Sono stati aggiornati i sistemi di sicurezza dei Musei di Strada Nuova, in particolare quelli destinati alla protezione di Palazzo Tursi e di Sala Paganini, che custodisce al suo interno il celebre violino “Cannone” grazie alla collaborazione tra la Fondazione Enzo Hruby e il comune di Genova.
L’intervento – sostenuto dalla Fondazione Enzo Hruby – ha interessato la sostituzione dell’impianto di videosorveglianza obsoleto con nuove strutture di rete e un sistema Over IP.
Grazie all’utilizzo di telecamere IP ad alta definizione dotate di illuminatori a raggi infrarossi si possono ottenere immagini nitide indipendentemente dalla luminosità presente all’interno delle sale.
Nella Sala Paganini sono state installate telecamere con ottica varifocale motorizzata con gestione da remoto della messa a fuoco che – anche in caso di manutenzione – consente una gestione ottimale e veloce.
La tecnologia Over IP offre la possibilità di implementare nel sistema algoritmi di analisi video evoluti, in grado di controllare attività anomale, come intrusioni ed effrazioni, dotare il complesso museale di strumenti per la gestione dei flussi dei visitatori e il controllo della sicurezza.
Il nuovo sistema è predisposto per la centralizzazione di tutti gli impianti in un unico punto di controllo a progetto terminato, rendendo la gestione semplice e pratica.
L’impianto è stato realizzato dalla società Umbra Control di Perugia, azienda che collabora normalmente con la Fondazione.
“Con questo progetto – ha sottolineato l’assessore alla cultura e al turismo Carla Sibilla – si consolida il rapporto tra Amministrazione comunale e Fondazione Enzo Hruby. Ora, con la decisione di avvalerci di questa preziosa collaborazione, vigileremo con un occhio ancor più attento sui tanti tesori conservati all’interno dei Musei di Strada Nuova. La sinergia tra pubblico e privato, costituisce un sicuro elemento di sviluppo per la cultura nella Città”.
“Il nostro obiettivo è offrire adeguata sicurezza e piena accessibilità ai Musei di Strada Nuova e al tempo stesso realizzare un modello di riferimento per la protezione in ambito museale.
Un progetto eccellente, che si caratterizza per l’impiego delle più avanzate tecnologie di videosorveglianza oggi disponibili a livello mondiale e come esempio di collaborazione virtuosa tra pubblico e privato. Ci auguriamo che questo intervento possa servire come modello per altre realtà analoghe presenti in Italia e a sensibilizzare altre pubbliche amministrazioni verso il tema della sicurezza del nostro inestimabile patrimonio culturale” ha dichiarato Carlo Hruby, Vice Presidente della Fondazione Enzo Hruby.