Nuovo piano UE per tagliare il 90% delle emissioni entro il 2040

Attesa per la presentazione del documento (6 febbraio 2024) mentre si forma una coalizione di 11 Paesi, fra cui Germania, Francia e Spagna, che chiede alla Commissione Europea di accelerare sulla transizione energetica
Net zero 2050, riduzione 90% emissioni al 2040

Venti anni, ragionando in termini di transizione energetica del nostro continente, sono tanti. E nella visione della Commissione europea diventano decisamente troppi se rappresentano il lasso di tempo che separa i due obiettivi di decarbonizzazione fin qui fissati per i Paesi aderenti all’Unione.

I due obiettivi già fissati

Stiamo parlando, è opportuno ricordarlo, del piano denominato “Fit for 55” con l’indicazione dell’obiettivo intermedio per il continente, ovvero la diminuzione del 55% delle emissioni climalteranti da raggiungere per il 2030. Vent’anni dopo, appunto, è invece fissato l’ambizioso traguardo finale, con l’azzeramento delle emissioni.

Ai piani alti di Bruxelles si è quindi avvertito il bisogno di colmare il “buco” temporale fra i due obiettivi di decarbonizzazione, ed il rimedio che è stato individuato verrà illustrato il prossimo 6 febbraio. Quel giorno la Commissione Europea presenterà l’atteso piano contenente gli obiettivi climatici che andranno realizzati entro il 2040.

Sui contenuti del documento e sulle relative dinamiche politiche circolano già da giorni varie anticipazioni, come quelle riportate dai siti di Carbon Pulse e Euractive. Anticipazioni che convergono su due elementi di grande importanza, vale a dire l’indicazione di un ulteriore obiettivo di decarbonizzazione ed il crearsi di un gruppo di Paesi che chiede di più sul fronte della transizione energetica.

Evitare 250mila decessi all’anno

In particolare, nella bozza del piano viene proposto, per mettere l’Unione Europea su un percorso deciso verso la neutralità climatica, un obiettivo climatico per il 2040 di riduzione del 90% delle emissioni nette di gas serra rispetto ai livelli del 1990. Una proposta che “potrebbe salvare più di 250.000 vite all’anno grazie alla riduzione dell’inquinamento atmosferico, riducendo al contempo i relativi costi sanitari di mille miliardi di euro all’anno”.

Oltre che le conseguenze sanitarie, il nuovo piano della Commissione Europea prende in esame anche le implicazioni economiche. Ottenere il taglio delle emissioni del 55% nel 2030, per arrivare all’azzeramento di metà secolo passando dal -90% del 2040 consentirebbe di risparmiare 2.800 miliardi di euro grazie alla progressiva riduzione dell’utilizzo dei combustibili fossili.

Abbiamo parlato di una bozza del piano, e la riprova sta nel fatto che alcuni numeri importanti restano ancora da definire. Ad esempio, manca la quantificazione dei milioni di tonnellate di anidride carbonica da eliminare per ottenere la riduzione delle emissioni nette di gas serra del 90%. Cifre che verranno quindi definite soltanto alla vigilia della presentazione del piano.

I Paesi che chiedono di più

Restano quindi degli spazi di manovra, e non è affatto casuale la recente iniziativa di un gruppo di 11 nazioni aderenti all’Unione – capeggiato da Germania, Francia e Spagna – che hanno deciso di inviare una lettera alla Commissione Europea con l’invito ad accelerare sul fronte della transizione energetica.

“La necessità di un’ambiziosa azione globale sul clima non è mai stata così evidente – si legge nella missiva –. Incoraggiamo fortemente la Commissione europea a raccomandare un ambizioso obiettivo climatico dell’UE per il 2040”.

In questo modo “l’UE darà l’esempio per convincere altri grandi produttori di emissioni a seguire l’esempio, e garantire i contributi necessari per mantenere il riscaldamento globale a 1,5°C, in modo tempestivo prima della COP30”.

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Leonardo Barbini

Copywriter ed editorialista di Elettricomagazine.it, appassionato di tecnologia. Da anni segue le tematiche della mobilità elettrica, della transizione energetica e della sostenibilità
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