Idrogeno e mercato: opportunità e limiti. L’opinione delle aziende

Quale momento vive l’idrogeno sul mercato? Dai riscontri pratici alle complessità fino alle prospettive e le potenzialità, parlano i professionisti di alcune aziende di impiantistica e componentistica che l’hanno già adottato
Mercato e idrogeno: i commenti a MCE 2024

Come vive l’avvento dell’idrogeno il mercato dell’impiantistica e della componentistica? In occasione di MCE molte aziende hanno esposto novità in cui trova spazio il vettore energetico.

Quali sono le sensazioni degli addetti ai lavori sull’avvento di un componente definito fondamentale per la transizione energetica e per la decarbonizzazione? Abbiamo voluto ascoltare la loro opinione, rappresentanti di aziende di impiantistica e di componentistica.

Idrogeno e mercato: quali riscontri ci sono

Partiamo dalla relazione che c’è tra idrogeno e mercato. Si ravvisa interesse? “Il mercato è interessato dall’idrogeno, a partire dall’installatore: proprio questa figura professionale ha compreso che in questo momento si assiste a un passaggio epocale in cui lui stesso è protagonista. Parliamo della nuova EPBD, del Green Deal, con tutto quello che consegue nel settore della climatizzazione.

L’installatore è una figura tecnica fondamentale in questa fase di transizione e la sua curiosità aumenta progressivamente. In particolare, le nuove generazioni sono molto propense a capire come funziona. È una domanda che ci pongono spesso. Certo, manca tutta la normativa tecnica”, afferma Simonetta Tino, consulente tecnica per Immergas, azienda che da un anno propone caldaie hydrogen ready, capaci di lavorare con metano, GPL, aria propanata e con una miscela che contiene fino al 20% di idrogeno.

Come rileva Maurizio Nannetti, Global Energy Product Director di Resideo, fornitore a livello mondiale di soluzioni per il comfort e la sicurezza domestica, è un mercato che “si sta muovendo in modo differente nei vari Paesi, a partire dal Regno Unito, che ha avviato la prima sperimentazione con l’idrogeno, fino ad altri Paesi che la stanno adottando in miscela col gas metano fino al 15-20%. Noi crediamo che nell’arco di 5-10 anni ci sarà un progresso concreto ed è per questo che vogliamo essere presenti e pronti sul mercato”.

Idrogeno e mercato i protagonisti a MCE

Non tutti, però, sono convinti delle prospettive dell’idrogeno. Secondo Riccardo Merci, area manager Innovita, produttore di caldaie, “non riscontriamo interesse, non le richiede nessuno. Il motivo è che manca la rete di distribuzione. Lo stesso disinteresse lo registriamo anche all’estero. Non è un problema tecnologico, ma di assenza di opportunità di mercato causate dalla mancanza della rete”.

Lato componentistica, secondo Matteo Schenato, communication marketing manager di Polidoro, azienda specializzata in bruciatori a gas e scambiatori di calore, “le potenzialità offerte dall’avvento dell’idrogeno sono molto elevate, ma non sul breve termine. C’è ancora da costruire una filiera che a oggi non è consolidata, occorrono tempo e investimenti per la sua produzione e distribuzione”.

Basta però cambiare comparto di utilizzo e l’interesse appare concreto sin d’ora. “Cominciamo a registrare numerose richieste su impianti di stoccaggio d’idrogeno, attualmente più sui sensori ambientali, a protezione in caso di perdita. Credo però che all’aumento di impiego dell’idrogeno corrisponderà un crescente utilizzo in diversi ambienti e sistemi di produzione”, rileva Denis Bertogna, progettista Tecnocontrol, azienda specializzata in sistemi di rilevamento gas. Proprio lui segnala, tra i settori in cui si riscontra maggiore interesse, quello delle caldaie a idrogeno e quello dell’energy storage, ambiti dove è spiccata la transizione energetica.

Le complessità poste dal vettore idrogeno

Sempre a proposito di idrogeno e mercato, è importante anche comprendere quali siano le complessità tecniche che pone il passaggio all’impiego del vettore. “Dal punto di vista della combustione problemi ce ne sono molto pochi – specifica ancora Simonetta Tino –. Già oggi, se fosse possibile, potremmo passare molto velocemente al 100% idrogeno. Anche in termini di passaggio dal metano all’idrogeno, a proposito di capacità energetica a parità di consumo, sussistono minime variazioni, giusto di qualche punto percentuale, comunque in grado di incidere poco dal punto di vista delle prestazioni”.

Il problema da lei ravvisato è che “a livello normativo manca praticamente tutto. Al di là del tanto discutere sull’idrogeno, in realtà di tecnico c’è molto poco sotto molti punti di vista. La grande sfida oggi è trovare sufficiente energia verde per produrre l’idrogeno necessario a coprire il fabbisogno del mercato”.

idrogeno e mercato protagonisti MCE 2024

A livello tecnico, “l’idrogeno ha, di per sé, delle complessità superiori rispetto al metano, ma gestibili. Avendo il controllo della valvola gas dedicata e il controllo fiamma, si può gestire alla stregua del metano -, sottolinea Nannetti, confermando che – a livello tecnologico, in termini di utilizzo dell’idrogeno siamo pronti: si può gestire benissimo la combustione d’idrogeno in sicurezza-. La disponibilità e la distribuzione dell’idrogeno “rappresentano un grosso punto interrogativo, ma riteniamo che comunque tutti i costruttori stiano lavorando per realizzare e farsi certificare caldaie predisposte per l’impiego dell’idrogeno per essere pronti per l’adozione sul mercato. La problematica principale rimarrà la distribuzione”.

Le potenzialità non mancano

Marcello Vaccari, dell’ufficio tecnico e R&D Bertelli & Partners, realtà produttrice di componenti e sistemi per il settore HVAC, evidenzia che l’idrogeno sul mercato è già un elemento concreto sotto diversi aspetti.

“A mio avviso l’idrogeno verde potrebbe rappresentare il futuro per una transizione ecologica, passando dalle reti classiche a metano, inizialmente in miscela, e poi un domani se si riuscirà a contare su un approvvigionamento green, si potrebbe passare a totalmente idrogeno. Questo dipenderà sia dal sistema normativo europeo, che è il driver per questo tipo di soluzioni, sia per quanto riguarda la tecnologia per la produzione dell’idrogeno green, che è la vera chiave di volta. Senza una produzione green dell’idrogeno, tutto perde di significato”.

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Andrea Ballocchi

Giornalista freelance, si occupa da anni di tematiche legate alle energie rinnovabili ed efficienza energetica, edilizia e in generale a tutto quanto è legato al concetto di sostenibilità. Autore del libro “Una vita da gregario” (La Memoria del Mondo editrice, prefazione di Vincenzo Nibali) e di un manuale “manutenzione della bicicletta”, edito da Giunti/Demetra.
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