L’andamento delle diagnosi energetiche presentate dalle imprese

I dati del portale ENEA, esposti nell’ultimo Rapporto sull’efficienza energetica, mostrano che la maggior parte delle diagnosi energetiche proviene dal Nord Italia con una netta prevalenza delle aziende operanti nel settore manufatturiero
monitoraggio è essenziale per le diagnosi energetiche imprese

Come ogni anno il Rapporto sull’efficienza energetica di ENEA dedica un capitolo alle imprese e come stanno affrontando il percorso di efficientamento. Il Rapporto 2023 è incentrato sulla diagnosi energetica che continua a rappresentare “uno strumento essenziale per identificare e ottimizzare gli interventi di efficienza energetica nelle imprese. In Italia, sin dal primo anno di applicazione dell’obbligo, la diagnosi energetica è diventata una realtà consolidata nel processo di energy management dei soggetti obbligati”.

L’ultima edizione del rapporto evidenzia come al dicembre 2022 sono state caricate sul portale ENEA complessivamente 533 diagnosi energetiche, ad opera di 392 soggetti obbligati. Di queste imprese, 156 si sono dichiarate esclusivamente Grandi Imprese. In 236 si sono invece qualificate come Imprese Energivore (Imprese a forte consumo di Energia iscritte agli elenchi della CSEA), tenendo conto che 53 imprese si sono dichiarate contemporaneamente anche Grandi Imprese.

Diagnosi energetiche delle imprese: collocazione geografica

Per quanto riguarda la collocazione geografica delle diagnosi energetiche, l’andamento risulta simile a quello degli anni precedenti, con la gran parte delle diagnosi pervenute ad ENEA che riguardano dei siti produttivi situati nelle regioni italiane a maggior sviluppo industriale, quelle situate nel Nord dell’Italia, in particolare la Lombardia, l’Emilia-Romagna, il Veneto ed il Piemonte.

Le 533 diagnosi energetiche pervenute contengono l’indicazione degli interventi effettuati e di quelli individuati. Interventi che possono anche essere suddivisi fra quelli che producono dei risparmi di energia finale e quelli invece associati a risparmi di energia primaria, quest’ultimi a loro volta riconducibili alle due grandi aree di intervento “Cogenerazione/trigenerazione” e “Produzione da fonti rinnovabili”.

Risparmi di energia finale e primaria

Secondo i dati caricati sul portale ENEA al dicembre del 2022, gli interventi fin qui effettuati hanno consentito il raggiungimento di un risparmio di energia finale di 3,3 ktep/anno e di un risparmio di energia primaria di 15,8 ktep/anno.

Ed ancora, il mix di interventi effettuati ha prodotto in media un risparmio di 0,02 ktep di energia finale e di 0,40 ktep di energia primaria per intervento. Risparmi per intervento che, peraltro, risultano sostanzialmente allineati rispetto ai valori conseguiti dal mix di interventi effettuati che era associato alle diagnosi pervenute a dicembre 2021.

In relazione agli interventi individuati, nel rapporto viene spiegato che “sono da intendersi come un potenziale e rappresentano una soglia massima, in quanto non tutti saranno implementati e la loro attuazione sarà dilazionata nel tempo”.

Ciò detto, i dati caricati sul portale ENEA indicano che gli interventi individuati, se realizzati, sarebbero associati a un risparmio di energia finale di circa 22,8 ktep/anno, suddiviso in diverse tipologie:

  • risparmi di energia elettrica (48,3% del totale),
  • risparmi di energia termica (41,2%),
  • risparmi di carburante (3,2%),
  • altri risparmi (7,3%).

Suddivisione delle diagnosi per settore

Effettuando invece una scomposizione per settore di provenienza delle diagnosi energetiche presentate, si osserva come quelli maggiormente rappresentati sono le Attività manifatturiere (Sezione C, 317 diagnosi presentate con quasi il 60% del totale) e il Commercio all’ingrosso e al dettaglio (Sezione G, 44 diagnosi, circa l’8% del totale).

A seguire troviamo la Fornitura di acqua, reti fognarie e attività di gestione dei rifiuti (Sezione E, 33 diagnosi, quasi il 7% del totale), il Trasporto e immagazzinaggio (Sezione H, 27 diagnosi, oltre il 5%) e Sanità e assistenza sociale (Sezione Q, 25 diagnosi, quasi il 5% del totale). E se quelli citati sono in realtà soltanto cinque dei 21 settori individuati nel rapporto, messi insieme rappresentano circa l’85% di tutte le diagnosi pervenute ad ENEA fino al dicembre del 2022.

Vuoi rimanere aggiornato sui contenuti di ElettricoMagazine?
Iscriviti alla nostra newsletter!

Mailchimp subscribe

Leonardo Barbini

Copywriter ed editorialista di Elettricomagazine.it, appassionato di tecnologia. Da anni segue le tematiche della mobilità elettrica, della transizione energetica e della sostenibilità
menu linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram