Infrastruttura pubblica di ricarica, i chiarimenti per ottenere gli incentivi alla realizzazione

Dal 12 maggio è possibile inviare le domande per gli incentivi legati alla realizzazione di oltre 20mila punti di ricarica. Il MASE ha pubblicato una lista delle domande più frequenti sull’argomento con relative risposte
Infrastrutture pubbliche di ricarica, come ottenere gli incentivi

Abbiamo più volte sottolineato come lo sviluppo della mobilità elettrica si basa su due componenti di eguale importanza. Da un lato c’è l’evoluzione, produttiva e commerciale, dei veicoli a zero emissioni, seguita costantemente dai media e quindi dall’opinione pubblica. Dall’altro lato, meno pubblicizzato ma altrettanto determinante, c’è l’estendersi della rete di ricarica che deve stare necessariamente al passo con l’incremento del parco elettrico circolante. E per favorire questa transizione sono necessari agevolazioni e finanziamenti. Ma come ottenere gli incentivi?

In quest’ambito c’è da segnalare la recente iniziativa del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) che ha fornito una serie di chiarimenti in relazione all’invio delle domande – possibile già dal 12 maggio – per accedere agli incentivi collegati all’installazione di colonnine di ricarica elettrica sul territorio nazionale.

Promuovere lo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica

Si tratta di finanziamenti statali riguardanti la costruzione su larga scala di punti pubblici di ricarica rapida (in autostrada e in centri urbani) nonché di stazioni di ricarica sperimentali con stoccaggio, il tutto appunto con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo della mobilità elettrica in coerenza con gli obiettivi di decarbonizzazione.

In particolare, il MASE precisa che “gli obiettivi strategici includono la riduzione dell’emissione di gas climalteranti derivanti dai trasporti, la promozione di una mobilità sostenibile, la transizione dal modello tradizionale di stazioni di rifornimento basate su carburante verso punti di rifornimento per veicoli elettrici”.

L’importo complessivo dello stanziamento per gli incentivi è pari a 741.320.000 euro. Soldi che dovranno essere impiegati nella realizzazione di 7.500 punti di ricarica rapida collocati in autostrada; 13.000 punti di ricarica rapida dislocati nei centri urbani e altre 100 stazioni di ricarica sperimentali con funzionalità di stoccaggio energetico.

Le tre linee di intervento previste

Dunque, tre diverse tipologie dell’infrastruttura di ricarica per le quali il Ministero indica altrettante linee di intervento:

  1. linea A: installazione di stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici in strade extra-urbane da almeno 175 kW;
  2. linea B: installazione di stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici in zone urbane da almeno 90 kW;
  3. linea C: installazione di stazioni di ricarica pilota con natura sperimentale e stoccaggio di energia.

Per quanto riguarda le linee A e B, il MASE precisa che le risorse, suddivise per tipologia di installazione (superstrade, centri urbani e infrastrutture abbinate a sistemi di accumulo), “sono assegnate attraverso bandi annuali nei quali viene messo a disposizione l’intero contingente previsto per ciascun anno, eventualmente incrementato delle risorse non assegnate nelle precedenti procedure e ripartito sui diversi lotti elencati in un apposito allegato al decreto”.

Diversa, invece, la modalità di ripartizione degli incentivi relativa alla linea di investimento C (stazioni di ricarica sperimentale con stoccaggio energetico). Infatti, in questo caso “le risorse a disposizione sono assegnate in un unico bando nel quale viene messo a disposizione l’intero contingente”.

Chiarimenti per ottenere gli incentivi

I chiarimenti del MASE sono forniti sotto forma di FAQ (acronimo inglese di Frequently Asked Question). In pratica una lista delle domande più frequenti, con le conseguenti risposte, che vengono poste da addetti ai lavori e comuni cittadini in tema di infrastrutture di ricarica. A seguire i 15 quesiti riportati in FAQ:

  • Cosa si intende per data di avvio dei progetti?
  • Cosa si intende per «entrata in esercizio delle infrastrutture di ricarica»?
  • È necessario avere il preventivo di connessione già in fase di richiesta di contributo?
  • Come si attesta il rispetto dei requisiti tecnici per i parcheggi esistenti?
  • Con riferimento all’articolo 10 comma 1 dell’Avviso Superstrade, quali sono le spese ammissibili?
  • Con riferimento all’articolo 10 comma 1 dell’Avviso Centri Urbani, quali sono le spese ammissibili?
  • Qual è la definizione di dispositivo di ricarica?
  • Qual è la definizione di infrastruttura di ricarica?
  • Qual è la definizione di stazione di ricarica?
  • È possibile modificare il piano delle installazioni successivamente all’aggiudicazione dell’ambito?
  • Sarà premiato con un punteggio maggiore chi riuscirà a installare le infrastrutture di ricarica in comuni differenti?
  • In caso di installazione dell’infrastruttura su un parcheggio PUMS quale documentazione deve essere presentata?
  • In riferimento al Decreto relativo ai Centri Urbani, qual è la potenza minima dell’infrastruttura di ricarica?
  • Nel caso in cui in una determinata area (ad esempio un parcheggio o una stazione di carburante) vengano installati, sotto un unico POD, due dispositivi di ricarica (colonnine) per un totale di 4 punti di ricarica, come viene valutato ai sensi del DM n. 10 e 11 del 12 gennaio 2023?
  • È possibile, per un soggetto pubblico non iscritto al registro delle imprese, presentare richiesta di accesso al contributo?

Attuazione di quanto scritto nel PNRR

Ricordiamo, infine, che l’incentivazione per la realizzazione delle infrastrutture di ricarica è conseguenza di quanto indicato nel PNRR (il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Nel dettaglio, alla voce Investimento 4.3 (Componente 2 della Missione 2) è scritto che “per raggiungere gli obiettivi europei in materia di decarbonizzazione è previsto un parco circolante di circa 6 milioni di veicoli elettrici al 2030 per i quali si stima siano necessari 31.500 punti di ricarica rapida pubblici”.

Da qui l’intervento, appunto finanziato con 750 milioni di euro, “finalizzato allo sviluppo di 7.500 punti di ricarica rapida in autostrada e 13.755 in centri urbani, oltre a 100 stazioni di ricarica sperimentali con tecnologie per lo stoccaggio dell’energia”.

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Leonardo Barbini

Copywriter ed editorialista di Elettricomagazine.it, appassionato di tecnologia. Da anni segue le tematiche della mobilità elettrica, della transizione energetica e della sostenibilità
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