10 visioni sul futuro delle energie rinnovabili

Il rapporto “Filiere del futuro – visioni sul futuro delle energie rinnovabili” analizza il settore delle FER attraverso il punto di vista di esperti in varie materie
Energia da fonti rinnovabili

Come si sta evolvendo il mondo delle rinnovabili? Quali opportunità (e rischi) sono dietro l’angolo? In che modo l’Italia può diventare protagonista in questa importante transizione? È lecito porsi queste e altre domande, altrettanto legittimo aspettarsi delle risposte.

Per questo motivo Fondazione Symbola e IEGroup hanno deciso di interpellare alcuni tra i più grandi esperti personalità del mondo dell’impresa, dell’economia e della ricerca per raccogliere opinioni, dati e visioni da inserire nel rapporto “Filiere del futuro – 10 visioni sul futuro delle energie rinnovabili” presentato il 29 febbraio in occasione di Key Energy a Rimini.

10 visioni sul futuro delle energie rinnovabili

Le rinnovabili porteranno benefici economici e sociali

Agostino Re Rebaudengo, presidente Elettricità Futura, ha posto l’accento non solo sulle necessità del settore, ma anche sulle sue potenzialità.

Portare le rinnovabili all’84% del mix elettrico significa creare 360 miliardi di benefici economici e 540.000 nuovi posti di lavoro in Italia. Ciò significa ottenere vantaggi a 360 gradi su tutta la filiera, oltre naturalmente al target principale: il progressivo abbandono delle fonti non rinnovabili e contribuire così alla riduzione della temperatura media globale.

Protagonisti nella transizione energetica

L’intervento successivo è ad opera di Francesco Starace, Chairman SEorALL e SBTi.

Starace si è concentrato sull’importanza di eolico e solare fotovoltaico che, insieme, contribuiranno per circa il 95% alla crescita delle rinnovabili.

Così come già avviene in altri settori, anche qui la digitalizzazione avrà un ruolo chiave per lo sviluppo tecnologico e cambierà i modelli di business; spazio anche alle persone, che dovranno acquisire nuove competenze sia per creare la tecnologia del futuro, sia per utilizzarla al meglio ai fini dell’efficienza e della sostenibilità.

Non trascuriamo le tecnologie per l’accumulo

Fonti rinnovabili e sistemi di accumulo sono le due facce della transizione energetica e devono procedere di pari passo: ne è convinta Silvia Bodoardo, Professoressa del Politecnico di Torino.

Al contrario di quanto necessario in ambito e-mobility, l’accumulo industriale e domestico pone meno vincoli (in particolare di peso e ingombro). Tra le tecnologie in fase di sviluppo, quella delle batterie al sodio-ione si stanno dimostrando le più interessanti e dalle maggiori potenzialità.

Impianto fotovoltaico

Riuscire con l’accumulo là dove le rinnovabili non arrivano

L’arrivo delle batterie a lunga durata segnerà una svolta per le fonti rinnovabili anche secondo Giovanni Battista Zorzoli, ingegnere, autore televisivo ed esperto di energia.

La produzione intermittente di eolico e fotovoltaico è un ostacolo che può essere superato con batterie appositamente pensate per questa applicazione, capaci di durare svariate ore e di accumulare grandi quantità di energia. Su questo si giocherà parte del successo futuro delle FER.

Una delle opportunità più grandi nella storia del Paese

Giuseppe Argirò, amministratore delegato di CVA – Compagnia Valdostana delle Acque, ragiona a tutto tondo sul tema delle rinnovabili, con particolare riferimento al mondo idroelettrico.

Un settore già ben sviluppato in Italia, con alcuni potenziali margini di miglioramento e alcune ombre all’orizzonte. Come il tema della riassegnazione delle concessioni ai gestori di impianti idroelettrici: il 69% scade nel 2030, ma le gare di assegnazione verranno fatte nel 2024 e quindi c’è attualmente una situazione di incertezza che rallenta gli investimenti.

Le rinnovabili vinceranno la sfida contro le fonti fossili

Molto forte l’approccio di Ernesto Ciorra, esperto di innovazione e sostenibilità e Dream Builder. Afferma infatti che, togliendo tutti i sussidi destinati alle fonti fossili e a quelle rinnovabili, resteranno solo le seconde.

Questo perché, pur essendo talvolta ancora più costosa, l’energia prodotta utilizzando fonti rinnovabili vede ormai da anni un calo nei prezzi mentre i costi delle “tradizionali” fonti fossili stanno crescendo. Da un punto di vista puramente economico, quindi, secondo Ciorra la partita è ancora in corso ma il risultato è segnato.

accumulo energia

Il fotovoltaico sarà il vincitore della transizione energetica

Di tutte le fonti rinnovabili attualmente utilizzate, sarà il fotovoltaico a prevalere. Ne è convinto Nicola Armaroli, dirigente di ricerca CNR, che reputa questa FER facile da gestire, da installare e da allacciare in rete.

Tecnologicamente parlando, inoltre, altre fonti sono ferme sul fronte dello sviluppo e che non sempre giustificano investimenti anche importanti. Il fotovoltaico, invece, mostra interessanti margini sia sul fronte della maggiore efficienza, sia da quello della riduzione dei costi, con evidenti benefici complessivi.

Maggiore integrazione tra produzione e consumo in città

Il tema dell’integrazione tecnologica riveste un ruolo chiave in questo momento di forte trasformazione. A maggior ragione, fonti rinnovabili e città dovranno svolgere ciascuna il proprio compito in modo sinergico per ottenere i migliori risultati.

Carlo Ratti, architetto e professore del MIT, è inoltre convinto che all’interno delle moderne città occorra trovare adeguati spazi per la produzione di energia, in particolare da solare fotovoltaico ma non solo, per avvicinare sempre più domanda e offerta.

La strada è tracciata

A una “strada senza ritorno” fa riferimento Edoardo Garrone, presidente di ERG. Ma è un riferimento positivo, inteso come strada verso la decarbonizzazione.

A patto, ovviamente, di garantire la sostenibilità dei relativi processi sulle economie e sulle società. Da questo punto di vista, le industrie che oggi operano prevalentemente nel mondo dei combustibili fossili hanno la possibilità (e i margini) per investire e convertire le proprie attività al fine di contribuire a questo importante cambiamento.

Un mix bilanciato per supportare lo sviluppo

Torna a parlare di mix energetico per raggiungere la neutralità climatica anche Giorgio Graditi, direttore generale di ENEA.

Difficile oggi (e per i prossimi anni) ipotizzare che una sola fonte rinnovabile sia in grado di soddisfare le necessità attuali e future. Per questo è fondamentale puntare su più FER al fine di ottenere sia la sostenibilità, sia la sicurezza di approvvigionamento.

Il fotovoltaico si candida come principale attore in questo contesto, ma è bene non tralasciare eolico, idroelettrico e, in prospettiva, il nucleare di nuova generazione e infine la fusione.

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Andrea Pagani

Giornalista tecnico, da 25 anni mi occupo della realizzazione di prodotti editoriali (carta, video, web) per vari settori applicativi: dal manifatturiero all'impiantistica, fino all'e-mobility.
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