Smart & Connected Car: mercato e prospettiva del consumatore

Come sta evolvendo il mercato delle auto connesse in Italia? E quale è il punto di vista dei consumatori rispetto a questi veicoli?
Convegno Smart & Connected Car

Il mondo delle Connected Car è in continua evoluzione e sta progressivamente conquistando anche il nostro paese, dove sempre più cittadini si dimostrano pronti ad acquistare queste vetture di ultima generazione. Del mercato delle auto connesse e del punto di vista dei consumatori rispetto a tali veicoli si è parlato in occasione del convegno “Connected Car & Mobility: un nuovo inizio“, tenutosi in diretta streaming venerdì 12 giugno 2020.

L’evento è stata l’occasione per presentare i risultati della ricerca realizzata dallOsservatorio Smart & Connected Car della School of Management del Politecnico di Milano, progetto nato nel 2019 con il fine di rispondere al crescente interesse di aziende pubbliche e private verso le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie applicate ai settori dell’auto e della mobilità.

Scopriamo a questo punto come sta maturando il mercato delle Connected Car in Italia.

Mercato delle Connected Car: i trend

Come evidenziato nel rapporto dell’Osservatorio, nel 2019 il mercato delle soluzioni per l’auto intelligente e connessa si è dimostrato in incremento nel nostro paese, raggiungendo un valore di 1,2 miliardi di euro e conoscendo una crescita del 14% rispetto al 2018, perfettamente in linea con le principali realtà occidentali. In totale nella nostra penisola si contano 16,7 milioni di veicoli connessi, pari a oltre il 40% delle vetture circolanti.

Sebbene l’emergenza Covid-19 abbia rallentato lo sviluppo del mercato nei primi mesi del 2020, la Connected Car è destinata a riprendere la sua diffusione, appoggiandosi su quattro pilastri principali su cui tutti gli attori in gioco stanno focalizzando l’attenzione. L’auto del futuro sarà infatti connessa, elettrica, autonoma e condivisa.

I quattro pilastri dell'auto del futuro

“Connected Car & Mobility: un nuovo inizio” – L’auto del futuro: connessa, elettrica, autonoma e condivisa

L’innovazione digitale rappresenta quindi la chiave di volta che porterà una profonda trasformazione nel settore automotive. I trend che si stanno affermando a livello internazionale sono numerosi: dalla connettività integrata a bordo veicolo, capace di abilitare nuovi servizi per gli utenti, all’affermarsi di logiche di utilizzo condiviso contrapposte alla proprietà della vettura, dall’avanzata delle e-car alla metamorfosi del viaggiatore che da conducente diviene passeggero. Da questo cambiamento, che sta avvenendo a un ritmo estremamente rapido anche nel panorama italiano, deriverà un drastico cambio di rotta sotto il profilo tecnologico ma soprattutto sul fronte dei modelli organizzativi delle imprese legate al comparto automotive.

I nuovi modelli di business

Le vetture nativamente connesse stanno cambiando le regole del mercato, con la nascita di nuovi modelli di business su cui stanno convergendo i vari attori che popolano la filiera dell’auto.

È il caso delle assicurazioni che in futuro non avranno più il controllo dei dati provenienti dalle scatole nere ma dovranno, da un lato stipulare partnership con i produttori per personalizzare il premio assicurativo fondandosi sullo stile di guida del cliente, e dall’altro trovare nuove soluzioni per raccogliere i dati, ad esempio usando gli smartphone in alternativa ai dispositivi integrati a bordo auto.

Si può anche pensare all’ambito delle Pay per Use, con l’affacciarsi dell’opportunità di pagare una autovettura e le rate associate sulla base del consumo in termini di chilometri percorsi. O ancora ai produttori di componenti che stanno lavorando su nuove offerte sempre più in grado di integrare a bordo veicolo sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS).

Siamo quindi di fronte a un mercato altamente innovativo e in forte evoluzione che non può essere promosso dai soli produttori di autoveicoli ma che apre le porte alla necessità di fare squadra attraverso il coinvolgimento di molti attori, spaziando dai fornitori di pneumatici al mondo delle Telco, fino alle compagnie assicurative e ai grandi player dell’High-Tech.

