Le PA italiane in ordine sparso sulla strada della digitalizzazione

Un’indagine realizzata da Banca d’Italia evidenzia le difficoltà nel processo di modernizzazione e digitalizzazione delle PA (Pubblica Amministrazione) con importanti differenze fra il nord e il sud del paese
Digitalizzazione delle PA: a che punto siamo?

Quando si parla di modernizzazione della Pubblica Amministrazione (PA), l’italiano medio ancor prima di entrare in argomento scuote istintivamente la testa, a testimonianza di un atavico scetticismo sulle possibilità di cambiamento del sistema statale. E non fa eccezione la reazione a quello che è il fattore principale per lo “svecchiamento” dell’apparato, ovvero il processo di digitalizzazione della PA.

Eppure, anche se meno velocemente rispetto ad altre nazioni e con difficoltà assortite lungo il territorio, qualcosa si muove. A fotografare la situazione c’è una recente indagine della Banca d’Italia il cui titolo è “L’informatizzazione nelle Amministrazioni locali”. Uno studio, giunto alla settima edizione, che fra dati ed approfondimenti analizza l’andamento della digitalizzazione dell’apparato pubblico del Paese.

Risorse scarse e personale carente

Un processo che, fra le altre cose, si caratterizza per un elemento destinato a stupire più al di là delle Alpi che non i cittadini italiani, ovvero le differenze fra Nord e Sud del Paese. Infatti, per quanto riguarda aspetti importanti del processo di digitalizzazione delle PA, il Mezzogiorno si trova in una preoccupante condizione d’arretratezza, legata sia alla scarse risorse finanziarie disponibili, sia ad un’insufficiente formazione del personale.

Nel suo capitolo introduttivo il report di Bankitalia sottolinea l’esistenza di una situazione complessivamente insoddisfacente: “In generale, i dati rilevati dall’indagine indicano che, nonostante i progressi conseguiti, il percorso verso il modello di crescita del Paese attraverso l’economia digitale disegnato dalla Commissione europea è ancora in buona parte da realizzare”.

Ed ancora: “Rispetto alla precedente rilevazione gli enti continuano a presentare livelli d’informatizzazione più elevati nelle aree di attività legate alla contabilità e, più in generale, all’autoamministrazione, e più bassi nelle attività che sono maggiormente legate ai servizi erogati all’utenza che potrebbero trarre benefici maggiori dall’uso delle ICT (acronimo di Information and Communication Technologies, ndr)”.

digitalizzazione delle PA fattori positivi

Fattori che influenzano l’implementazione della digitalizzazione nella Pubblica Amministrazione

Digitalizzazione delle PA: le spinte al cambiamento

Nel suo studio la Banca d’Italia espone innanzitutto le motivazioni e gli ostacoli che sono segnalati dagli enti locali nell’adozione delle nuove tecnologie. In particolare, ci sono due fattori che più degli altri spingono le amministrazioni locali italiane ad adottare le nuove tecnologie informatiche: da un lato c’è la volontà di migliorare i servizi offerti all’utenza (indicata dall’86% degli enti), dall’altro la necessità di adempiere alle disposizioni normative (56% degli enti).

Invece, per quanto attiene ai fattori che finiscono per il limitare il processo di digitalizzazione, emergono soprattutto la limitatezza delle risorse finanziarie a disposizione (65% degli enti) e la carenza di professionalità del personale (58% degli enti). Entrambi elementi, come detto, nel quale gli enti del Meridione si trovano in maggiore difficoltà rispetto al resto del Paese.

Meno rilevanti, sebbene non trascurabili fra i fattori di criticità, i limiti derivanti dall’infrastruttura di rete, peraltro anche in questo caso con differenze a seconda delle latitudini. Nel dettaglio, un’infrastruttura di rete carente viene indicata come un ostacolo all’informatizzazione dal 18 per cento delle PA italiane. Una percentuale che sale al 25% guardando al Sud e alle Isole, mentre questo fattore viene indicato come un ostacolo all’informatizzazione dal 14% degli enti del Nord-Ovest e appena dal 9% di quelli del Nord-Est.

digitalizzazione delle PA ostacoli

Gli ostacoli da superare nel processo della digitalizzazione delle PA

Il nodo dei servizi all’utenza

Il fattore nel quale emergono le differenze più rilevanti fra i vari contesti territoriali è quello dei servizi offerti all’utenza. Se si valuta, ad esempio, l’adozione dello SPID (acronimo di Sistema Pubblico di Identità Digitale) emerge che il 38% degli enti locali del Nord-Est permettono l’accesso ai servizi con SPID. Una percentuale, già insoddisfacente, che addirittura si dimezza guardando al Mezzogiorno, soltanto il 19%.

Stessa musica andando a considerare i siti Internet. Il dato complessivo indica che ben il 53% degli enti locali italiani presenta un sito esclusivamente informativo e non abilitato al dialogo con l’utenza. Una carenza preoccupante, ancor di più se si considera il 67% di siti Internet esclusivamente informativi nel caso degli enti del Mezzogiorno.

Ancor più bassi, e lontani dalle medie europee, i numeri relativi alle transazioni digitali. Cominciamo dal dato nazionale che indica come soltanto il 30% degli enti locali consente l’effettuazione dei pagamenti online tramite l’accesso al proprio sito. Una percentuale molto bassa che purtroppo diventa addirittura minimale volgendo lo sguardo al Sud con il suo 13%.

Attività formativa insufficiente

Il report della Banca d’Italia, come detto, individua nel fattore umano l’altro elemento critico nel processo di digitalizzazione delle PA. Anche in questo caso i numeri parlano chiaro: nel nostro Paese ben il 59 per cento degli enti locali segnala una carenza di personale con adeguata formazione, un ostacolo percepito maggiormente tra gli enti del Sud e delle Isole (67%) rispetto a quelli del Settentrione (58%).

Peraltro, si tratta di dati che trovano un puntuale riscontro andando a guardare l’andamento delle attività formative svolte negli enti locali. Infatti, il 27% delle PA situate nel Sud e Isole risulta non aver organizzato attività di formazione, un valore che invece scende al 16% per gli enti del Settentrione e al 15% per cento per quelli del Centro.

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità

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