Riscaldamento residenziale, con le pompe di calore – 36% di consumi

Secondo un report della Commissione Europea con la sostituzione di 1/3 degli 86 milioni di caldaie a combustibili fossili per il riscaldamento residenziale dell’UE le emissioni si ridurrebbero del 28%
pompe di calore sono una soluzione per il riscaldamento residenziale

Le pompe di calore rivestono un ruolo di primo piano nel processo di transizione ecologica dell’Unione Europea. A suffragare la centralità di queste tecnologie sono numerosissimi studi, che scattano la fotografia di un settore caratterizzato da numeri in continua crescita che può dare un contributo importantissimo in termini di riduzione di consumi energetici ed emissioni inquinanti. L’ultimo in ordine di tempo è il policy report “The Heat Pump Wave: Opportunities and Challenges” del Joint Research Centre della Commissione Europea, che ha quantificato il potenziale di queste soluzioni nel settore del riscaldamento residenziale.

Nello specifico lo studio ha evidenziato come la sostituzione di 30 milioni di caldaie residenziali a combustibili fossili (su un totale di 86 milioni presenti in UE) con tecnologie che sfruttano le pompe di calore potrebbe ridurre del 36% il consumo finale di energia delle famiglie e del 28% le loro emissioni di CO2.

Pompe di calore, le sfide del comparto

Questo ambizioso target rappresenta il perno su cui l’industria europea delle pompe di calore deve far leva per dispiegare appieno tutto il suo potenziale di crescita. Il settore, come evidenziato dal reparto della Commissione Europea, è consolidato e può vantare una leadership mondiale in diversi segmenti. Tuttavia, nonostante questo primato, i nodi da sciogliere sono diversi.

Il primo è sicuramente la capacità che il comparto dovrà dimostrare di poter crescere in maniera solida e far fronte in modo adeguato alla sempre maggiore domanda. Da questo punto di vista uno dei punti chiave è in particolare la capacità di gestire la concorrenza con la Cina, ma anche quella di puntare su una sempre maggiore digitalizzazione e integrazione di sistemi.

Rafforzare la catena di approvvigionamento e puntare su professionisti qualificati

Un’altra questione prioritaria per il comparto europeo delle pompe di calore è poi la necessità di rendere “meno vulnerabile” la catena di approvvigionamento per quanto riguarda i compressori e dei semiconduttori, due ambiti in cui la dipendenza dalle importazioni è ancora importante.

Non meno importante è inoltre il tema delle competenze, legato alla capacità di offrire al mercato professionisti qualificati. La sfida è nello specifico quella di aumentare gli installatori qualificati e i tecnici dell’assistenza, necessari per valutare il tipo di installazione e la sua fattibilità.

pompa di calore per comfort estivo e invernale

In ottica di riduzione dell’impatto ambientale, l’obiettivo da traguardare è invece quello di completare nel breve termine l’eliminazione graduale dei gas fluorurati, potenti gas a effetto serra utilizzati come agenti di raffreddamento, in modo da evitare ulteriori emissioni dirette dalle nuove pompe di calore installate.

Tutti questi punti vanno affrontati in modo mirato, spiega lo studio, per permettere al comparto di rivestire al meglio il suo ruolo di primo piano nel processo di decarbonizzazione dell’UE, che pone in primo piano una sempre maggiore indipendenza dai combustibili fossili della Russia entro il 2030, all’ ambizione di contrastare in modo efficace la povertà energetica.

Un piano d’azione per le pompe di calore

Ma in concreto quali azioni sono state messe in atto per dare una sterzata alla crescita del settore delle pompe di calore in UE e facilitarne la diffusione? In primo luogo, la Commissione Europea sta lavorando al piano d’azione per le pompe di calore, che punta a:

  • rafforzare il partenariato tra la Commissione, i paesi dell’UE e il settore
  • migliorare la comunicazione con tutti i gruppi di interesse e facilitare il partenariato di competenze per l’introduzione delle pompe di calore
  • garantire un quadro normativo e politico favorevole e finanziamenti accessibili.

Riscaldamento residenziale, il ruolo chiave dell’efficienza

In generale l’UE ha individuato nelle pompe di calore uno strumento centrale per migliorare le prestazioni energetiche nel settore del riscaldamento residenziale, un settore che si caratterizza per livelli di consumo e di emissioni molto elevati.

Gli edifici europei, sottolinea infatti una nota della Commissione UE, sono, infatti in molti casi vecchi e inefficienti. Ciò è dovuto al fatto che il 40% del parco immobiliare è stato costruito prima del 1960 e il 90% prima del 1990, quindi prima dell’attuazione della legislazione dell’UE sull’efficienza energetica.

Pompe di calore, qualche dato

Il ricorso alle pompe di calore nella visione europea è uno dei punti cardine di una strategia volta a ridurre il consumo energetico e le emissioni inquinanti legati agli edifici. Ma quanto sono diffuse le pompe di calore? Nel 2021, queste tecnologie hanno rappresentato una quota di mercato pari al 21,5% di tutti i sistemi di riscaldamento residenziale utilizzati, sebbene distribuiti in modo disomogeneo tra i paesi dell’UE. A registrare il primato è stata in particolare la Finlandia, con una quota di mercato del 97%, mentre la Germania e i Paesi Bassi sono rimasti rispettivamente al 16% e al 13%.

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Monica Giambersio

Giornalista professionista e videomaker. Da anni si occupa di energia e transizione ecologica
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