Midea, azienda specializzata nella produzione di elettrodomestici intelligenti, ha annunciato il suo ingresso nel Cda di Connectivity Standards Alliance, realtà nata nel 2002 che ha creato Matter, il protocollo unico che consente ai dispostivi Internet of Things e agli elettrodomestici smart più disparati di comunicare efficacemente. L’obiettivo è quello di semplificare e aumentare la compatibilità dell’IoT, migliorando concretamente la vita delle persone. Alla Connectivity Standards Alliance contribuiscono oltre 500 aziende diverse, con tecnologie e best practices collaudate sul mercato, mentre sono 29 le società presenti nel Consiglio di Amministrazione.
Il sopracitato protocollo Matter (precedentemente noto come Project CHIP – Connected Home over IP) è la soluzione di Connectivity Standards Alliance per una connettività semplificata, affidabile e sicura: si tratta di un nuovo standard di interoperabilità unificante nei settori della tecnologia smart per applicazioni domestiche e commerciali.
Per Midea prendere consapevolezza del valore e del potenziale della compatibilità tra dispositivi ed elettrodomestici smart è fondamentale. Entrando nel team di Connectivity Standards Alliance, l’azienda sarà in prima linea nel promuovere la collaborazione tra tutti i marchi di elettronica di consumo e di elettrodomestici intelligenti, così da permettere a tutti di sperimentare una connettività universale.
Midea ritiene, infatti, fondamentale che tutti gli elettrodomestici intelligenti funzionino efficacemente in tandem con i dispositivi connessi di altri marchi globali, nell’ottica di una tecnologia sempre più semplificata. L’azienda auspica, quindi, che sempre più aziende si uniscano nel sostenere l’integrazione con Matter. Dal canto suo Connectivity Standards Alliance condivide il desiderio di un IoT semplice, interoperabile, affidabile e sicuro, che si potrà raggiungere solo con una collaborazione globale e con l’utilizzo di protocolli aperti.
Lo standard di connettività unificato è la base dell’innovazione e può far si che l’interoperabilità diventi una vera risorsa per gli ecosistemi domotici dei consumatori. Il protocollo è attualmente in fase di convalida da parte delle aziende associate presso otto laboratori di test autorizzati in sedici sedi di nove Paesi in tutto il mondo.