fruibili e a portata d’uomo. È necessario implementare delle strutture che permettano di creare interazione tra il flusso dei dati prodotti e di assumere delle decisioni programmatiche, focalizzando costantemente l’attenzione sul raggiungimento di traguardi strategici. Un’opportunità proviene dal gemello digitale che offre all’amministrazione un luogo virtuale in cui simulare preventivamente degli scenari, a partire dai risultati provenienti dalle piattaforme usate.

Nonostante gli intoppi, insomma, la strada delle città iperconnesse è tracciata. Con ulteriori sforzi collaborativi si potranno ottenere i risultati sperati.

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Evelyn Baleani

Giornalista e Web Editor freelance. Si occupa di contenuti per i media dal 2000. Dopo aver lavorato per alcuni anni in redazioni di società di produzione televisiva e Web Agency, ha deciso di spiccare il volo con un’attività tutta sua. Le sue più grandi passioni sono l'ambiente, il Web, la scrittura e la Spagna
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