È ormai chiaro che non sarà possibile sottrarsi alla transizione energetica e al percorso verso la sostenibilità che l’Europa ha deciso per tutti. Quanto tutto questo porti a un reale incremento della qualità di vita di ciascuno e a un miglioramento dell’ambiente che ci circonda lo si scoprirà solo vivendo, perché oggi la risposta non è affatto scontata.
L’Europa stringe sugli obiettivi legati alle prestazione degli edifici, al consumo energetico, al passaggio alla mobilità elettrica, all’eliminazione del gas come fonte primaria, alla diffusione capillare delle energie rinnovabili, avvicinando date, scadenze e obblighi: la nuova EPBD è ormai in fase di pubblicazione.
A questo processo di elettrificazione dovrà tuttavia corrispondere un analogo processo di digitalizzazione degli edifici, tale da permettere sia il controllo dello scambio di flussi energetici, così come l’impiego efficiente dell’energia stessa, mantenendo sempre alta l’attenzione sull’utilizzatore e sul relativo suo comfort abitativo.
In tutto ciò giocherà un ruolo chiave il concetto di misurazione, in particolare dell’energia prodotta e consumata. Un settore nel quale Sinapsi può vantare una storia ventennale, durante la quale ha saputo sviluppare soluzioni all’avanguardia per il mondo professionale così come per l’utenza domestica.
“Pur rappresentando la soluzione, la tecnologia da sola non è sufficiente” spiega Massimo Valerii, CEO di Sinapsi. La transizione energetica impone infatti l’adozione di nuovi modelli energetici: nuovi modelli di produzione, di consumo e di distribuzione che puntano a delocalizzare sul territorio tali attività in forme e architetture tali da renderli localmente neutri per l’infrastruttura di rete elettrica.
Vengono proposti nuovi modelli di città e di spazi, di edifici e di mobilità, così come nascono nuove opportunità di economia e di business accedendo al mercato della flessibilità elettrica.
L’adozione su scala sociale di questo modello di transizione non può prescindere dal coinvolgimento dell’utilizzatore, perché la transizione energetica implica anche una transizione culturale.
Ma come si crea questa transizione e come si costruisce questo nuovo modello culturale?
“Sicuramente il primo passo consiste nell’offrire all’utente metodi e strumenti che ne aumentino la consapevolezza, grazie ai quali possa modificare il suo comportamento energetico in modo virtuoso” aggiunge Valerii.
I nuovi modelli energetici si basano su un monitoraggio capillare dei consumi, della produzione, dell’autoconsumo, della previsione di produzione e di consumo. Sono modelli reattivi e dinamici, nei quali l’azione dell’utente produce:
L’impiego di tecnologie come l’AI (Intelligenza artificiale) e il Machine Learning possono venirci in aiuto nell’attività di analisi veloce e complessa di notevoli moli di dati di monitoraggio provenienti dall’edificio così come dalla rete; gli edifici parlano, sono vivi, ma servono tecnologie per ascoltarli e comprendere i messaggi che ci inviano.
Possono quindi aiutarci nel condurre le attività quotidiane lasciando all’utente più spazio per sé stesso, pur riservando sempre all’utente il controllo.
Lo Smart Metering può essere implementato sia a livello locale per la gestione efficiente degli impianti dell’edificio, ma anche per rendere disponibili al mercato i servizi di rete attraverso attività di controllo e regolazione.
Sono numerosi gli esempi di applicazioni che stanno trainando la transizione energetica e nelle quali lo smart metering ricopre un ruolo da protagonista.
Il recente via libera al rivoluzionario modello della “comunità energetica”, applicazione nella quale il ruolo della tecnologia di automazione consiste nell’amplificare gli effetti sia sul piano del risparmio economico che della consapevolezza, generano nell’utente una maggiore propensione al cambiamento dei propri comportamenti energetici.
Applicati alla mobilità elettrica, sono utili per la gestione efficiente della regolazione della ricarica domestica dei veicoli elettrici.
Nei sistemi di climatizzazione a pompa di calore, ne rendono più efficiente il funzionamento e permettono all’utente di offrire sul mercato la propria flessibilità di consumo.
Applicati a sistemi di storage elettrico collegato a impianti di produzione fotovoltaica massimizzano l’autoconsumo e mettono a disposizione la propria flessibilità al mercato.
Il puntuale monitoraggio dei flussi di energia al punto di interfaccia tra edificio e rete può alimentare il mercato della flessibilità dove, a fronte di un corrispettivo economico, l’utente può decidere di delegare a soggetti esterni la regolazione dei propri consumi e produzione di energia.
Da attuale desiderio di molti, a breve diventeranno una apprezzata realtà grazie alla funzione di consapevolezza svolta dai sistemi di monitoraggio dell’energia.
Sinapsi propone al mercato soluzioni di smart metering avanzate applicabili a differenti tipologie di energia. Grazie ad esse l’utente può acquisire la totale consapevolezza dei propri consumi, indispensabile per procedere lungo il percorso della transizione energetica.
ALFA ed ALFA DIN sono gli strumenti per accedere al mondo dei servizi dei nuovi contatori elettrici 2.0 Open Meter per massimizzare l’autoconsumo e per la consapevolezza dell’utente della Comunità energetica.
EQUOBOX è invece la soluzione per il monitoraggio e la contabilizzazione di calore, acqua e acqua calda sanitario (ACS).
Sistemi in grado di offrire informazioni all’utente e, allo stesso tempo, ai sistemi automatici di gestione degli impianti.
“Non può esistere transizione energetica senza digitalizzazione, non può esistere digitalizzazione senza tecnologie di monitoraggio, automazione e controllo, ma non esistono tecnologie digitali senza un utente che le guidi e le indirizzi” ha concluso Massimo Valerii.
L’appuntamento con Sinapsi a KEY – The Energy Transition Expo è al Padiglione B3 – Stand 012.
