Tra smart city e smart home: dove si colloca la mobilità elettrica connessa?

Mobilità elettrica connessa per unire città e cittadini, smart city e smart home, infrastruttura di ricarica e impianti integrati, nella visione sostenibile di ABB
Mobilità elettrica connessa e condivisa: il futuro della smart city a Smart Building Expo 2019

Quali scenari per la mobilità elettrica connessa? La parola d’ordine è green mobility: gli utenti amano il car sharing, le applicazioni smart e, soprattutto, scelgono auto elettriche.

La riflessione sulle città intelligenti di Matteo Menazzi, Application Engineer di ABB, in occasione di Smart Building Expo 2019, parte proprio da questa consapevolezza. “La macchina resta ancora in vetta alla classifica dei mezzi di trasporto preferiti dagli italiani, seguita da spostamenti a piedi e in autobus – commenta il relatore -. Tuttavia, il primato delle automobili si assottiglia sempre più, lasciando spazio a scenari di mobilità condivisa e mezzi sostenibili”.

Il bisogno non è più quello di possedere un’auto: la mobilità dei nuovi cittadini smart ha come priorità spostarsi efficacemente e inquinando meno.

Verso la mobilità elettrica connessa, meglio se condivisa

Nella trasformazione della mobilità sostenibile, calano le immatricolazioni di automobili e il numero di patenti conseguite. Perché? La macchina non rappresenta più lo status imprescindibile di un tempo.
La percezione sollevata dallo specialista di ABB trova ulteriore conferma nei tre scenari della mobilità elettrica al 2030, oggetto di un recente studio McKinsey:

  • clean and shared: nelle città densamente popolate dei Paesi in via di sviluppo, con carenza di infrastrutture, si diffonderà un mix di car sharing elettrico e potenziamento dei trasporti;
  • private autonomy: città autocentriche, dove in assenza di trasporto pubblico si uniranno veicoli elettrici condivisi e macchine a guida autonoma;
  • seamless mobility: nelle città sviluppate, con sistemi di trasporto avanzati, dominerà la mobilità condivisa (car sharing elettrico e condivisione di mezzi self driven).

I tre momenti possono anche coesistere, accumunati da una sola tecnologia della smart mobility: l’auto elettrica.

Parola d’ordine green mobility: come cambia il rapporto tra cittadini e mezzi di trasporto nell’era della mobilità elettrica connessa

Green mobility a tutto tondo con ABB

Mobilità elettrica connessa e condivisa: smart city e smart home secondo ABBQui entra in gioco ABB: gli obiettivi di elettrificazione ed efficienza energetica che caratterizzano la strategia aziendale si estendono anche alla mobilità sostenibile. “Stiamo già fornendo in tutto il mondo soluzioni per treni, bus e auto elettriche – spiega Matteo Menazzi -; altro focus importante è l’integrazione tra impianti fotovoltaici, energy storage e infrastruttura di ricarica in contesti privati e pubblici”. Sul piano tecnologico, la mobilità elettrica si traduce in sistemi di supervisione e controllo e in colonnine di ricarica progettate per garantire flessibilità d’uso, sicurezza e affidabilità in ogni ambito.

Partiamo dalla smart city, interpretata da ABB come elettrificazione e connessione tra impianti, per aumentare l’efficienza di tutte le città. Dedicate agli autobus elettrici, ecco le due proposte per la ricarica a deposito (notturna) e alle fermate, ovvero durante la sosta di carico e scarico passeggeri. Per quanto riguarda invece le auto elettriche, l’azienda promuove sistemi di ricarica in corrente continua e alternata. Una è pensata per fare “benzina” velocemente, durante soste relativamente brevi; l’altra presuppone tempi decisamente più dilatati, come la ricarica notturna a casa propria oppure durante la giornata in ufficio.

Da segnalare, nel contesto delle vetture, l’adesione di ABB a Ionity, consorzio composto da diversi costruttori e nato allo scopo di per elettrificare le autostrade di tutta Europa con punti di ricarica in corrente continua efficienti e intelligenti.

Ma riprendendo il titolo dell’articolo, eccoci alla crescente connessione tra smart city e contesti domestici, dove la smart home si può anche trasformare in stazione di ricarica green per le auto elettriche, grazie all’integrazione di fotovoltaico e sistemi di accumulo.

Dalla città alla casa aumentata, il viaggio è sostenibile

Cosa significa casa aumentata? Una smart city in miniatura, un ecosistema basato su tre pilastri: integrazione di diversi dispositivi, massima personalizzazione e scalabilità, per una futura implementazione degli impianti.
Gli “organi” della casa aumentata secondo ABB sono:

  • energia: ricarica veicoli elettrici, monitoraggio energetico, fotovoltaico, accumulo smart;
  • comfort: controllo remoto degli impianti, meteo e geolocalizzazione, comandi vocali;
  • sicurezza: videocitofonia smart, rilevatori fumo, gas e acqua, sistema antintrusione avanzato.

Anche a casa, dunque, la mobilità elettrica connessa si conferma tassello fondamentale del nostro vivere le smart city e le smart home in ottica più sostenibile.

La casa aumentata è una smart home in miniatura, dove integrazione e controllo remoto consentono anche la ricarica delle auto elettriche

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.
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