La sfida degli assistenti vocali

Nel ventaglio dei trend riguardanti il mercato delle Connected Car un tassello importante è occupato dagli assistenti vocali integrati nei veicoli. Si tratta di una battaglia appena iniziata in cui i grandi Over-The-Top stanno giocando un ruolo di primo piano, anche se non mancano esempi di smart speaker “fatti in casa” dalle stesse imprese automobilistiche, sempre più attente all’evoluzione di questo business.

La possibilità di interagire con assistenti vocali integrati a bordo veicolo sta divenendo sempre più un’esigenza per gli utenti che desiderano avere un’esperienza quanto più semplice possibile, con l’opportunità di usare la voce per impartire comandi o chiedere consigli. Allo stato attuale delle cose, questa necessità si è già concretizzata grazie alle numerose soluzioni disponibili nei nuovi modelli di auto. Dopo l’ingresso nel mercato della Smart Home, gli assistenti vocali Alexa di Amazon, Assistant di Google e Siri di Apple hanno infatti puntato con fermezza anche a quello dell’auto.

Come diretta conseguenza, si sono moltiplicate le partnership tra i produttori di autovetture e i big tecnologici. Ma non tutte le case automobilistiche hanno seguito la strada della partnership: alcune hanno preferito lanciare il proprio assistente vocale, lasciando tuttavia aperte le porte all’integrazione con Smart Speaker di terze parti.

La sicurezza

La sicurezza costituisce la priorità dei consumatori italiani per l’auto del futuro. I sistemi di assistenza alla guida (ADAS) sono perciò destinati a svolgere un compito essenziale nel mercato delle Connected Car del nostro Paese. Questi sistemi sono sempre più integrati all’interno delle auto di nuova omologazione e gli effetti positivi sugli incidenti stradali possono essere molto rilevanti, determinando una riduzione percentuale degli stessi, del numero di vittime e di feriti, nonché un conseguente risparmio economico derivante da tale diminuzione.

Un beneficio che non passa inosservato agli italiani. Ai primi posti tra le funzionalità Smart più desiderate dai nostri consumatori troviamo proprio i dispositivi per la sicurezza attiva (61%), segno del crescente interesse verso queste soluzioni nell’utente finale*.

A offrire un’ulteriore spinta al trend sarà anche la normativa che entrerà in vigore a partire da luglio 2022, con cui si obbligheranno i Car Maker a integrare a bordo di tutti i nuovi veicoli sistemi ADAS, quali la frenata automatica di emergenza o il mantenimento di corsia.

La prospettiva del consumatore

Qual è invece il punto di vista sulla Connected Car del consumatore finale che deve poi decidere se utilizzare o meno le nuove funzionalità Smart abilitate a bordo dei veicoli? Per poter tracciare il quadro della situazione nel nostro paese, nel mese di dicembre 2019 l’Osservatorio Smart & Connected Car ha realizzato una survey CAWI in collaborazione con Doxa. L’indagine ha coinvolto più di mille consumatori, rilevando il contesto che segue.

Il livello di conoscenza dei consumatori

L’auto connessa è ormai nota ai consumatori italiani. Tre su quattro dichiarano di conoscere già il termine “Smart Car”. La principale fonte di informazione è Internet (37%). Seguono la pubblicità in TV (35%) e la promozione sulle riviste e sui giornali (29%). Sono soprattutto gli uomini ad avere una maggiore dimestichezza con le soluzioni intelligenti per l’auto (82%) e i giovani tra i 18 e i 34 anni (81%). Ma anche una buona percentuale delle donne (69%) e delle persone meno giovani (72%) conosce le auto connesse.

Connected Car: prospettiva del consumatore

“Connected Car & Mobility: un nuovo inizio” – Prospettiva del consumatore

Le motivazioni che spingono all’acquisto

Al primo posto nell’elenco di motivazioni che guidano il consumatore all’acquisto di una vettura Smart troviamo i benefici legati al comfort (37%), grazie a funzionalità aggiuntive come la regolazione automatica della velocità dell’auto e l’assistenza al parcheggio. Seguono i benefici in termini di sicurezza (34%), derivanti ad esempio dall’utilizzo di sistemi come la frenata d’emergenza automatica.

