Finanza sostenibile: che cosa è e che opportunità offre

La finanza sostenibile include questioni ambientali, sociali e di governance nella valutazione di un investimento, favorendo un concreto sviluppo sostenibile
Cosa si intende per finanza sostenibile

La crescita della sostenibilità è ormai una sfida di primaria importanza, che tocca trasversalmente ogni settore economico. Proprio la crescente importanza del tema, infatti, ha portato ad un’evoluzione anche in ambito finanziario e imprenditoriale, in quanto aspetti come la responsabilità sociale d’impresa e la tutela ambientale hanno acquisito tanta importanza quanto la crescita economica.

Lo sviluppo sostenibile, già protagonista in molti settori, diviene sempre più concreto anche in ambito finanziario. Un cambiamento che, a cascata, ha effetto su diverse tipologie di attività, tra cui anche il mondo delle costruzioni. Basti pensare, quando si parla di capitali e investimenti, a quanto possono essere indirizzate operazioni immobiliari o i settori di produzione di materiali e componenti per l’edilizia e l’impiantistica.

Le opportunità della finanza sostenibile

La finanza sostenibile sta modificando l’approccio ad investimenti e operazioni economiche in ogni ambito, richiedendo di andare oltre il solo rendimento economico. Infatti, lo sviluppo sostenibile richiede di considerare differenti dimensioni, tra loro interconnesse, tra cui compare anche quella economica.

Nello specifico, la sostenibilità è ormai considerata un elemento di importante cambiamento per i mercati finanziari e gli investitori sono sempre più sensibili a differenti fattori, anche sociali e ambientali, prima non considerati. Un tale ampliamento dei criteri utilizzati per valutare e soppesare un investimento, permette di considerare l’impatto di quell’investimento in modo più completo e strutturato.

I fattori non finanziari che vengono presi in considerazione si riconducono ai criteri ESG, ormai abbastanza noti in molti settori. Tutto quanto detto finora, è mosso dallo scopo di favorire la crescita di un’economia sostenibile, con un impatto positivo sulla società e sul pianeta, bilanciando le esigenze finanziarie con quelle ambientali e sociali. Così facendo, inoltre, si incoraggia la valutazione del rendimento di un investimento e dei suoi benefici anche a lungo termine, prendendo in considerazione anche impatti e benefici futuri.

Che cosa sono i criteri ESG

I criteri ESG permettono agli investitori (e non solo) di valutare le prestazioni di un investimento o di un’impresa in termini di sostenibilità, indirizzando i capitali su progetti maggiormente sostenibili. Per spiegare cosa sono i criteri ESG, si può partire dalla sigla stessa, che sta Environmental, Social e Governance.

I criteri ESG

Componente ambientale

La componente “E” ha lo scopo di valutare l’impatto ambientale di un’organizzazione o attività. Si possono valutare aspetti quali il consumo di risorse naturali, le emissioni in atmosfera, la produzione di rifiuti, il consumo di suolo, l’efficienza energetica e tutti quegli aspetti ambientali significativi per ciò che è oggetto di analisi. Un buon risultato si ottiene grazie all’applicazione di pratiche eco-sostenibili e un costante monitoraggio dei propri impatti ambientali, da ridurre sempre il più possibile.

Componente Sociale

Per quanto riguarda la componente sociale, invece, divengono fondamentali le relazioni umane e la gestione dei rapporti, sia all’interno dell’azienda, che verso l’esterno, nei confronti di tutte le parti esterne interessate, come fornitori e partner di varia natura. Gli elementi principali su cui concentrarsi sono, ad esempio, inclusione e rispetto dei diritti umani, ma anche l’impatto di ogni scelta e operazione sulle comunità locali.

Componente Governance

Infine, con il termine governance si fa riferimento alla struttura decisionale e organizzativa di un’azienda, che si caratterizza per pratiche aziendali, metodologie di gestione e controllo. In questo caso, invece, i valori più significativi risultano essere l’etica, la trasparenza e la correttezza delle procedure attuate.

Criteri ESG: come misurare le prestazioni e come considerarli in fase di investimento

I criteri ESG, come tali, non suggeriscono un target, bensì fattori da considerare e valutare. Parlando di “numeri”, però, è bene sottolineare che le prestazioni sostenibili possono essere misurate, anche attraverso specifici rating, che esprimono in modo rapido e oggettivo i livelli raggiunti da un’organizzazione in relazione ai criteri ESG.

Al momento, non c’è un unico standard di riferimento riconosciuto a livello internazionale, tanto che ogni agenzia che rilascia “certificazioni ESG”, per quanto autorevole, ricorre a proprie metodologie. Ne è un esempio la Global Reporting Initiative (GRI), un ente di Boston riconosciuto a livello internazionale, che ha sviluppato il GRI Standard, applicabile a qualsiasi tipo di impresa.

In compenso, nel mese di dicembre 2023, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale dall’UE il Regolamento ESG, ossia il Regolamento Delegato UE 2023/2772, proprio relativo ai principi di rendicontazione della sostenibilità. Il testo affronta 12 principi di sostenibilità, identificati con la sigla ESRS, da applicare da gennaio 2024.

Finanza sostenibile e regolamento UE

Di questi, 5 sono relativi all’ambiente (cambiamenti climatici, inquinamento, acque e risorse marine, biodiversità ed ecosistemi, uso delle risorse ed economia circolare), 4 alla dimensione sociale (forza lavoro, lavoratori nella catena del valore, comunità interessate, consumatori e utilizzatori finali) e uno alla Governance (condotta delle imprese). Questo regolamento dovrebbe facilitare l’oggettivazione della comunicazione della sostenibilità e la sua misura, fornendo strumenti concreti per la finanza sostenibile.

Indirizzare gli investimenti mediante la valutazione della sostenibilità

Al di là di quale sia la metodologia utilizzata, comunque, è importante valutare concretamente i risultati ottenuti. Così facendo, i criteri ESG possono divenire parte integrante di un’eventuale strategia di sviluppo e investimento. In che modo? Possono aiutare in fase di analisi rischi e opportunità o nel calcolo del possibile rendimento futuro, oltre che aiutare a prendere decisioni.

Per fare un esempio, investire in una società con impatti ambientali significativi può essere deleterio a causa di un peggioramento delle relazioni con il mercato, la comunità locale o gli Enti, piuttosto che per possibili sanzioni dovute a pratiche non sostenibili. O ancora, considerata la crescente attenzione al tema, investire oggi in una compagnia sostenibile può far ipotizzare una crescita futura, oltre che una maggior attrattività di capitali e investitori.

Per concludere, è fondamentale aggiungere che l’incoraggiamento di pratiche sostenibili e l’attenzione crescente del mercato finanziario nei confronti della sostenibile può causare fenomeni quali il “Greenwashing”. Si tratta di una comunicazione fuorviante e non veritiera, che racconta in modo distorto o falso quanto realmente attuato in un’azienda in materia di sostenibilità.

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Gaia Mussi

Laureata in Progettazione Tecnologica e Ambientale, da sempre appassionata ai temi della sostenibilità e della tecnologia. Collabora come copywriter con portali, magazine e aziende per la creazione di contenuti inerenti il campo dell’edilizia, della sostenibilità e del risparmio energetico
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