Un appello urgente ai governi e alle aziende di tutto il mondo per accelerare la transizione energetica e la neutralità climatica. Lo hanno lanciato i vertici di Schneider Electric a Davos, coinvolgendo le importanti personalità presenti all’annuale World Economic Forum (WEF).
“Le crisi climatiche ed energetiche sono una realtà per un numero sempre maggiore di persone – spiega il presidente e Ceo dell’azienda Jean-Pascal Tricoire -. Dobbiamo agire nel nostro migliore interesse a lungo termine e non dobbiamo evitare le decisioni difficili. Non ci può essere prosperità senza una completa transizione energetica. Il nostro approccio si basa su tre parole chiave: digitalizzare, creare strategie e decarbonizzare. Le imprese, i governi e le società devono farlo ora, per mantenere gli impegni presi”.
Da un lato, le tecnologie per l’automazione e l’energy management sono fondamentali per accelerare la transizione energetica di fabbriche ed edifici. Dall’altro, Schneider Electric, promuove una cultura della sostenibilità tramite ricerche e indagini realizzate dal suo Sustainability Research Institute.
Una survey indipendente su oltre 500 top manager, commissionata lo scorso anno, rileva per esempio che gli investimenti green sono spesso ostacolati dalla complessità della decarbonizzazione. In media, l’impegno finanziario delle aziende intervistate in tale direzione è inferiore al 2% del fatturato previsto per il triennio successivo. Il tutto, nonostante questi investimenti vantino un ritorno (ROI) collocabile tra meno di un anno e tre anni.
Perché tale ritardo? I manager indicano tra le maggiori sfide l’allineamento degli stakeholder, il budget, la tecnologia, le competenze e le normative. Ma la maggior parte ha anche affermato che il potenziamento dell’automazione industriale e l’aggiornamento dell’infrastruttura elettrica costituiranno una parte fondamentale dei piani di sostenibilità nel prossimo triennio.
Guardando all’offerta, l’acquisto di energia rinnovabile è tra le principali iniziative perseguite dalle aziende interpellate. L’elettrificazione – misura chiave dal lato della domanda – risulta invece ancora poco presente. Anche l’efficientamento delle infrastrutture esistenti attraverso la digitalizzazione sarà una leva fondamentale per il futuro. Anzi, per molte realtà sarà il mezzo più rapido, in termini di capitale, per ridurre le emissioni.
Un altro recente report di Schneider Electric sul potenziale di elettrificazione in Ue ci dice invece che si potrebbe aumentare la quota dell’elettricità nel mix energetico dal 20% al 50%. A sua volta, la quota di gas naturale e petrolio si ridurrebbe di circa il 50%, contribuendo a migliorare la sicurezza energetica. Molti stanno infatti sperimentando l’imprevedibilità nella fornitura di energia e i prezzi inaccessibili. Ciò evidenzia ancora una volta la necessità di ripensare l’intera equazione energetica, dal lato dell’offerta (accelerare la transizione energetica) a quello della domanda (migliorare l’efficienza energetica).
“Abbiamo già la tecnologia per evitare le crisi e per garantire una distribuzione e un utilizzo dell’energia sicuri, affidabili e sostenibili. Il nostro approccio basato sui dati, che abbraccia l’automazione industriale, la digitalizzazione e le tecnologie per creare un gemello digitale del metaverso aziendale, offre una combinazione che può creare un futuro più luminoso, sostenibile e prospero. Agire non è mai stato tanto urgente come ora”, conclude Tricoire.
