Controllo e manutenzione degli impianti termici: cosa fare

Quali sono gli interventi da effettuare sugli impianti termici? Quali le normative e la legislazione in vigore? Vediamo come eseguire la manutenzione e il controllo di efficienza energetica
Manutenzione e controllo di efficienza energetica

Gli impianti termici devono essere sottoposti a controlli e interventi di manutenzione periodici regolari, le cui scadenze e procedure cambiano a seconda della tipologia installata. Si tratta di attività svolte da tecnici competenti, che comportano vantaggi sia per l’ambiente, che per i proprietari.

Perché è importante la manutenzione

La manutenzione degli impianti termici è importante per assicurare il mantenimento della loro efficienza, ma anche per assicurarne la massima sicurezza. Come detto, le modalità e le tempistiche per la manutenzione sono definiti con obblighi di legge, che variano a seconda della tipologia di impianto.

Per comprendere meglio quanto è rilevante mantenere sotto controllo gli impianti adibiti al riscaldamento e al raffrescamento degli edifici, è sufficiente pensare al fatto che più dell’80% dell’energia consumata ogni anno in ambito residenziale è utilizzata proprio per il loro funzionamento e per la produzione di acqua calda sanitaria.

Durante i controlli periodici, quindi, è essenziale verificare che non vi siano alterazioni sulle quantità di gas emesse, che non ci siano sprechi energetici dovuti ad inefficienze o malfunzionamenti e che gli apparecchi continuino ad essere sicuri anche per la salute delle persone. I principali riferimenti normativi sul tema sono il DPR 16 aprile 2013, n. 74, che definisce i criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione degli edifici e la produzione di acqua calda sanitaria, e il DM 10 febbraio 2014, che introduce il nuovo libretto di impianto e il rapporto di controllo di efficienza energetica.

Manutenzione e controllo di efficienza energetica

Gli interventi da effettuare sono principalmente due: la manutenzione e il controllo di efficienza energetica.

Nel primo caso si tratta di un intervento che si pone l’obiettivo di preservare l’impianto nel tempo, con verifiche che hanno una periodicità definita dal fabbricante stesso. Questa informazione è reperibile nel libretto d’uso e manutenzione che lo accompagna. Nella maggior parte dei casi, si tratta di interventi con frequenza annuale, che vengono obbligatoriamente registrati dal tecnico sul libretto.

Il controllo di efficienza energetica, invece, è stabilito in base alla tipologia di alimentazione e alla potenza dell’impianto. La frequenza va da 1 anno (nel caso di generatori a pellet o gasolio con potenze superiori a 100 kW) a 4 anni, per generatori a gas con potenze inferiori a 100 kW. Durante il controllo sono di interesse il sottoinsieme di generazione, la funzionalità dei sistemi di regolazione della temperatura e la funzionalità dei sistemi di trattamento dell’acqua.

la manutenzione della caldaia

Questo intervento viene spesso chiamato anche controllo fumi e deve essere registrato mediante la redazione di un apposito rapporto di controllo di efficienza energetica, di cui una copia viene inviata all’Autorità Competente addetta ai controlli.
Nel caso non si esegua qualcuno dei controlli obbligatori, si rischia una sanzione che va dai 500 ai 3000 euro circa, a seconda della situazione.

Pompe di calore: efficienza energetica e FGas

Tutte le pompe di calore, incluse quelle per la climatizzazione estiva, rientrano negli impianti termici e, di conseguenza, sono soggetti a controllo periodico. Anche in questo caso, le regole cambiano a seconda della tipologia di impianto e della potenza installata. Il controllo di efficienza energetica è da effettuare se si superano i 12 kW di potenza installata, ogni 2 o 4 anni, a seconda del fatto che si superino o meno i 100 kW.

Inoltre, tutte le apparecchiature contenenti gas fluorurati (FGas) sono sottoposti a un ulteriore controllo periodico. Dal 2017, la normativa prevede che l’obbligo di verifica scatta nel caso siano contenuti gas a effetto serra pari (o superiori) a 5 tonnellate di CO2 equivalenti. Valore che aumenta a 10 tonnellate per gli apparecchi ermeticamente sigillati. La periodicità dipende proprio dalla quantità di gas e va da 2 anni a 6 mesi. Queste verifiche, inoltre, possono essere condotte esclusivamente da personale certificato.

Manutenzione di una pompa di calore

Chi si deve occupare degli interventi di manutenzione

La responsabilità del regolare svolgimento di manutenzione e controlli degli impianti termici è del responsabile dell’impianto, ossia di chi occupa l’immobile presso cui è installato, non importa se sia il proprietario o il locatario. La sola eccezione riguarda i condomini, in quanto nel caso di impianti centralizzati la responsabilità ricade sull’amministratore del condominio. Definite le responsabilità, è chiaro che tutti questi soggetti possono avvalersi di terzi per l’esecuzione dei controlli previsti, che generalmente sono eseguiti da società di termoidraulica.

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Gaia Mussi

Laureata in Progettazione Tecnologica e Ambientale, da sempre appassionata ai temi della sostenibilità e della tecnologia. Collabora come copywriter con portali, magazine e aziende per la creazione di contenuti inerenti il campo dell’edilizia, della sostenibilità e del risparmio energetico
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