Abbiamo un problema: nel 2022 calano le vendite di auto elettriche

L’analisi di Motus-E evidenzia una flessione delle vendite di auto elettriche, ancor più accentuata nel mese di luglio, con l’Italia che rappresenta un caso unico fra i più grandi Paesi europei
Vendita di auto elettriche in flessione nel 2022

Dato che è sempre meglio prenderla con ironia, la lettura degli ultimi numeri relativi alle vendite di auto elettriche nel nostro Paese, tenendo a mente l’obiettivo di zero auto inquinanti nelle concessionarie europee per il 2035, porta a un paio di riflessioni paradossali. Infatti, delle due l’una: o a Bruxelles sono dei grandi burloni e in realtà non hanno nessuna intenzione di far sparire dal commercio i motori diesel e a benzina, oppure si sono dimenticati di dirci che per la metà del prossimo decennio l’Italia non farà più parte dell’Europa…

Calo a doppia cifra

Proprio così, perché quello che sta accadendo al di sotto delle Alpi non rappresenta un inciampo nel cammino verso il traguardo del 2035, ma molto più drasticamente risulta assolutamente incompatibile con il raggiungimento dell’obiettivo generale del continente. Certo, a giustificare un’affermazione del genere non può bastare un rallentamento nella crescita delle vendite dei veicoli elettrici e plug-in (identificati rispettivamente con gli acronimi BEV e PHEV) e neppure una stagnazione. Ma a trasformare l’Italia nell’eccezione negativa fra tutti i maggiori Paesi europei c’è ben altro, ovvero una flessione a doppia cifra nelle vendite a consuntivo dei primi sette mesi del 2022.

I numeri elaborati da Motus-E purtroppo parlano chiaro e non lasciano spazio a interpretazioni consolatorie. Nella prima metà abbondante dell’anno, in Italia sono stati venduti 70.557 veicoli appartenenti al comparto elettrico rispetto ai 79.578 registrati nello stesso periodo dell’anno precedente. Ciò equivale ad una flessione percentuale dell’11,34%, ed a rendere ancor più negativo il dato c’è un andamento che comincia ad essere in controtendenza rispetto a quello generale del mercato dell’auto, che si sta stabilizzando dopo le forti perdite accusate negli ultimi anni.

Mese di luglio pessimo

A complicare ulteriormente le cose c’è la circostanza che proprio il periodo più recente fra quelli rilevati, ovvero il mese di luglio, esprime in modo accentuato l’andamento negativo del comparto elettrico. Infatti, le vendite di veicoli con possibilità di ricarica (quindi la somma di BEV e PHEV) sono risultate in netto calo rispetto a luglio 2021: appena 8.670 unità a fronte delle 11.431 vendute nello stesso mese dello scorso anno, con un calo di dimensioni inedite per il comparto, pari al 24,15%.

Nel dettaglio, a luglio le vendite di auto BEV sono scese del -29,30% rispetto allo stesso mese dello 2021, per un totale di 3.605 unità immatricolate. Un po’ meglio, si fa per dire, è andata al settore PHEV, diminuito del 20,01% rispetto all’anno precedente, registrando un totale di 5.065 unità immatricolate nel mese. E quindi non stupisce che la quota di mercato delle auto BEV e PHEV immatricolate risulti anch’essa in netto calo, vale a dire il 7,88% sul totale dei veicoli venduti in Italia (3,3% BEV e 4,6% PHEV), quando nel luglio 2021 era pari al 10,32% (4,6% e 5,7%).

Confronto vendita di auto elettriche nel 2021 e 2022

I motivi del calo delle vendite di auto elettriche

Per quanto riguarda i motivi che stanno causando questo allarmante arretramento delle vendite dei veicoli poco e per nulla inquinanti, Motus-E ne individua soprattutto due. Il primo è legato all’andamento a singhiozzo degli incentivi che genera inevitabilmente incertezze nei possibili acquirenti. “Luglio 2022 – evidenzia l’associazione – è il primo mese in cui non assistiamo alle immatricolazioni dovute alle consegne delle BEV incentivate con ecobonus 2021, veicoli che andavano immatricolati entro il 30 giugno 2022”.

L’altra ragione della flessione travalica i nostri confini perché c’è da considerare “l’effetto della mancanza di prodotto, che è drammaticamente legata alla crisi di materie prime. Nei Paesi in cui le consegne erano già pianificate da tempo, pur avendo poca offerta, l’elettrico cresce: alla fine del primo semestre 2021, nei sette Paesi europei di cui teniamo traccia, l’unico in cui la quota di mercato dei veicoli elettrici puri non cresce è l’Italia, in tutti gli altri la market share sale anche in maniera significativa”.

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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