Batterie, 2,9 miliardi per un progetto europeo con superlaboratorio ENEA

L’iniziativa EuBatIn (European Battery Innovation) si pone l’obiettivo di dare vita a una filiera industriale europea delle batterie a supporto della mobilità elettrica. Coinvolte 12 aziende italiane
Batterie: iniziativa EuBatIn (European Battery Innovation)

Esistono ben pochi dubbi sul fatto che il successo della transizione energetica passerà anche da un adeguato sviluppo delle tecnologie e del mercato dell’accumulo energetico. Di certo ne sono convinti i promotori del progetto European Battery Innovation (EuBatIn) che ha l’obiettivo di dar vita a una filiera industriale europea delle batterie per sviluppare tecnologie di accumulo più sicure, durevoli ed economiche a supporto della mobilità elettrica, nonché per arrivare ad una minore dipendenza dalle forniture extra continente, in particolare dalla Cina.

Il progetto prevede il coinvolgimento dei principali operatori del settore e delle istituzioni di 12 Paesi con un finanziamento di 2,9 miliardi di euro nell’ambito del programma IPCEI (acronimo di Important Project of Common European Interest). Per l’Italia partecipano ENEA e Istituto Bruno Kessler sul fronte della ricerca, con l’ulteriore coinvolgimento di ben 12 imprese (Endurance Spa, Enel X Srl, ENGITEC Technologies Spa, FIAMM Energy Technology, Fiat Chrysler Automobiles, Fluorsid Alkeemia Spa, FPT Industrial, Green Energy Storage Srl, Italmatch Chemicals Spa, Italy Srl, MIDAC Spa, Solvay).

EuBatIn: investimento di 27 milioni

In particolare, le attività ENEA sono appena iniziate e si protrarranno per cinque anni. All’interno del progetto è prevista la costruzione nel Centro Ricerche ENEA Casaccia (Roma) dell’Advanced Battery Laboratory (AB-Lab), un innovativo laboratorio che prevede un investimento di circa 27 milioni di euro per fornire un “banco di prova” alle imprese durante la fase di prima implementazione industriale.

Concepito come una piattaforma flessibile e polivalente, presso l’AB-Lab sarà possibile svolgere l’intero processo produttivo: dalla realizzazione di batterie di nuova concezione alla gestione ottimizzata del fine vita; dagli aspetti legati all’economia circolare ai materiali avanzati. Ed ancora, dallo sviluppo di elettrodi, celle e moduli innovativi, fino al riciclaggio e lo smaltimento alla chiusura del ciclo.

46 progetti da 42 aziende

Un impegno che si inserisce nell’ambizioso contesto di EuBatIn, con la presentazione già avvenuta di 46 progetti da parte di 42 aziende, con ricadute economiche stimate in oltre 10 miliardi di euro “per costruire una catena del valore delle batterie competitiva, innovativa e sostenibile, con una forte attenzione alla ricerca, lo sviluppo, l’innovazione e l’implementazione industriale”.

Partecipanti e sedi dei progetti finanziati da EuBatIn
Partecipanti e sedi dei progetti finanziati da EuBatIn. In basso sono riportate le fasi della catena del valore dei vari progetti

ENEA è coinvolta con un team multidisciplinare di esperti e ricercatori che lavoreranno allo sviluppo di soluzioni da trasferire alle imprese con particolare riferimento alla durata, ai materiali innovativi e ad alta efficienza; al miglioramento delle prestazioni ambientali, economiche, di sicurezza e per ottimizzare la catena del valore e la sostenibilità; all’implementazione di procedure e metodologie di riutilizzo e per recuperare i materiali critici a fine vita (in particolare litio e fosforo).

Competenze ENEA un valore aggiunto

“La combinazione di competenze, capacità e attrezzature ENEA, in sinergia con il mondo universitario e industriale – ha affermato Pier Paolo Prosini, responsabile ENEA del progetto -, costituisce un valore aggiunto che si traduce in significative ricadute economiche dirette e indirette, contribuendo allo sviluppo sociale, alla crescita dell’occupazione, con benefici di riduzione delle emissioni di gas serra e di incremento dell’utilizzo delle fonti rinnovabili e dell’elettro-mobilità”.

E per quanto riguarda l’AB-Lab, Prosini ha sottolineato che rappresenterà “una struttura in grado di fare da ‘ponte’ tra le attività di ricerca e la produzione industriale, dando impulso al trasferimento tecnologico e all’industrializzazione di prototipi di laboratorio. Ciò consentirà al nostro Paese di sfruttare le enormi opportunità che si prospettano nel campo dell’accumulo di energia elettrochimica, sia in campo stazionario che in quello automobilistico”.

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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