L’efficienza energetica nelle aziende: come ridurre i consumi

L'efficienza energetica passa anche attraverso una industria più attenta ai propri consumi, riducibili mediante alcuni importanti interventi di efficientamento.
Efficienza energetica

Ridurre i consumi ed aumentare l’efficienza energetica è una necessità condivisa da tutti settori economici, inclusi quello industriale. Le possibilità di intervento sono diverse, tenendo presente che i consumi energetici variano in base alla tipologia di industria. Ma al di là della natura dei processi produttivi specifici, è possibile innanzitutto aumentare l’efficienza intervenendo sulle infrastrutture comuni ad ogni attività industriale, tra cui illuminazione e produzione di energia.

Relamping: illuminazione efficiente

Tra i vari interventi attuabili in ambito industriale per la riduzione del consumo di energia, c’è sicuramente il relamping. Si tratta di una scelta strategica che permette di aumentare l’efficienza energetica del sistema di illuminazione. In generale, è possibile procedere con la sostituzione o riqualificazione di tutti i corpi illuminanti, installando soluzioni innovative e più performanti. Nel secondo caso, si parla di attività di retrofit, che permette di convertire i sistemi tradizionali, installando nuova tecnologia a LED, che si adatta ai corpi illuminanti in uso. Questa alternativa permette di rendere efficiente l’intero sistema (con una riduzione dei consumi che varia dal 50% al 70%), ma senza una completa sostituzione degli impianti.

industria efficiente

In generale, comunque, il relamping permette anche di riprogettare l’illuminazione, soddisfacendo al massimo anche le esigenze in termini di comfort, funzionalità e sicurezza. Si garantisce la massima conformità legislativa e un’importante riduzione dei costi, anche per la manutenzione dei dispositivi. Le nuove tecnologie LED, infatti, hanno una maggior durata e resistono in modo eccellente anche a sollecitazioni di varia natura, quali vibrazioni o sbalzi di temperatura.

Migliorare la produzione di energia

Un altro ambito su cui agire è sicuramente quello della produzione di energia. Innanzitutto è essenziale che gli impianti installati siano adeguatamente dimensionati, allineando la capacità produttiva con l’effettiva domanda energetica. Per questo, prima di intervenire sull’esistente, è generalmente opportuno procedere con specifici audit energetici, analizzando gli impianti e i dispositivi presenti, con i relativi profili di carico e picchi di potenza. Queste analisi permettono di verificare eventuali inefficienze e interventi da attuare, ma anche di quantificare l’effettiva domanda di energia.

Dopodiché, è essenziale prevedere l’installazione di soluzioni impiantistiche adeguate ed efficienti. Alcune tecnologie note in piccola taglia, sono disponibili anche per situazioni industriali, ad esempio con caldaie e pompe di calore, anche combinate in sistemi ibridi.

Impianto fotovoltaico industriale su tetto

Un’alternativa molto interessante in ambito industriale, poi, è rappresentata dagli impianti di cogenerazione, in grado di produrre in modo combinato energia termica ed elettrica. Ne esistono di taglie differenti, in grado di soddisfare la domanda anche di industrie di maggiori dimensioni. Per quanto riguarda il sistema di distribuzione, invece, è necessario considerare tutte le esigenze da soddisfare, oltre all’efficienza energetica. Ad esempio, in alcune tipologie di ambienti industriali è necessario evitare il movimento di polveri e, di conseguenza, è da evitare il riscaldamento ad aria, scegliendo ad esempio un sistema a irraggiamento.

Recupero del calore ed energia rinnovabile

Installare impianti efficienti per la produzione di energia non è l’unico modo per aumentare l’efficienza nell’industria, è altrettanto importante aumentare la capacità di autoproduzione, con impatti positivi anche sui costi. Per questo, altre due azioni che dovrebbero essere messe in pratica sono l’installazione di un impianto per la produzione di energia elettrica rinnovabile e la previsione di tecnologie per recuperare il calore disperso dal funzionamento dei macchinari. Per quanto riguarda le rinnovabili, la scelta ricade generalmente sugli impianti fotovoltaici, definiti industriali proprio perché caratterizzati da potenze anche superiori ai 100 kWp. L’uso di energia solare in ambito industriale è in crescita e le aziende che negli scorsi anni hanno investito in questa tecnologia hanno ammortizzato i costi imputabili al rincaro energia.

Per quanto riguarda il recupero di calore, invece, si tratta di sfruttare una grande quantità di energia che viene ogni giorno dissipata dagli impianti produttivi e che, altrimenti, andrebbe completamente persa. La quota di energia recuperabile, chiaramente, cambia anche in base alle macchine installate, ma in generale l’installazione di appositi scambiatori (ad alta efficienza e adeguatamente puliti e manutenuti) permette di sfruttare in modo efficiente questa risorsa. L’energia resa disponibile dal sistema di recupero termico è disponibile per usi differenti, dal riscaldamento degli ambienti di lavoro, fino ad usi prettamente industriali, ad esempio connessi a sistemi di preriscaldamento all’interno dei processi produttivi.

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Gaia Mussi

Laureata in Progettazione Tecnologica e Ambientale, da sempre appassionata ai temi della sostenibilità e della tecnologia. Collabora come copywriter con portali, magazine e aziende per la creazione di contenuti inerenti il campo dell’edilizia, della sostenibilità e del risparmio energetico
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