Un impianto solare termodinamico è un sistema che combina il funzionamento di un pannello solare termico, con quello di una pompa di calore. Il suo scopo principale è quello di produrre acqua calda sanitaria in modo sostenibile, sfruttando l’energia del sole.
I componenti principali di questo impianto sono i pannelli solari termodinamici, un compressore elettrico, un condensatore e un serbatoio per la raccolta e lo stoccaggio dell’acqua riscaldata. I pannelli solari sono generalmente realizzati in alluminio anodizzato, da posizionare all’esterno dell’edificio e al cui interno scorre un liquido termoconvettore refrigerante. Questo permette ai pannelli di funzionare anche di notte o quando non c’è radiazione solare diretta, in quanto il liquido è in grado di evaporare anche a -5/-4°C.
Per quanto riguarda il compressore e il condensatore, invece, funzionano proprio come in una normale pompa di calore. Il fluido allo stato gassoso arriva al compressore, dove aumenta di temperatura e passa al condensatore, dove viene riportato a -10° e cede tutto il proprio calore, riscaldando l’acqua.
Una volta compreso il funzionamento di questo sistema, è bene soffermarsi sui pregi e sui limiti che lo contraddistinguono. Partendo dai vantaggi, è da sottolineare il fatto che si tratta di un impianto a energia rinnovabile, che sfrutta il sole per riscaldare l’acqua. In questo modo si abbattono i consumi di gas. Inoltre, rispetto ai tradizionali pannelli, il solare termodinamico è in grado di funzionare anche con scarsa radiazione solare, quindi in caso di cattivo tempo, ombra o di notte, assicurando maggior continuità alla produzione.
Altri vantaggi, rispetto agli impianti solari tradizionali, riguardano la necessità di una manutenzione di scarsa entità, in quanto è necessario solo effettuare dei controlli sul gas refrigerante; il peso ridotto dell’intero sistema e il fatto che non è necessario prevedere sistemi anticongelamento. Quindi, un impianto solare termodinamico può riuscire ad offrire quanto viene di solito fatto con altre soluzioni, ma con un ingombro, un peso inferiori, ma con maggiore semplicità.
Per quanto riguarda i limiti, invece, si può partire dalle condizioni climatiche esterne necessarie per il suo funzionamento, che lo rendono non adeguato ai luoghi freddi, dove le temperature scendono spesso sotto lo zero.
Nel precedente paragrafo si è detto che il fluido refrigerante è in grado di evaporare a -5°C, per cui è chiaro che se la temperatura esterna è troppo bassa, il funzionamento è compromesso. Per dare un’idea, il rendimento migliore si ha quando si superano i 10°C all’esterno. Inoltre, non è semplice (e non sempre è possibile) sfruttare questo sistema per la produzione di ACS, combinata con il riscaldamento domestico.
Questa doppia funzionalità, infatti, può essere valutata solo in alcune zone, con il giusto clima. Inoltre, è fondamentale l’abbinamento a impianti che lavorano a bassa temperatura, come i sistemi radianti, visto che l’acqua riscaldata non supera i 55°. Il numero dei pannelli, chiaramente, dovrà aumentare notevolmente per soddisfare l’intera domanda. In ogni caso, per sopperire a questi limiti, è sufficiente abbinare questo sistema a un altro tipo di impianto, realizzando la soluzione più vantaggiosa per la specifica utenza.
Il costo di un impianto solare termodinamico, includendo anche l’installazione del sistema, per un’abitazione media potrebbe essere tra i 4.500 e i 10.000 euro circa. I fattori che influenzano il prezzo sono diversi, tra cui principalmente le dimensioni dell’impianto che si vuole installare. Queste dipendono dal fabbisogno dell’edificio, determinato dal numero di persone presenti e dalle loro abitudini.
Va detto, però, che generalmente la durata di un impianto di questo tipo può arrivare anche a 25 anni, mentre l’investimento rientra in circa 5-10 anni anche grazie agli incentivi fiscali. In ogni caso, l’acquisto e l’installazione devono essere attentamente valutati da un tecnico esperto, così da non commettere errori.