In Europa si sta puntando in modo deciso sulle rinnovabili. Considerando gli obiettivi posti per il 2030 e per il 2050, il ritmo di diffusione dovrebbe crescere ancora. Entro i prossimi 8 anni, infatti, il 40% dei consumi energetici dovrebbe essere soddisfatto attraverso l’utilizzo di fonti pulite, mentre per il 2050 si punta alla neutralità climatica, per la quale le rinnovabili sono essenziali. L’attuale crisi energetica, che sta mettendo a dura prova aziende e famiglie, ha reso ancora più urgente la necessità di una transizione energetica.
L’utilizzo di fonti rinnovabili per la produzione di energia, in realtà, non è affatto una novità nella storia dell’uomo e, anzi, precede il consumo dei combustibili fossili. Il vento, il sole e l’acqua sono le principali risorse che in antichità venivano usate per compiere attività altrimenti impossibili. Oggi il contesto tecnologico si è evoluto e, per quanto i combustibili fossili abbiano permesso l’industrializzazione e lo sviluppo economico nel secolo scorso, ricorrere alle fonti rinnovabili è ormai davvero efficace.
Tra i principali vantaggi che offrono, non si esauriscono e non comportano emissioni inquinanti nella produzione di energia. Tra le principali tecnologie utilizzate in ambito residenziale per la produzione di energia ci sono il fotovoltaico e il solare termico.
Per soddisfare i bisogni energetici è fondamentale considerare il contesto in cui si vuole installare l’impianto. Nel caso del fotovoltaico deve essere disponibile una superficie adeguata e sufficientemente ampia, in relazione ai fabbisogni energetici calcolati per lo specifico edificio. Il fotovoltaico ha un’inclinazione e un orientamento ottimali, anche se le nuove tecnologie riescono a garantire una buona efficienza indipendentemente dalla posizione dei pannelli fotovoltaici. La quantità di energia da produrre può essere un altro elemento discriminante, in quanto l’impianto deve essere adeguatamente dimensionato.
Per aumentare l’utilizzo di energia prodotta dall’impianto fotovoltaico è possibile associare delle batterie per l’accumulo. In questo modo è possibile sfruttare durante le ore notturne, quando i consumi di energia elettrica sono ancora considerevoli, tutta l’energia prodotta (e accumulata) durante le ore di irraggiamento solare, aumentando la quota di autoconsumo e l’indipendenza dal gestore di rete. Proprio questa accoppiata vincente – fotovoltaico più accumulo – consente di coprire fino all’80% del fabbisogno energetico di una casa e di ridurre drasticamente le bollette energetiche.
Secondo alcuni studi realizzati da ENEA, il consumo energetico in ambito residenziale è dovuto soprattutto al riscaldamento e raffrescamento, seguito dalla produzione di acqua calda sanitaria. L’abbinamento tra impianto fotovoltaico e pompa di calore consente di abbattere questi consumi riducendo le bollette energetiche e, al contempo, favorisce l’autoconsumo fotovoltaico.
Per progettare e dimensionare al meglio l’impianto fotovoltaico (con o senza accumulo) è necessario conoscere non solo quanta energia viene consumata, ma soprattutto in quali situazioni, così da scegliere le migliori tecnologie da installare.
È importante ricordare che i consumi per il riscaldamento degli ambienti variano con la localizzazione geografica e con le caratteristiche dell’edificio, per cui è essenziale una valutazione dettagliata delle condizioni di contorno per evitare errori di dimensionamento e relativi costi energetici inaspettati.
Per un ulteriore risparmio in bolletta è possibile dotare la casa di un sistema di home automation che permette di far comunicare tra loro, in maniera completamente automatizzata, componenti diversi come impianti fotovoltaici, soluzioni di accumulo, elettrodomestici ecc. controllandoli mediante un sistema di gestione energetica intelligente sulla base delle previsioni del tempo e delle esigenze specifiche degli utenti.
L’inverter fotovoltaico e i relativi sistemi di gestione dell’energia ad esso collegati, avendo la capacità di interfacciarsi con la rete, possono diventare l’elemento cruciale per la gestione energetica dell’abitazione. Tale sistema è così in grado di decidere autonomamente se utilizzare l’elettricità prodotta per l’autoconsumo interno all’edificio (ad esempio elettrodomestici o auto elettrica), oppure se cederla alla rete. Il vero valore aggiunto sarà in questo modo creato dall’interconnessione dei sistemi fotovoltaici con altre fonti energetiche e con gli utilizzatori che diventeranno sempre più parte attiva nelle decisioni.
Come abbiamo visto sono tanti i parametri da considerare per scegliere l’impianto fotovoltaico residenziale più adatto. Se si desidera una casa totalmente full electric e quindi senza la fornitura di gas, sicuramente la soluzione più adatta è un impianto fotovoltaico da 6 kW. Si tratta di un impianto che occupa circa 40 metri quadrati per i tetti a falda o circa 60 per i tetti piani per evitare gli ombreggiamenti. La produzione di energia elettrica varia dall’irraggiamento solare: da 7.000 kWh al Nord fino a 9.000 kWh al Sud. Il costo varia in base alla presenza di tecnologie come l’accumulo, la pompa di calore, la tipologia di inverter trifase o monofase.
Per effettuare una scelta consapevole e ottenere una soluzione rispondente alle esigenze, è importante affidarsi a tecnici esperti: in quest’ottica, il portale mrkilowatt.it offre un utile servizio di preventivazione.