Il senso del lavoro e i suoi valori non sono più quelli di un tempo: prima le aziende acquisiscono questa consapevolezza, prima riusciranno a gestire lo sviluppo del capitale umano. Di conseguenza, a colmare il mismatch tra esigenze del mercato e competenze disponibili, a migliorare attraction & retention dei talenti e a garantirsi competitività nelle sfide sostenibili del post pandemia.
Ecco perché il tema delle competenze e del coinvolgimento delle persone diventa centrale anche per chi, come gli EcoXpert, promuove tecnologie e strategie di transizione green nell’industria italiana. Ne è convita Chantal Maria Scaccabarozzi, vice presidente Human Resources di Schneider Electric, che in occasione dell’evento nazionale EcoXpert 2023 ha dedicato a questi aspetti un particolare approfondimento.
“Viviamo il passaggio da un sistema economico lineare, basato sulla crescita illimitata con risorse limitate, a un modello circolare di riduzione degli sprechi, recupero e riutilizzo dei componenti – spiega la VP Human Resources ai molti professionisti in sala -. Senza dimenticare il lato energetico, che pesa sul 3-4% dei Pil nazionali. Il fabbisogno cresce, sia per il trend dell’elettrificazione sia per le necessità di sviluppo dei Paesi emergenti. Le sfide legate alla transizione energetica e alla decarbonizzazione, dunque, sono altrettanto grandi. Per vincerle, servono aziende lungimiranti animate da persone proattive e coinvolte”.
Questa attenzione, da parte delle aziende, si collega anche alle aspettative dei giovani che si affacciano al mondo del lavoro. In un’epoca di maggiore attivismo sociale e democratizzazione dell’informazione, l’impegno ESG di un’impresa può diventare criterio di scelta tra diverse alternative. Lo si nota particolarmente nei ragazzi della Generazione Z (nati tra 1995 e 2010), ma dopo la pandemia tutto il mercato occupazionale italiano si è fatto più complesso. Tra nuove scale valoriali, rappresentabili nella voce “sociale” della sostenibilità tra benessere, work-life balance e inclusione, e nuovi assetti organizzativi dell’azienda.
Come ripetuto in diversi momenti dell’evento EcoXpert, fissare obiettivi di trasformazione sostenibile, nei processi e nella gestione aziendale, significa poi agire in modo coerente. Ovvero, impegnarsi per andare oltre le azioni di facciata, comunemente definite “greenwashing”, per generare un impatto che realmente appartenga all’organizzazione e alle sue persone. “Per ottenere risultati, bisogna mettere in conto la resistenza al cambiamento tipica di ogni essere umano – aggiunge Chantal Maria Scaccabarozzi -. Qui entra in gioco la comunicazione interna. La capacità dei decisori di trasmettere ambizione e visione al capitale umano. E di coinvolgere le persone impostando un percorso di co-disegno all’interno di progetti di sostenibilità”.
Come diventare azienda sostenibile e, soprattutto, farlo capire a dipendenti e collaboratori? Il percorso si intreccia con la figura stessa dell’EcoXpert in 3 momenti:
Un percorso definito e definibile, ma non semplice. Per questo, la VP Human Resources di Schneider Electric consiglia di procedere “un passo alla volta”. Per esempio, individuare un primo cliente e trasmettendogli il potenziale della sostenibilità partendo da un piccolo progetto. Per poi allargare, step by step, la trasformazione. Servirà però avere la forza e la consapevolezza per assumersi il rischio. La conoscenza tecnologica rimane il valore fondante dell’essere EcoXpert, ma diventa altrettanto importante lavorare sulla cultura dell’azienda cliente. Promuovere e valorizzare il coraggio, unendo figure e team diversi, per un approccio condiviso di competenze e abilità.
“Ogni trasformazione comincia dai leader – conclude Chantal Maria Scaccabarozzi -. Ma l’impatto positivo si genera solo passando dalle persone, con partner, clienti e comunità. Vi esorto a diventare ambasciatori della sostenibilità attivando una strategia partecipata, sia verso il capitale umano delle aziende sia all’esterno. Questo ci rende autorevoli in un tema così complesso”.