Presentato abitualmente nel corso del mese di dicembre, il Rapporto Annuale ENEA dedicato all’efficienza energetica rappresenta una sorta di timbro notarile sull’attività svolta nel nostro Paese, anche se il consuntivo non è relativo all’anno che sta per concludersi ma a quello precedente, quindi nel caso in questione il 2023.
Ciò significa che non sempre il rapporto risulta di stretta attualità, come nel caso del Superbonus che nel 2024 ha subito delle profonde mutazioni che ne hanno diminuito l’ambito di applicazione e la convenienza economica. Ma su altri argomenti lo studio ENEA si rivela prezioso per individuare alcuni dei principali risultati e delle tendenze in atto nella transizione energetica italiana.
La parola d’ordine che si può individuare nell’ultima edizione del Rapporto Annuale ENEA – presentato a Roma con la presenza del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin – è “risparmio”, inteso come i minori consumi energetici registrati nel 2023. “In Italia – si legge – sono stati realizzati nuovi risparmi energetici per un ammontare di oltre 3,6 Mtep, il che equivale ai consumi elettrici complessivi del Lazio e della Toscana”.
Un risparmio energetico che è stato generato grazie al dispiegarsi dei relativi progetti avviati dal 2021, il tutto con il supporto delle misure per ottemperare agli obblighi della Direttiva europea sull’efficienza energetica. Un risultato, quello ottenuto nel 2023, che equivale al 92% dell’obiettivo fissato dal PNIEC (il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima).
Andando a guardare nel dettaglio i risparmi energetici ottenuti, risulta ancora preponderante il traino delle detrazioni fiscali, per un ammontare di circa 2 Mtep, pari a una quota del 56,2% dei risparmi totali del 2023. Sulla riduzione dei consumi di energia finale ha influito in modo significativo anche la crescita dei Certificati Bianchi, che ha raggiunto il 28% rispetto al 2022, spingendo il dato cumulato a 0,6 Mtep.
Oltre a queste misure, va segnalato il contributo al risparmio energetico arrivato dagli incentivi per la mobilità sostenibile (0,4 Mtep) e dal Conto Termico (0,3 Mtep). Ed ancora, vanno evidenziati i risultati conseguiti nell’ambito dei progetti realizzati attraverso i Fondi di coesione, con un risparmio di energia finale di circa 32 Ktep nel 2023.
Nel rapporto viene segnalato anche un elemento relativamente “nuovo” e sicuramente significativo nel panorama del risparmio energetico. Si tratta del ruolo che viene giocato dalle campagne di sensibilizzazione, basate soprattutto sul “Programma Nazionale di Informazione e Formazione sull’Efficienza Energetica” (PIF), promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e realizzato da ENEA.
La stima è che le campagne di sensibilizzazione hanno coinvolto quasi 14 milioni di cittadini, soltanto per quanto concerne il settore residenziale. Ed i risparmi indotti dai cambiamenti nei comportamenti di consumo nel nostro Paese, da parte di individui e imprese, risultano pari a oltre 0,1 Mtep.
“L’efficienza energetica – ha dichiarato il direttore generale ENEA, Giorgio Graditi – rappresenta la chiave per raccogliere alcune delle sfide più urgenti del nostro tempo e raggiungere i traguardi disegnati dall’Unione Europea che, grazie al pacchetto legislativo Fit for 55 nonché alle Direttive Efficienza Energetica (EED III) e Prestazione Energetica degli Edifici (EPBD IV), si distingue come leader globale della transizione energetica”.
Per lo stesso Graditi “alla luce delle vulnerabilità delle filiere energetiche globali è fondamentale sfruttare le potenzialità offerte dall’innovazione, puntando sulle tecnologie emergenti e sulla digitalizzazione, che consente un monitoraggio in tempo reale delle emissioni e l’ottimizzazione dei consumi energetici”.
Ritornando ai dati evidenziati nel Rapporto Annuale ENEA, per i soli interventi di efficientamento energetico avviati nell’anno, il confronto tra 2023 e 2022 evidenzia una flessione dei risparmi conseguiti tramite i meccanismi di detrazione fiscale, e questo vale sia per il Superbonus (-21,2%) che per l’Ecobonus (-20,4%).
L’unica parziale eccezione fra i meccanismi di detrazione fiscale è rappresentata dal Bonus Casa, per il quale l’apporto in termini di nuovi risparmi energetici è rimasto sostanzialmente stabile. Infatti gli interventi attivati nel 2023 hanno generato un risparmio pari a 71 Ktep, con una leggera flessione dello 0,9%.
Per quanto attiene l’efficienza energetica negli utilizzi finali, il rapporto segnala “il notevole contributo arrivato dalle aziende con l’avvio il 5 dicembre 2023 del terzo ciclo di audit energetici obbligatori per le grandi imprese e quelle energivore. Secondo i dati gestiti da ENEA, sono pervenute 10.241 diagnosi da 5.797 soggetti obbligati, di cui il 44% sono grandi imprese, il 40% PMI energivore ed il 16% grandi imprese energivore”.
In particolare, rispetto al dicembre 2019 – che ha segnato l’avvio del secondo ciclo di diagnosi energetiche obbligatorie – le grandi imprese energivore che hanno adempiuto all’obbligo sono aumentate del 19%. I circa 9mila interventi di efficientamento energetico effettuati hanno prodotto un risparmio pari a 0,5 Mtep.
“I dati incoraggianti presentati nel Rapporto – ha sottolineato la direttrice del dipartimento ENEA di efficienza energetica, Ilaria Bertini – sono il risultato del peso sempre più rilevante assunto nel Paese dall’efficienza energetica. Questo grazie al consolidamento delle attività di formazione e informazione, ma anche allo sviluppo di metodologie e banche dati che evidenziano il ruolo primario assegnato a ENEA nel coinvolgere attivamente istituzioni, imprese, e cittadini”.