Energy Manager, i privati lo vogliono ma per la PA è uno sconosciuto

Il rapporto annuale stilato da FIRE indica un leggero calo delle nomine nel 2021 ma sottolinea l’accresciuta importanza della figura dell’Energy Manager nei contesti aziendali e professionali
Rapporto Energy Manager Fire

È una figura che nel nostro Paese viene spesso sottovalutata, eppure basta la descrizione riportata nel sito della Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia (FIRE) a farne comprendere la strettissima attualità: “Un energy manager è un soggetto che ha il compito di gestire ciò che riguarda l’energia all’interno di un’azienda, un ente pubblico, o più in generale una struttura, verificando i consumi, ottimizzandoli e promuovendo interventi mirati all’efficienza energetica e all’uso di fonti rinnovabili”.

Risale a dicembre la presentazione del rapporto che FIRE stila ogni anno con l’obiettivo di fornire un quadro statistico dettagliato delle nomine degli energy manager pervenute alla Federazione. Un’ultima edizione, relativa all’andamento nel 2021, di particolare interesse perché si riferisce a quanto accaduto nel periodo di ripresa dopo l’impatto della pandemia.

L’anno scorso 2.419 nomine

Iniziamo col dire che le nomine degli energy manager registrate in Fire quest’anno e riferite all’anno 2021 sono state 2.419. Di queste 1.606 sono relative ad energy manager nominati da soggetti obbligati e 813 da soggetti non obbligati. Al riguardo va ricordato che i soggetti obbligati alla nomina sono quelli i cui consumi oltrepassano determinate soglie di legge.

Il rapporto sottolinea come con il 2021 si è purtroppo interrotto il trend di crescita dei nominati dai soggetti obbligati: si tratta di una flessione di poco superiore al 5% rispetto all’anno precedente, dopo che nel settennio 2014-2020 le nomine di energy manager erano invece cresciute complessivamente del 15%, passando da 1.475 a 1.702.

le nomine di Energy manager per comparto
Gli Energy Manager nei diversi comparti

I motivi della decrescita

Per quanto attiene ai motivi di questa decrescita, secondo l’indagine FIRE una parziale spiegazione la si può ricercare nella riduzione dei consumi dovuta alla crisi che può aver portato diversi soggetti sotto la soglia della nomina obbligata dell’energy manager. “Però una buona pratica – si legge – sarebbe stata nominarlo lo stesso, non solo in vista dell’aumento dei consumi post lockdown, ma soprattutto in ragione dei bassi prezzi dell’energia che avevano creato un momento favorevole per impostare politiche di efficientamento energetico”.

Andando a guardare ai vari comparti, i settori della manifattura e del terziario sono riusciti a contenere più degli altri la decrescita delle nomine di energy manager, il primo passando dalle 443 del 2020 alle 421 del 2021, il secondo da 515 a 498. Flessione contenuta pure nel settore dei trasporti, da 331 a 319, mentre il calo percentuale risulta maggiore nelle aziende energetiche di forniture e servizio, da 217 a 199 nomine, e soprattutto nella Pubblica Amministrazione, da 141 a 114 (già presente nei precedenti rapporti).

energy manager: settori con obbligo e volontari
Numero di Energy manager nei settori: suddivisione tra obbligo e volontarietà

Energy manager nella Pubblica Amministrazione

Un calo, quello della PA, che ha dei risvolti preoccupanti, come sottolineato nel rapporto: “Nella Pubblica Amministrazione persiste la diffusa inadempienza all’obbligo della nomina, cui si collega l’incapacità di cogliere le grandi opportunità derivanti dall’adozione di misure per l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili, senza dimenticare la possibilità di acquistare energia a condizioni più vantaggiose. La presenza di un energy manager competente e qualificato gioverebbe senz’altro al bilancio energetico ed economico di queste strutture pubbliche, specialmente nella congiuntura attuale”.

La scarsità delle nomine di energy manager nella Pubblica Amministrazione rappresenta ormai un dato storico nel nostro Paese se è vero che dal 2015 non si è mai oltrepassata la soglia delle 140 nomine annue. Guardando ai vari comparti della PA, gli unici due segni positivi nel raffronto 2021/2020 sono relativi alle nomine nelle Regioni e nelle Province, rispettivamente +17% e più 11%, ma i numeri in gioco sono veramente esigui, ovvero si è passati da 6 a 7 nomine nelle Regioni e da 18 a 20 nelle Province.

energy manager: le nomine nella Pubblica amministrazione
Andamento delle nomine nella Pubblica Amministrazione

Energy manager e certificazione EGE

Il rapporto contiene anche un interessante approfondimento sugli energy manager e l’acquisizione della certificazione EGE, che attesta l’esperienza e le competenze adeguate per la gestione efficiente dell’energia. Dai dati in possesso di FIRE si evince che gli energy manager interni all’azienda certificati EGE sono il 21% del totale (dato stabile rispetto all’anno precedente), di contro gli energy manager consulenti esterni e certificati EGE sono il 71% del totale (in aumento di due punti rispetto al 2020).

Infine, per quanto riguarda il livello di istruzione degli energy manager, emerge come nel 2021 circa l’80% dei nominati ha conseguito una laurea di tipo tecnico (ingegneria). Nella quasi totalità dei restanti casi si tratta invece di figure in possesso di diplomi in materie tecniche.

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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