La caldaia a idrogeno diventa realtà

In un percorso evolutivo green del riscaldamento domestico, la prima caldaia a idrogeno progettata e realizzata da Baxi farà il suo ingresso nelle case italiane nel 2025
Caldaia a idrogeno: Baxi rilancia la transizione green del riscaldamento

Transizione energetica e riscaldamento a zero emissioni? Il futuro passa anche dalle caldaie a idrogeno. In questa direzione si è mosso il gruppo BDR Thermea, che ha investito sul know how strategico e produttivo di Baxi per produrre la prima soluzione domestica alimentata al 100% con idrogeno. Obiettivo, garantire impianti termici più sostenibili e centrare i propri traguardi ESG.

Come sarà la prima caldaia a idrogeno di Baxi? Si tratterà di una macchina certificata premiscelata a idrogeno puro, prodotto tramite energie rinnovabili. Quando la potremo acquistare? Dopo l’installazione pilota del 2019 a Rozeburg (Olanda) e, a seguire, in Gran Bretagna, Francia e Germania, l’azienda è oggi pronta ad avviare la produzione della caldaia secondo una precisa roadmap.

Riscaldamento green, dalla sperimentazione al lancio

La strategia di sviluppo prodotto sostiene un progressivo spostamento dalle caldaie standard alle soluzioni ad alta efficienza. Queste ultime già implicano una riduzione di CO2-e (CO2 equivalente) del 15% rispetto a quelle tradizionali. Si passa poi all’adozione di caldaie ad alta efficienza certificate per lavorare con una miscela composta di metano e 20% di idrogeno. In questo caso, il taglio delle emissioni arriva al 22%. La vera svolta si avrà nel 2025, con la diffusione su larga scala di caldaie a zero emissioni alimentate interamente a idrogeno.

Attualmente, siamo già nella fase concreta della sperimentazione sul campo. Circa 400 caldaie a idrogeno verranno presto installate in diversi Paesi europei per dimostrarne e valutarne l’impatto sul riscaldamento domestico. E validare questa tecnologia come strumento utile a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione degli edifici.

Come vengono prodotte le caldaie a idrogeno?

In aggiunta alle 14 linee produttive di Baxi, c’è oggi la linea dedicata alle soluzioni a idrogeno. Un impianto pilota concepito per il “learning on the job”, in sinergia con il reparto R&D. L’area produttiva è infatti interconnessa con output e livelli di automazione più ridotti, per migliorare processo e prodotto passo dopo passo. Un efficiente sistema MES (Manufacturing Execution System) supporta la gestione della produzione.

In ottica di efficienza e sostenibilità, anche la produzione delle caldaie a idrogeno rispetta gli standard ambientali dell’azienda. L’energia elettrica proviene da fonti rinnovabili, grazie ai 6.200 m2 di pannelli fotovoltaici sul tetto dello stabilimento di Bassano del Grappa. Inoltre, l’idrogeno viene prodotto per elettrolisi in una struttura creata appositamente nell’area esterna al fabbricato.

Focus sull’impatto ambientale dei prodotti

Il percorso delle nuove caldaie a idrogeno parte dal LCA (Life Cycle Assessment). Una precisa metodologia di calcolo che quantifica l’impatto ambientale di ciascun prodotto lungo il ciclo di vita. Dalla produzione alle successive fasi di distribuzione, installazione, utilizzo e smaltimento.  Come prevedibile, la fase più “inquinante” in termini di CO2-e è quella di utilizzo. Analizzando una caldaia Baxi di nuova generazione e ipotizzando una vita di 17 anni, la quantità maggiore di anidride carbonica equivalente (99,6%) viene infatti emessa nella fase di utilizzo. Solo una piccola frazione sul totale si può attribuire alla fase produttiva. Questo anche grazie all’autoproduzione di energia pulita nel sito industriale.

La sfida del gruppo BDR Thermea è dunque quella di ridurre mediamente del 30% le emissioni di CO2-e dovute all’uso dei propri prodotti entro il 2030. Agendo in tutti e tre gli ambiti del framework ESG. Il primo è ambientale, con la decarbonizzazione delle linee produttive e dei prodotti commercializzati, l’ottimizzazione della gestione dei rifiuti e l’adozione di sistemi circolari. Sul fronte sociale si parla invece di sensibilizzare i cittadini e di creare catene del valore, mentre nella governance è importante migliorare la gestione aziendale e coinvolgere gli stakeholder.

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.
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