Nuovi incentivi per auto e motocicli, arrivano le prime critiche

Il provvedimento del governo stanzia 650 milioni di euro per tre anni ma, oltre ai veicoli elettrici e ibridi, continua a incentivare anche le auto più inquinanti.
Incentivi per auto 2022

Ampiamente annunciati, alla fine i nuovi incentivi per auto e motocicli si sono materializzati sotto forma di un decreto del presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM), firmato dal premier Mario Draghi su proposta del ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti.

Si colma così una vistosa lacuna nel rinnovamento del settore dei trasporti, ma non è il caso di dire che tutto è bene quel che finisce bene perché il provvedimento già presta il fianco a critiche assortite, come quelle espresse da varie associazioni di settore.

Il provvedimento del governo ha una estensione triennale, fino al 2024, ed è finanziato ogni anno con 650 milioni di euro. Un ammontare limitato, anche perché va diviso per varie categorie di veicoli, ed è quindi probabile che le risorse vadano esaurite ben prima della fine dell’anno, come del resto già accaduto nel recente passato.

Auto elettriche “pure”

La categoria più virtuosa, nell’ottica dell’abbattimento delle emissioni, è quella che comprende l’acquisto di nuovi veicoli (fino a un costo di 35mila euro + Iva) collocati nella fascia di emissioni 0-20 g/km di CO2.

Si tratta, per capirci, delle auto unicamente elettriche, che quindi non accoppiano alle batterie alcun motore termico. Per le full electric è possibile richiedere un incentivo di 5.000 euro a condizione che venga contestualmente rottamata un’auto di classe inferiore ad Euro 5. Senza rottamazione, invece, il contributo scende a 3.000 euro. L’incentivo complessivo per questa categoria è di 220 milioni nel 2022, 230 milioni nel 2023 e 245 milioni nel 2024.

incentivi per auto elettriche

Auto ibride plug-in

Leggermente superiore – 225 milioni nel 2022, 235 milioni nel 2023 e 245 milioni nel 2024 – il contributo complessivo relativo all’acquisto di nuovi veicoli collocati nella fascia di emissione 21-60 g/km di CO2 (con un prezzo fino a 45mila euro + Iva).

Si tratta dei mezzi ibridi plug-in, ovvero che accoppiano le batterie a un motore termico, per i quali è possibile richiedere un contributo di 4.000 euro nel caso venga rottamata un’auto di classe inferiore ad Euro 5 (2.000 euro in assenza di rottamazione).

Incentivi anche per le più inquinanti

C’è poi una terza categoria, meno virtuosa, che beneficia dei nuovi incentivi: vale a dire quella dei veicoli con tradizionali motorizzazioni benzina e diesel nonché emissioni comprese tra 61 e 135 g/km di CO2.

Incentivi per acquistare un'auto

In questo caso la contestuale rottamazione di un’auto con classe inferiore ad Euro 5 è obbligatoria e il contributo per l’acquisto (prezzo massimo di 35mila euro + Iva) è di 2.000 euro. Per questa categoria le risorse stanziate dal governo ammontano ogni anno a 170 milioni di euro.

Motocicli e ciclomotori

Sono previsti incentivi anche per l’acquisto di motocicli (cilindrata oltre i 50 cc.) e ciclomotori (fino a 50 cc.) dotati di propulsione elettrica o ibrida.

Si tratta di un contributo del 30% sul prezzo di acquisto (fino a un massimo di 3mila euro), che sale fino al 40% (costo non superiore ai 4mila euro) se contestualmente viene rottamata una moto con una classe da Euro 0 a 3. In questo caso le risorse disponibili ammontano a 15 milioni di euro per ciascuna delle tre annualità di durata.

Le prime reazioni ai nuovi incentivi per auto e moto

Come detto, i nuovi incentivi sono stati subito accompagnati da reazioni non esattamente entusiastiche.

Per Francesco Naso, segretario generale di Motus-E, l’associazione che raccoglie tutti gli stakeholders della mobilità elettrica, il provvedimento del governo è “incoerente con l’obiettivo di diffondere su larga scala i mezzi completamente elettrici e con le politiche sulle infrastrutture di ricarica messe in campo sinora: infatti da una parte lo Stato finanzierà con 740 milioni di euro le infrastrutture di ricarica ad alta potenza, dall’altra non incentiverà auto che ricaricano ad alta potenza, che possono diventare da subito prime auto di famiglia. Servirebbe coerenza fra le misure”.

Per il presidente del Coordinamento FREE (Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica), Livio de Santoli, risulta invece “incomprensibile che il prezzo massimo imposto per le auto più virtuose, 0-20 g/km di CO2, sia inferiore a quello delle più inquinanti 21-60 g/km di CO2”.

E ancora, per il presidente di ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) Paolo Scudieri, l’impostazione del governo è fortemente limitata perché “sono necessari anche degli incentivi all’acquisto di veicoli commerciali leggeri a basso impatto ambientale”.

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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