Più efficienza energetica per raggiungere gli obiettivi della transizione green

Un report dell’AIE sottolinea l’importanza di raddoppiare la crescita annuale dell’efficienza energetica da qui al 2030, ma sono necessari investimenti globali per quasi 2 trilioni di dollari
tecnologie per aumentare l'efficienza energetica

Nel valutare l’andamento della transizione energetica, sia per quel che attiene all’Italia sia a livello globale, bisogna sempre tener presente che i suoi principali indicatori hanno un valore molto più relativo rispetto a quelli che caratterizzano altri comparti economici e sociali. Infatti, per quanto i numeri della crescita possano apparire notevoli, occorre tener conto che gli obiettivi da raggiungere – in Europa addirittura l’impatto zero per la metà del secolo – sono davvero colossali. A ricordarci tutto ciò arriva un rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) dal titolo “Energy Efficiency – The Decade for Action”. Un documento che è stato recentemente presentato in una cornice prestigiosa, ovvero a Versailles in occasione della Conferenza globale sull’efficienza energetica 2023.

Cresce l’efficienza energetica globale

Cominciamo da quelle che, ricollegandoci all’assunto di apertura, in qualsiasi altro contesto sarebbero esclusivamente delle buone notizie. C’è ad esempio il dato sull’incremento dell’efficienza energetica globale che ha raggiunto il 2,2% nel 2022, il che significa, come sottolinea il rapporto dell’AIE, un valore doppio rispetto alla media dei cinque anni precedenti.

Un altro numero significativo è quello relativo all’andamento della domanda globale di energia, il cui andamento al rialzo ha inevitabilmente delle influenze economiche ma anche ambientali, poiché determina un aumento delle emissioni inquinanti e climalteranti. Ebbene, l’anno scorso la crescita della domanda energetica globale non è andata oltre l’1%, mentre si stima che senza i progressi compiuti nell’ambito dell’efficienza energetica l’incremento percentuale sarebbe stato quasi tre volte superiore.

Suddivisione investimenti in efficienza energetica a livello globale
Fonte Energy Efficiency – The Decade for Action

E altrettanto positive sono le stime riguardanti l’andamento degli investimenti in efficienza energetica, che nel 2023 dovrebbero raggiungere livelli record, “nonostante un rallentamento della crescita su base annua poiché l’elevato costo del capitale grava pesantemente sui potenziali nuovi progetti”. Ciò nonostante, in base alle attuali politiche previste e annunciate, si prevede che gli investimenti relativi all’efficienza aumenteranno di un ulteriore 50%.

Come raddoppiare i progressi annuali di efficienza energetica

Come detto, però, questi numeri vanno contestualizzati e parametrati rispetto a quanto richiesto dalla transizione energetica. In particolare, un’apposita relazione informativa presentata sempre a Versailles evidenzia che aumentare il progresso annuale dell’efficienza energetica dal menzionato 2,2% fino a superare il 4% annuo entro il 2030 porterebbe a riduzioni vitali delle emissioni di gas serra.

Non solo, raddoppiare l’efficienza energetica determinerebbe molti altri benefici sociali ed economici, puntualmente indicati dall’Agenzia Internazionale dell’Energia:

  • creare posti di lavoro,
  • espandere l’accesso all’energia,
  • ridurre le bollette energetiche,
  • diminuire l’inquinamento atmosferico,
  • diminuire la dipendenza dei Paesi dalle importazioni di combustibili fossili.

Senonché porsi in quest’ottica, puntando quindi al raddoppio della crescita annuale dell’efficienza energetica, significa far apparire molto più piccoli i progressi conseguiti l’anno scorso e stimati per quest’anno. Infatti, basti pensare che, per vedere raddoppiare i progressi annuali, gli investimenti globali nel comparto dell’energia dovranno aumentare dagli attuali 600 miliardi di dollari fino a oltre 1,8 trilioni di dollari entro il 2030.

Con la crisi impulso più forte all’efficienza

“Oggi stiamo assistendo a un forte impulso nell’efficienza energetica – ha affermato il direttore esecutivo dell’AIE, Fatih Birol –. I Paesi che rappresentano oltre il 70% del consumo energetico mondiale hanno introdotto politiche di efficienza nuove o migliorate dall’inizio della crisi energetica globale, più di un anno fa. Ora dobbiamo dare una marcia in più e raddoppiare i progressi in termini di efficienza energetica entro la fine di questo decennio”.

Il rapporto dell’Agenzia si sofferma su come il raddoppio degli sforzi per l’efficienza energetica possa anche produrre effetti a catena positivi per la società. “Oggi il settore – si legge – impiega decine di milioni di persone in tutto il mondo. Con una maggiore ambizione, le attività di efficienza energetica potrebbero portare ad altri 12 milioni di posti di lavoro a livello globale entro il 2030”.

Un altro aspetto fondamentale è quello del massimo coinvolgimento in questo processo: “È importante sottolineare che una domanda di energia più efficiente e inferiore supporta progressi più rapidi verso l’accesso universale a un’energia moderna e conveniente nelle economie emergenti e in via di sviluppo. Il passaggio verso un’elettrificazione efficiente attraverso la graduale eliminazione della tradizionale combustione di biomasse, come carbone e legna, per il riscaldamento e la cottura porta anche molteplici benefici in termini di miglioramento della qualità dell’aria e della salute”.

Fondamentale il ruolo della politica

In tutto ciò la politica è destinata a svolgere un ruolo decisivo per determinare se il mondo potrà contare su sufficiente efficienza energetica a breve, medio e lungo termine. Nel report vengono citati il piano RePowerEU in Europa, l’Inflation Reduction Act negli Stati Uniti e l’iniziativa Green Transformation del Giappone come esempi di iniziative politiche volte a realizzare l’agenda dell’efficienza energetica. Inoltre, “varie economie emergenti e in via di sviluppo, tra cui India, Cile e Sudafrica, hanno adottato misure progressive per portare l’efficienza energetica in primo piano”.

“Ottimizzare il modo in cui consumiamo energia – ha dichiarato il presidente di Schneider Electric, Jean-Pascal Tricoire – è la priorità per affrontare la crisi climatica ed energetica. Abbiamo tutti gli ingredienti. Quello che non abbiamo è il tempo. Semplicemente, non possiamo lasciare che passi altro tempo prima di sfruttare al massimo la potenza dell’elettrificazione e delle tecnologie digitali per l’efficienza energetica”.

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Leonardo Barbini

Copywriter ed editorialista di Elettricomagazine.it, appassionato di tecnologia. Da anni segue le tematiche della mobilità elettrica, della transizione energetica e della sostenibilità

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