Le funzionalità più diffuse

Parallelamente alla conoscenza, anche il risultato riguardante la diffusione delle tecnologie Smart per l’auto appare positivo. Il 61% dei consumatori possiede almeno una di tali funzionalità intelligenti. Ai primi posti tra le tecnologie più gettonate si collocano i sistemi collegati al comfort e alla sicurezza, nello specifico:

  • Le funzionalità per facilitare le manovre di parcheggio tramite telecamere e sensori di posizione (37%);
  • Gli assistenti vocali per inoltrare e ricevere chiamate, inviare messaggi e ottenere indicazioni stradali (27%);
  • I sistemi di assistenza alla guida per l’allineamento lungo la corsia e la rilevazione della segnaletica stradale (18%);
  • I dispositivi per la sicurezza attiva, quali la frenata automatica in caso di emergenza (18%), e le soluzioni che abilitano la connettività WiFi all’interno dell’abitacolo (18%).

Le ragioni del non acquisto

Vi è poi l’altra faccia della medaglia, rappresentata da coloro che non hanno acquistato funzionalità Smart per il proprio veicolo. Si tratta di una fetta di consumatori corrispondente al 39%. Nel 46% dei partecipanti all’indagine le motivazioni del mancato acquisto sono legate principalmente al fatto che non si è presentata la necessità di cambiare auto. La seconda ragione che frena l’acquisto da parte dei consumatori è invece costituita dai prezzi troppo elevati (29%).

Le intenzioni future fanno tuttavia ben sperare: il 54% degli intervistati ha in programma di comprare un’auto connessa entro i prossimi tre anni, di cui il 22% entro dodici mesi.

Il tema della privacy

La privacy è un aspetto considerevole per il consumatore, sebbene i benefici ottenibili e la possibilità di accedere a servizi di valore spingano sempre più l’utente a condividere i dati raccolti dalle auto connesse.

L’indagine evidenzia infatti come il 60% degli rispondenti si dichiari disponibile alla condivisione dei dati riguardanti la propria guida per ottenere servizi a valore aggiunto, come ad esempio l’assistenza in caso di furto tramite centrale operativa, il pronto intervento in caso di sinistro o specifici sconti sul premio assicurativo in base allo stile di guida.

L’auto elettrica

Appare piuttosto elevata la percentuale di consumatori che affermano di essere pronti ad acquistare un’auto elettrica (67%). Le intenzioni di acquisto rimangono però lontane nel tempo. L’incertezza è dovuta essenzialmente ai prezzi ancora troppo elevati ma anche alla mancanza di infrastrutture adeguate che possano consentire di ricaricare le vetture in città o presso la propria abitazione.

La guida autonoma

Le risposte relative alla possibilità di usare una vettura a guida completamente autonoma in futuro si ripartiscono in maniera uniforme. Le motivazioni di chi si dimostra restio all’utilizzo dell’auto a guida autonoma derivano principalmente dal timore di perdere il controllo del veicolo (40% dei casi) e dalla paura che le tecnologie non siano ancora del tutto mature sul fronte della sicurezza e dell’affidabilità (30%). A queste ragioni, si affianca inoltre una passione innata nei confronti delle guida da parte di alcuni consumatori, alla quale non si dimostrano disposti a rinunciare (28% dei casi).

I dati raccolti evidenziano, in definitiva, il profilo di un consumatore consapevole e piuttosto preparato sulle tematiche che ruotano intorno all’universo delle Connected Car. Resta ora da verificare se la prospettiva muterà o meno alla fine del 2020, anche alla luce dell’inevitabile impatto derivante dalla pandemia di Covid-19.

*Fonte: survey CAWI realizzata in collaborazione con Doxa, Dicembre 2019

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Evelyn Baleani

Giornalista e Web Editor freelance. Si occupa di contenuti per i media dal 2000. Dopo aver lavorato per alcuni anni in redazioni di società di produzione televisiva e Web Agency, ha deciso di spiccare il volo con un’attività tutta sua. Le sue più grandi passioni sono l'ambiente, il Web, la scrittura e la Spagna
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