Approccio multi-tecnologico: la sfida green del comfort

La transizione energetica ed ecologica richiede un approccio multi-tecnologico e multi-energetico per ridurre i consumi e le emissioni inquinanti: pompe di calore e apparecchi ibridi hanno un ruolo strategico
Approccio multi-tecnologico: la sfida green del comfort

Gli edifici sono responsabili di oltre un terzo delle emissioni di gas serra e di circa il 40% dei consumi di energia in Europa e mediamente, in ogni singolo edificio, l’80% dei consumi deriva dalle esigenze di climatizzazione e di produzione di acqua calda per uso sanitario. Con questi numeri è quindi evidente che l’impianto termico assume un ruolo centrale, sia per quanto riguarda gli obiettivi comunitari di decarbonizzazione sia per il privato utente, che è giustamente sempre più attento a contenere la propria spesa energetica.

La sfida più grande della transizione energetica non è quella di attrezzarsi di soluzioni industriali all’avanguardia bensì di creare una sensibilità diffusa lungo tutta la filiera delle numerose opportunità di riqualificare gli edifici. Infatti, le tecnologie esistono già e l’Italia gode di una posizione di leadership nella produzione di molte tipologie di apparecchi e componenti per impianti termici, dalle caldaie alle pompe di calore passando per gli apparecchi ibridi.

Naturalmente questa sensibilità si può ottenere solo se accompagnata da un quadro stabile di misure legislative, che consentano a tutti gli operatori di programmare i loro investimenti nell’ambito di una transizione energetica che porterà verso l’adozione di tecnologie sempre più efficienti, rinnovabili e integrate.

Casa green: approccio multi-tecnologico

Ma su quali prodotti e sistemi stanno puntando le imprese produttrici del settore per affrontare i prossimi impegnativi anni?
Certamente sulle pompe di calore elettriche, che hanno il grande pregio di estrarre calore da una fonte energetica rinnovabile ̶ aria, acqua o terreno ̶ utilizzando per il loro funzionamento un vettore energetico come l’elettricità e quindi combinando in un’unica soluzione vantaggi in termini di efficienza energetica, utilizzo delle rinnovabili e taglio delle emissioni locali. In aggiunta a tutto questo, le pompe di calore saranno sempre più “smart”, ossia in grado di interagire con l’infrastruttura di rete per garantire alla stessa una maggior flessibilità.

Efficienza e risparmio con pompa di calore acqua acqua

L’obiettivo è che, in un prossimo futuro e in caso di necessità, ad esempio in occasione di particolari picchi, sia possibile ridurre automaticamente il carico sulla rete per mezzo di interruzioni selettive del compressore delle macchine collegate e dei componenti più energivori.

I sistemi di accumulo della macchina e l’inerzia termica degli edifici sono infatti in grado di garantire comunque qualche ora di servizio termico e la sfida è quella di non far interpretare come guasti queste interruzioni, lasciando quindi alimentate le schede a bordo macchina. Non per nulla, il piano d’indirizzo europeo per ridurre la dipendenza dal gas russo (REPowerEU) riconosce alle pompe di calore un ruolo di primo piano e stima che nella sola Europa si raddoppi il tasso di queste apparecchiature con un totale di 10 milioni di nuove unità installate nei prossimi 5 anni.
Tornando poi alla domanda su cosa sta puntando l’industria, non possiamo non considerare gli apparecchi ibridi che proprio in Italia trovano il loro cuore produttivo nonché il principale mercato di riferimento.

Oggi circa metà delle pompe di calore vendute nel nostro Paese per essere utilizzate come fonte di riscaldamento principale sono integrate in apparecchi ibridi secondo una logica di funzionamento ottimizzata per sfruttare al meglio la combinazione con una caldaia a condensazione.

La grande adattabilità degli ibridi alle diverse caratteristiche degli edifici esistenti, inclusa la non trascurabile esigenza di fornire un servizio di acqua calda a uso sanitario in tempi rapidi e a ingombri ridotti, ne fanno una soluzione con ottime potenzialità anche per i prossimi anni, tanto che sempre più la legislazione nazionale ed europea sta riconoscendo questa tecnologia che fino a qualche anno fa era ancora poco nota.

Come possiamo ben comprendere, l’approccio multi-tecnologico è quello che permetterà di trasformare gli edifici e renderli efficienti e sostenibili.

Altre tecnologie a disposizione

Una segnalazione ulteriore, infine, meritano anche le pompe di calore a gas o ad attivazione termica (TDHP).
Attualmente diverse aziende italiane e internazionali sono in grado di offrire TDHP in varie taglie, modelli e allestimenti. Diversamente dalle pompe di calore elettriche, queste ultime utilizzano il gas ma in maniera estremamente efficiente. Un recente studio dell’Università di Pisa, Dipartimento DESTEC, che mette a confronto le prestazioni energetiche e ambientali dei generatori termici in alcuni edifici residenziali di riferimento, dimostra come le pompe di calore a gas permettano di coniugare simultaneamente obiettivi energetici, ambientali e anche economici. In aggiunta a ciò, è bene considerare che oggi sempre più tecnologie a gas sono compatibili con i gas rinnovabili, quali biometano, miscele di metano/idrogeno e in prospettiva idrogeno puro.

Per questo motivo le pompe di calore a gas risultano avere un potenziale di penetrazione nel residenziale in Italia crescente nel tempo, con una quota al 2035 che si stima si attesti attorno al 15% con 1.500.000 unità e oltre il 40% nel 2050.

Naturalmente il comparto della climatizzazione, e più in generale quello degli edifici, è molto più complesso e vi sono tante altre soluzioni che non sono state considerate per necessità di sintesi, ma quello che emerge è che proprio da questa complessità che trae forza un’industria vitale e in grado di fornire tecnologie fortemente adattabili a ogni necessità.

Articolo redatto per ElettricoMagazine da Federico Musazzi – Responsabile associativo Assoclima e Assotermica

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