45 MW di potenza per garantire energia a 50mila famiglie siciliane e risparmiare 52mila tonnellate di CO2 all’anno: questi i numeri del parco eolico di Mazara del Vallo. Un valido passo avanti negli investimenti infrastrutturali legati alla transizione energetica italiana, potenziale apripista di ulteriori progetti. La presenza di Edison in Sicilia è ormai ventennale, ma all’interno dei 3 miliardi di euro stanziati dall’azienda entro il 2030 per nuovi progetti rinnovabili ci sono anche 300 milioni per gli impianti green dell’isola italiana.
Tornando ai dettagli impiantistici, il parco eolico da 45 MW realizzato nel trapanese è composto da 14 aerogeneratori tripala e genera circa 125 GWh ogni anno. I lavori di costruzione dell’ultimo triennio hanno coinvolto anche aziende fornitrici ed esecutrici del territorio, per un totale di 112 mila ore lavorate.
Un progetto ambizioso, per una regione climaticamente adatta alle fonti rinnovabili, che sarà presto accompagnato da nuove installazioni. Gli investimenti già pianificati da Edison andranno infatti ad alimentare la costruzione di altri 2 impianti eolici da circa 65 MW. Ma anche di 8 campi fotovoltaici da oltre 240 MW. Tra questi, figurano anche gli interventi dei comuni di Agira e di Aidone (EN) attualmente in costruzione.
Nel complesso della transizione energetica italiana, Edison possiede attualmente un parco di generazione rinnovabile da 2,2 GW di potenza installata. Alla quale si uniscono i progetti già avviati per ulteriori 1.500 MW, di cui 800 MW eolici e oltre 700 MW fotovoltaici. Parliamo di 63 impianti tra greenfield e integrali ricostruzioni. In particolare, nei prossimi quattro anni si prevedono interventi per oltre 1.300 MW nel Sud Italia e 200 MW nel Nord e nel Centro. Obiettivo finale, portare la generazione rinnovabile al 40% del portfolio produttivo entro il 2030.
Ma il piano di sviluppo si fonda anche sulla necessità di garantire sicurezza e stabilità alla rete. Ecco perché Edison ha previsto l’implementazione di strumenti di flessibilità, come i pompaggi idroelettrici e le batterie d’accumulo. Nonché la produzione a gas di ultima generazione, che rivestirà un ruolo complementare all’intermittenza delle fonti rinnovabili non programmabili.