Il complesso Domus Aventino ha una storia particolare. Si trova in una posizione centrale di Roma, vicino a monumenti come il Colosseo, il Circo Massimo e le Terme di Caracalla. Ma il Domus Aventino nasce come complesso di edifici commerciali (ex uffici centrali della Banca Nazionale del Lavoro).
Oggi, grazie a una importante riconversione di tre edifici, è stato convertito in nuovi appartamenti di lusso.
Il progetto architettonico, commissionato da BNP Paribas Real Estate Property Development e curato dallo Studio Tamburini, ha permesso il recupero delle tre palazzine mantenendone i tratti caratteristici originari degli anni ’50. Una riqualificazione minimamente invasiva sul piano del paesaggio urbano, volta a valorizzare il patrimonio immobiliare esistente dando vita a nuovi spazi di vita tecnologicamente ed esteticamente al passo con i tempi e in grado, allo stesso tempo, di mimetizzarsi in un contesto storico importante come quello della capitale.
Tutti e tre gli edifici si sviluppano per 6 piani fuori terra e prevedono dei piani interrati dove sono locati le cantine e i posti auto. Gli appartamenti realizzati sono complessivamente 185, a cui si aggiungono alcuni spazi dedicati ai servizi aggiuntivi riservati ai residenti: una sala per organizzare meeting ed eventi, una palestra privata, una hall con portineria e servizio di vigilanza.
L’intero complesso è certificato in Classe A, grazie alla scelta di soluzioni costruttive che massimizzano l’efficienza energetica e tecnologie domotiche che consentono di monitorare e ridurre i consumi attraverso la gestione a distanza di illuminazione, serramenti e condizionamento dell’aria.
L’attenzione all’aspetto della sostenibilità ambientale si ritrova anche nella decisione di posizionare un impianto fotovoltaico sulla copertura dell’edificio centrale, in grado di soddisfare con una potenza di 165 kWp le necessità di tutti i residenti delle palazzine. Ma non solo: anche nella progettazione dell’involucro edilizio sono state privilegiate tecnologie costruttive con prestazioni elevate dal punto di vista termico, acustico ed energetico. Ai serramenti termoisolanti in legno e al sistema “brise-soleil” scelto per proteggere le abitazioni dall’irraggiamento solare sono stati infatti associati i monoblocchi termoisolanti Presystem per frangisole Alpac, realizzati su misura dall’azienda per gestire tutti i 950 fori finestra del complesso.
L’intervento ha richiesto un’attiva collaborazione tra i diversi attori del cantiere per risolvere alcune problematiche di ordine costruttivo: a fronte di muri perimetrali eseguiti con tecnica a secco da Saint Gobain e Weber, è stato infatti ideato un monoblocco ad hoc da installare prima della muratura, completo di quarto lato per isolare completamente il foro finestra e con specifiche caratteristiche per adeguarsi alle vetrate di ampia larghezza. La progettazione su misura della soluzione Alpac ha permesso di facilitare le operazioni di realizzazione del muro stesso che, con l’inserimento di speciali staffe, è stato reso autoportante e strutturale per il fissaggio dei muri perimetrali e dei serramenti. L’azienda ha curato direttamente la fornitura in loco dei monoblocchi, nonché l’assemblaggio e la posa in opera qualificata tramite le proprie squadre specializzate, per assicurare le migliori prestazioni dei propri prodotti.