Rinnovabili: maggiori sforzi per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione

Lo studio, pubblicato dall’Irena in occasione della COP27, sottolinea come il potenziale delle fonti energetiche rinnovabili non sia adeguatamente sfruttato su scala globale
Maggiore energia rinnovabile per la decarbonizzazione

Le energie rinnovabili sono uno dei pilastri della transizione ecologica. Tuttavia, gli sforzi globali per promuovere questa fonte di energia pulita non sono attualmente adeguati a raggiungere l’obiettivo climatico globale di limitare l’aumento della temperatura a 1,5 C, nonostante il Patto per il Clima di Glasgow preveda l’aggiornamento degli obiettivi al 2030 negli impegni nazionali.

A scattare questa fotografia è il Renewable Energy Targets in 2022: a guide to design, pubblicato da Irena (Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili) in occasione della COP27, svoltosi a novembre a Sharm El Sheikh. Nello specifico, lo studio sottolinea come sia necessario intervenire in modo rapido per aumentare il grado di ambizione collettiva nella diffusione delle rinnovabili su scala globale, in modo da migliorare la sicurezza energetica e ottenere benefici rilevanti dal punto di vista sociale ed economico.

Lo sviluppo di queste fonti energetiche pulite non procede infatti, secondo l’Agenzia, con i ritmi auspicati. Dei 183 firmatari dell’Accordo di Parigi che hanno introdotto le energie rinnovabile nei loro contributi determinati a livello nazionale (ovvero gli impegni fissati in occasione della COP 21) solo 143 hanno infatti obiettivi quantificati in modo preciso. A ciò si aggiunge poi il fatto che solo 12 Paesi si sono impegnati a raggiungere una specifica percentuale di energie rinnovabili all’interno del loro mix energetico globale. Numeri ancora troppo bassi, che non consentono al comparto delle rinnovabili di dispiegare appieno tutto il suo potenziale.

Transizione ecologia e rinnovabili

Rinnovabili, gli obiettivi al 2030 sono insufficienti

Dal report emerge in particolare, come, nel 2050, la metà dell’energia consumata su scala globale dovrebbe provenire dall’elettricità e come il 90% del processo di decarbonizzazione dovrebbe essere legato alle energie rinnovabili. Tuttavia, affinché questi obiettivi climatici siano raggiunti, sarebbe necessario mettere in atto un’azione efficace per potenziare lo sviluppo delle FER (fonti di energia rinnovabile) già entro il 2030.

In concreto, però, i diversi Paesi non stanno facendo abbastanza: l’obiettivo che puntano a raggiungere al 2030 è infatti pari solo a 5,4 TW di capacità installata di energia rinnovabile, ovvero la metà dei 10,8 TW di capacità installata necessari, secondo l’IRENA, per rispettare la tabella di marcia utile a limitare l’aumento della temperatura a 1,5 C.

Per raggiungere gli obiettivi attuali entro il 2030, i diversi Paesi dovrebbero invece incrementare la capacità installata di 2,3 TW, pari a 259 GW, in media all’anno nei prossimi nove anni.

Rinnovabili installare e obiettivi al 2030
Rinnovabili: capacità installata al 2021, target al 2030 e scenario previsto da Irena

Energia rinnovabile concentrata in poche regioni

Un altro punto importante emerso dal report è il fatto che la produzione di energia da fonti rinnovabili prevista per raggiungere i target fissati per il 2030 non sia distribuita in modo omogeneo su scala globale, ma sia concentrata in poche zone del mondo.

Nello specifico, il dato più alto in termini di capacità è registrato dall’Asia, seguita dall’Europa e dal Nord America. Più bassi, nonostante l’elevato potenziale di questi territori, sono invece i numeri relativi al Medio Oriente e al Nord Africa, che rappresentano solo il 3% degli obiettivi di sviluppo globale per il 2030. L’Africa subsahariana, infine, si attesta a poco più del 2%.

Rendere vincolanti gli obiettivi sulle rinnovabili

Tra le tante misure che l’Irena ritiene utili per cercare di dare un’accelerata allo sviluppo delle rinnovabili c’è la necessità di rendere gli obiettivi di sviluppo di queste fonti energetiche pulite vincolanti, introducendoli all’interno delle leggi degli Stati.

Il fatto che questi target vengano ratificati sul piano legislativo, secondo l’agenzia, conferirebbe loro infatti una maggiore credibilità agli occhi degli investitori. Un ulteriore vantaggio dell’introduzione di impegni vincolanti per lo sviluppo delle FER sarebbe poi legato alla possibilità di realizzare un monitoraggio dei progressi, con multe e sanzioni in casi di mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati.

In sostanza si dovrebbero rendere gli obiettivi da raggiungere sulle rinnovabili qualcosa di compenetrato alle politiche dei diversi Stati, in modo da non relegare il loro percorso di attuazione semplicemente all’ambito di una scelta volontaria, che può essere disattesa senza conseguenze rilevanti.

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Monica Giambersio

Giornalista professionista e videomaker. Da anni si occupa di energia e transizione ecologica
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