Chi cerca casa, la vuole connessa

La connettività fissa e mobile è tra i primi requisiti delle scelte immobiliari dei cittadini europei e italiani: lo dice il rapporto sull’edilizia residenziale di Re/Max, che sottolinea anche la necessità di implementare la copertura nelle campagne
La connettività fissa e mobile orienta le scelte immobiliari

Il 43% degli italiani sarebbe pronto a trasferirsi in zone con eccellente connettività digitale, il 14,6% è interessato solo a buona copertura fissa, il 12,5 % cerca quella mobile. Dati significativi, in linea con la media europea, che riflettono gli sviluppi post pandemici delle abitudini familiari e delle modalità di lavoro flessibili.

Proprio i desiderata legati all’acquisto di una casa sono al centro del primo rapporto sull’andamento dell’edilizia residenziale europea di Re/Max Europe, che ha coinvolto 16.000 consumatori in 22 Paesi. Spiccano, soprattutto, i temi del digital gap e della sostenibilità.

Come si muove il mercato immobiliare

Prima di affrontare lo specifico tema della connettività fissa e mobile, qualche considerazione sulla propensione all’acquisto di nuove costruzioni. Un europeo su quattro in cerca ci casa valutando investimenti in un Paese diverso dal proprio. Sia per trasferirsi, sia come azione da mettere a reddito. Tra le destinazioni più richieste la Spagna, con il 14,7% delle preferenze. Seguono Inghilterra, Germania e Italia, quarta con il 13,1 % delle preferenze.

Dal punto di vista italiano, la percentuale di chi si dice intenzionato ad acquistare un immobile all’estero sfiora il 22%. Anche qui vince la Spagna (5,2%), seguita da Portogallo, Inghilterra e Francia.

Città o campagna? Occhio alla connettività

Partendo da questo sguardo d’insieme, eccoci al tema della connettività, strettamente correlato anche alla scelta di vivere in città o in campagna. Il 47% degli intervistati in Ue vuole continuare a stare nei centri urbani. Il 21% prende in considerazione l’idea di trasferirsi in una località costiera o rurale e solo l’8% valuta di spostarsi verso la città. I dati italiani si allineano, con il 49,5% di persone pronte a restare nelle aree urbane. Il 22,6% ha invece intenzione di continuare a vivere in campagna e il 18,3% pensa di trasferirsi in una località costiera o rurale. Il 9,7% è infine disposto ad andare in città. Il desiderio di traslocare fuori dal caos cittadino è sostenuto soprattutto dalla ricerca di maggiore vicinanza alla natura (56,2%), di spazi abitativi più ampi (52,1%) e di ritmi di vita più lenti (43,5%).

Cosa pensa chi resta in città? I fattori più attrattivi sono la disponibilità di infrastrutture (48,5%), i tempi di spostamento ridotti (40,2%) e la sensazione di essere più connessi alla vita moderna (37,5%). Inoltre, il 25,5% degli italiani ritiene che le aree urbane assicurino una migliore connettività Internet e il 14,4% è convinto che la vita in città garantisca più copertura delle reti mobili.

La spinta dei giovani

Come normale, l’importanza attribuita alla connettività fissa e mobile si differenzia in base alle fasce di età. Il 44,5% degli italiani sotto i 25 anni valuterebbe un trasferimento solo in località dotate di buona copertura. Rispetto al 37,9% di quelli di età compresa tra i 56 e i 65 anni. Quasi il 40% degli intervistati sopra i 56 anni, poi, non considera la connettività digitale un requisito fondamentale per la scelta di una nuova abitazione.

Queste differenze generazionali condizionano l’andamento del mercato immobiliare. In Italia, come nel resto d’Europa, sono proprio i consumatori più giovani ad avere maggiori probabilità di traslocare nel prossimo futuro. Generando importanti ricadute sulla domanda di immobili e località con adeguata copertura. “La connettività è in cima alla lista dei desideri degli acquirenti e sta diventando un fattore determinante – commenta Dario Castiglia, Ceo & Founder di Re/Max Europe -. Più si è giovani, più è probabile che ci si trasferisca, e più la connettività digitale diventa importante. Una forte infrastruttura digitale è quindi fondamentale per sostenere il mercato immobiliare”.

Il valore di una casa sostenibile

Chiudiamo con un altro tema molto attuale, insieme alla connettività: l’abitare sostenibile. L’indagine di Re/Max ha infatti chiesto ai consumatori quali compromessi si potrebbero accettare per avere una casa più green.

Tra le principali “rinunce” degli italiani:

  • acquistare una casa di minori dimensioni: 28,2%;
  • accontentarsi di giardino più piccolo e tempi di percorrenza più lunghi: 18%;
  • scegliere una posizione meno ambita: 14,6%

Resta elevata, oltre il 36%, la quota di chi non cederebbe nulla per vivere in modo più ecologico. I dati rispecchiano la media degli altri Paesi, sebbene con notevoli differenze da nazione a nazione. In Turchia, per esempio, ben l’82% delle persone accetterebbe compromessi sull’immobile da acquistare per salvaguardare l’ambiente. In Olanda, la percentuale scende al 54%. Perché questo divario? Gli esperti ipotizzano che gli eventi climatici estremi verificatisi quest’anno in Turchia abbiano contribuito a incrementare la sensibilità della popolazione. Dall’altro, i Paesi Bassi sono già “campioni” in fatto di attitudini eco-friendly.

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.
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