Industria termoplastica ed esperienze concrete di sostenibilità

Progetti, dettagli e vantaggi di chi ce la sta facendo: l’ambizioso progetto ESG di Lati, tra i primi produttori europei di compound termoplastico, quale esempio di impegno e visione lungimirante
Lati come esempio virtuoso di industria termoplastica green

Decarbonizzare un settore complesso ed energivoro come l’industria termoplastica è una sfida possibile. Certamente lunga e articolata, ma fattibile. A dimostrare che, anche la plastica, emblema dell’inquinamento globale, si può inserire con successo in percorsi strategici di economia circolare.

L’appello viene dal palco dell’evento nazionale EcoXpert 2023 di Schneider Electric, con l’esperienza di Lati. Tra i primi produttori di termoplastici in Europa, l’azienda di Vedano Olona (VA) è sia cliente sia fornitore di Schneider Electric. E ha scelto di puntare su una visione olistica della sostenibilità. Intrecciando circolarità dei cicli produttivi, efficienza e monitoraggio energetico, rinnovabili e decarbonizzazione dei processi, responsabilità sociale e benessere delle persone. Il segreto? Coniugare pianificazione, investimenti, trasformazione digitale e competenze.

La trasformazione sostenibile di Lati

“Produciamo compound termoplastico da oltre 80 anni – esordisce Luca Bracca, Group QHSE & Energy Manager di Lati -. Nei due stabilimenti in provincia di Varese si consumano circa 20 milioni di kwh all’anno per la produzione di 26mila tonnellate di materiale da destinare a mercati eterogenei. La termoconduttività delle nostre lavorazioni copre infatti diverse esigenze applicative: dall’energia al medicale, dai trasporti ai macchinari industriali, dall’elettronica alle ultime frontiere dell’arredamento, della moda e dello sport”.

Un mondo complesso, accumunato da un grande pilastro della strategia aziendale. Generare un impatto positivo sull’ambiente e sulla società attraverso compound innovativi, promuovendo al contempo un uso sostenibile della plastica. Il mezzo privilegiato per raggiungere l’obiettivo resta la tecnologia. “Coordino un team di 6 ragazzi che seguono ogni giorno gli aspetti connessi ad ambiente e sostenibilità – aggiunge il relatore -. Collaboro inoltre con l’ufficio tecnico per la parte di monitoraggio ed efficientamento di processo dal punto di vista energetico”.

Sostenibilità nell'industria termoplastica, l'intervento di Lati
Da sinistra, Luca Bracca, Group QHSE & Energy Manager Lati, e Giancarlo Terzi, Energy & Field Service Vice President di Schneider Electric, sul palco dell’evento EcoXpert 2023

Primo passo, raccogliere i dati

Come si è sviluppato questo percorso? Luca Bracca ha condiviso con le centinaia di professionisti EcoXpert in platea le principali tappe che hanno condotto, tra gli altri riconoscimenti, alla medaglia d’oro Ecovadis 2021 e 2022. La fase preliminare, assolutamente necessaria, è relativa alla raccolta e validazione dei dati. Ovvero, investire nel monitoraggio dei consumi, non solo elettrici, per ottenere informazioni univoche circa l’impronta complessiva delle emissioni.

Qui è entrato in gioco il partner tecnologico per la digitalizzazione e la decarbonizzazione dell’industria: Schneider Electric. Alla base dei primi interventi, il monitoraggio efficace sia dei comparti aziendali sia a livello di singola macchina. Comprensivo della valutazione di eventuali attività di revamping, in virtù di un progetto che entro il 2028 porterà all’implementazione di macchinari efficienti con elevata capacità produttiva. “Serviva capire cosa misurare, dove migliorare e, solo in seguito, decidere quali investimenti effettuare. Perché non esiste solo il ritorno dell’investimento, ma anche l’impatto in termini di sostenibilità. Dalla misurazione di tutti gli impianti, anche di quelli correlati alla lavorazione dei granuli, quali trattamento acqua, trattamento aria e aria compressa, siamo riusciti a efficientare processi particolarmente energivori”, continua Luca Bracca.

Elettrificare e riutilizzare gli scarti

Al controllo centralizzato dei consumi in tutta la fabbrica, il team di Lati ha successivamente integrato l’impegno per l’elettrificazione. Compresi l’acquisto di energia da fonti rinnovabili, l’installazione di pannelli fotovoltaici dove possibile e la valutazione di mix energetici in grado di mantenere un’adeguata ridondanza.

“Siamo partiti dall’elettrificazione dagli uffici e stiamo spingendo sulla trigenerazione, non solo con il metano ma anche con biometano e idrogeno – spiega il manager -. Altro obiettivo, aumentare la quota di riuso degli scarti di produzione e capire come rendere il granulo un combustibile solido secondario per produrre energia”. Cosa c’è nel futuro di Lati? Entro il 2040 la neutralità climatica, chiaramente secondo step intermedi. Accompagnati da un’attività comunicativa di “dissemination” che possa far comprendere alla filiera dell’industria termoplastica (e non solo) che la sostenibilità conviene. In termini economici, di immagine, di competitività e di impatto socio-ambientale.

Industria termoplastica, un esempio per tutte le filiere

Cosa suggerire, dunque, alle aziende che vogliano questo percorso prima della pressione generata dagli obblighi di legge? “L’aspetto fondamentale è capire dove siamo e dove vogliamo andare, per poi costruire tecnicamente il piano – aggiunge Luca Bracca -. Consiglio anche di vedere il bilancio di sostenibilità come un’opportunità, iniziando per tempo così da non subire la cogenza normativa. La strada è ridurre i consumi, fare di più con meno e compensare solo ciò che rimane. Altrimenti, si rischia di rimanere tagliati fuori dal mercato. Voglio anche aggiungere che questo percorso “paga”, perché i principali finanziamenti disponibili sono connessi a strategie di sostenibilità”.

Lati, dunque, ha compreso e avviato la sua trasformazione green. I suoi fornitori stanno facendo altrettanto? La situazione risulta eterogenea. Proprio in questi mesi, il team di Luca Bracca sta conducendo una survey tra le aziende della catena per capire come si stiano muovendo e quanto i loro dati possano ritenersi validabili. “Rileviamo ancora molta disparità, che rappresenta tuttavia un’opportunità da non perdere per noi consulenti. Possiamo entrare nelle aziende e portare valore aggiunto, accompagnandole in percorsi efficaci di decarbonizzazione”.

I temi normativi, creditizi e di implementazione tecnologica sono dunque centrali per migliaia di imprese ancora ferme. “È il nostro lavoro, insieme lo sappiamo fare molto bene – conclude Giancarlo Terzi, Energy & Field Service Vice President di Schneider Electric -. Ci troviamo ad affiancare gli EcoXpert e i decisori aziendali in un percorso che può durare decenni. Supportandoli nella definizione di una strategia personalizzata, da declinare in diversi step di implementazione e di misurazione dei risultati”.

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.

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