Obiettivo, ridurre le emissioni e favorire la sostenibilità industriale senza rinunciare alla crescita e alla competitività. Soluzione, integrare diverse politiche legate a efficienza energetica, autoproduzione e ottimizzazione dei consumi. Il percorso green della multinazionale Datwyler poggia sulle solide basi dell’analisi e della pianificazione di misure ad hoc per una transizione energetica sicura ed efficace.
Il gruppo svizzero, fornitore di articoli tecnici in gomma dedicati ai settori farmaceutico, automobilistico e alimentare, opera anche in Italia con tre stabilimenti. Proprio queste strutture sono state oggetto di una corposa riqualificazione energetica in collaborazione con E.ON. Un progetto ambizioso, verso il target 2030 della neutralità climatica delle attività interne all’azienda.
In particolare, il piano di sostenibilità di Datwyler segue le linee guida della SBTi (Science Based Target initiative). L’iniziativa lanciata da CDP (Global Compact delle Nazioni Unite), WRI (World Resources Institute) e WWF (World Wide Fund for Nature) punta a superare la frammentarietà degli interventi industriali connessi alla decarbonizzazione. Promuovendo in tutto il mondo l’impostazione di obiettivi di sostenibilità fondati su una consolidata base scientifica.
I risultati 2021 hanno già dato ragione alla filosofia sposata da Datwyler. Siamo infatti al 38% del consumo totale di energia elettrica degli stabilimenti coperto da fonti rinnovabili. Tra questi rientrano appunto i siti produttivi di Montegaldella (VI), Pregnana Milanese (MI) e Viadanica (BG). Il progetto realizzato da E.ON diventa quindi una testimonianza concreta di come abilitare la transizione energetica tramite un approccio integrato tra efficienza e autosufficienza da rinnovabili.
Partendo dunque dal presupposto che ottimizzare i consumi è fondamentale per aumentare indipendenza energetica e sostenibilità industriale, analizziamo i dettagli degli interventi effettuati. A cominciare da Montegaldella e Pregnana Milanese, ora dotati di impianti fotovoltaici con potenza di picco rispettivamente di 393,75 kWp e 221,25 kWp. Altrettanto strategico, il relamping a LED dei sistemi di illuminazione, che ha consentito di ridurre i consumi legati alla luce rispettivamente del 49% e del 45%. Nel sito produttivo di Viadanica, inoltre, è stato realizzato un impianto fotovoltaico da 249 kWp. Gli impianti integrano pannelli monocristallini da 375 Wp e inverter con ottimizzatori di potenza. Soluzioni in grado di massimizzare la produzione energetica, limitando le perdite di potenza dovute a malfunzionamenti, ombreggiamenti o esposizioni differenti dei singoli moduli.
Il relamping con lampade a LED, invece, è stato progettato in conformità alla UNI EN 12464-1. Questa normativa stabilisce infatti i requisiti minimi per l’illuminazione dei luoghi di lavoro, in modo da soddisfare le esigenze di sicurezza. Prima fase del percorso, il sopralluogo dei tecnici E.ON per condividere con i manager di Datwyler gli obiettivi e le specifiche base dell’impianto.
A seguire, la selezione delle tecnologie più adatte ai diversi ambienti della fabbrica. Per esempio, nel reparto stamperia dello stabilimento di Pregnana Milanese e nel reparto tranciatura di Montegaldella, caratterizzati dalla presenza di polvere di gomma particolarmente aggressiva, trovano spazio corpi illuminanti in acciao/vetro. Mentre lo stampaggio di Montegaldella, con elevate temperature di esercizio, utilizza lampade a LED resistenti ai regimi di temperatura richiesti.
Il bilancio della strategia attuata insieme agli esperti di E.ON è importante. Gli interventi, nel loro complesso, hanno portato alla riduzione di 508,37 tonnellate di CO2 all’anno, pari a quella assorbita da 50.837 alberi.