Colonnine di ricarica: l’Italia mette finalmente il turbo?

In un anno, le colonnine di ricarica in Italia sono cresciute del 44,1%, a testimonianza di un impegno infrastrutturale importante e della necessità di sfruttare ancora meglio le risorse del Pnrr
Motus-E analizza i dati sull'installazione di colonnine di ricarica nel 2023 in Italia

Le colonnine di ricarica EV, nel nostro Paese, aumentano a ritmo decisamente più sostenuto. Un’opportunità per lo sviluppo della mobilità elettrica italiana e per migliorare i servizi ai cittadini anche lungo le reti autostradali. Lo dice l’ultimo monitoraggio trimestrale di Motus-E: i punti di ricarica a uso pubblico sul territorio italiano al 30 settembre 2023 sono 47.228. E segnano una crescita del 44,1% sullo stesso periodo dello scorso anno, quando le stazioni erano 32.776. Inoltre, tra luglio e settembre sono stati installate 2.018 nuove colonnine di ricarica, che portano il totale dei 9 mesi a 10.456 unità. Il livello più alto mai registrato nel periodo.

Tutti i numeri delle colonnine di ricarica in Italia

Quanto ai dettagli geografici, si conferma il progresso di Sud e Isole, che detengono il 23% dei punti di ricarica. A fronte del 21% del Centro e del 56% del Nord Italia. Segnali positivi anche per la quota delle colonnine installate ma non ancora accessibili al pubblico. Infatti, depurando il dato da alcuni progetti in grado di sbloccare simultaneamente centinaia di punti, si attesta all’11% del totale. A livello regionale vince la Lombardia, che sfonda quota 8.000 colonnine di ricarica, davanti a Piemonte (4.713), Veneto (4.564), Lazio (4.558) ed Emilia-Romagna (4.050). Interessante l’evoluzione della Campania, regione con maggiore crescita, a 2.212 punti installati dall’inizio dell’anno. La Campania fa anche meglio di Lombardia, 2.123 nuovi punti, e Lazio, a 974 nuovi punti da inizio 2023.

+44,1% per le colonnine di ricarica EV in Italia tra settembre 2022 e settembre 2023

Altro aspetto incoraggiante, l’accelerazione della rete di ricarica EV sulle autostrade. Qui si registrano 851 punti di ricarica: +541 rispetto a settembre 2022, a coprire quasi un terzo delle aree di servizio italiane. Circa l’80% delle colonnine di ricarica ha una potenza maggiore di 43 kW e il 59% supera i 150 kW. L’auspicio degli esperti di Motus-E, a questo punto, è riuscire a erodere l’immobilismo ancora presente in alcuni concessionari autostradali.

Come leggere questo record dell’infrastruttura?

L’espansione netta della rete di ricarica EV concretizza l’impegno strategico degli operatori. Ma anche della filiera tecnologica della mobilità elettrica, eccellenza italiana che può finalmente cogliere l’opportunità di primeggiare in Europa. “Attendiamo a breve il lancio dei nuovi bandi Pnrr per l’installazione delle colonnine di ricarica ad alta potenza in città e in ambito extraurbano – commenta il segretario generale di Motus-E Francesco Naso -. Se utilizzate pienamente, queste risorse daranno all’Italia una rete all’avanguardia, pronta a supportare la crescita dei veicoli elettrici prevista nell’aggiornamento del Piano energia e clima”.

Se l’infrastruttura sembra ben instradata, il mercato delle auto elettriche ha bisogno di nuovi stimoli. “Possiamo recuperare terreno impiegando in modo più efficace le risorse già stanziate per gli incentivi – conclude Naso -. Alzando il cap di prezzo per accedere alle agevolazioni, estendendole ad aziende e noleggi e rivedendo in chiave green la fiscalità sulle flotte. Utilizzando per questo gli avanzi dei bonus 2022 e 2023”.

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.
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