Passi avanti nel riciclo delle batterie

Con il suo impianto di riciclo delle batterie ricaricabili al piombo situato in Grecia, Sunlight tratta fino 25.000 tonnellate di materiali all’anno: presto investirà anche nella valorizzazione di quelle agli ioni di litio
Riciclo delle batterie esauste: l'impianto di Sunlight a Komotini

Perché il riciclo delle batterie al piombo esauste è così importante? Ogni anno nel mondo se ne immettono centinaia di tonnellate. Il loro mercato, che oggi vale circa 65 miliardi di dollari, è destinato a crescere, in quanto si tratta di una delle tecnologie più utilizzate nelle applicazioni industriali, off-road e commerciali. Tuttavia, le batterie al piombo hanno anche il “difetto” di un ciclo di vita relativamente breve, che richiede un preciso processo di smaltimento per tutelare l’ambiente e promuovere l’economia circolare.

In quest’ottica il produttore di soluzioni di energy storage Sungliht ha scelto di investire in una catena di valore più sostenibile. Ampliando il proprio impianto di riciclo delle batterie ricaricabili e recuperando i materiali per le successive lavorazioni.

Come funziona l’impianto di Komotini

La struttura greca gestita da Sunlight Recycling (unità di riciclo di Sunlight Group) riesce a riciclare fino a 25.000 tonnellate di batterie esauste ogni anno. Un dato che va a coprire più del 50% del fabbisogno di piombo per la produzione di nuove unità. Così facendo, si riduce nettamente la domanda di risorse naturali e gli impianti industriali di Sunlight impiegano del piombo riciclato frutto di un ciclo interno all’azienda. A ciò si aggiungono la sicurezza della struttura e una gestione minima di rifiuti solidi pericolosi (meno del 5%).

Nei prossimi mesi si farà concreto un ulteriore piano di investimenti da 9 milioni di euro per la costruzione di nuovi edifici e infrastrutture, l’implementazione di attrezzature e l’aumento delle risorse umane. Obiettivo, raddoppiare la capacità produttiva annuale di Komotini entro il 2025.

Riciclo delle batterie: le iniziative italiane

L’impianto greco è solo una tappa intermedia del viaggio circolare di queste soluzioni di storage. Sunlight sta infatti puntando anche a migliorare le modalità di raccolta delle batterie esauste nei mercati in cui opera, tra cui l’Italia. Su questo fronte, l’azienda si è già impegnata a raccogliere 15.000 tonnellate di batterie al piombo acido usate all’anno entro il 2024. Per farlo, si avvale del supporto operativo della sussidiaria Ecorba e mette in pratica uno schema di ritiro controllato che convoglia poi il materiale ritirato all’impianto di Komotini.

Conscio della necessità di intervenire presto anche sul riciclo delle batterie agli ioni di litio, il team di Ricerca e Sviluppo di Sunlight sta lavorando anche sulla tecnologia LFP (litio-ferro-fosfato). Il processo di riciclo di queste soluzioni risulta tuttavia più complesso rispetto alla lavorazione attuale, ma riutilizzare i materiali delle celle LFP è una missione da perseguire per il futuro dell’intero comparto.

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.
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