La trasformazione green del sistema elettrico nazionale procede troppo lentamente

L’edizione 2023 dell’Electricity Market Report mostra la distanza fra l’attuale ritmo di crescita delle fonti rinnovabili e quello necessario a centrare gli obiettivi indicati nella bozza del nuovo PNIEC
La trasformazione green del sistema elettrico è troppo lenta

Un conto è sapere quel che bisogna fare, tutt’altra cosa essere effettivamente in grado di farlo. È un po’ questo il messaggio di fondo contenuto nell’Electricity Market Report 2023 redatto dall’Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano, dove nello scomodo ruolo di “chi vorrebbe ma non può” c’è purtroppo il nostro Paese.

Innanzitutto, nel report si sottolinea come l’instabilità geo-politica ha ridato centralità agli obiettivi di sicurezza energetica e di competitività dei prezzi dell’energia, accanto alla consapevolezza che sarà necessaria una ristrutturazione significativa del sistema elettrico. Infatti, l’elettrificazione dei consumi e il forte incremento atteso della generazione di energia da fonti rinnovabili non programmabili richiederanno radicali modifiche nel dispacciamento e nella gestione del sistema elettrico.

Indietro rispetto agli obiettivi 2030 e 2050

Tutto ciò comporta per l’Italia l’obbligo di accelerare la transizione energetica per rispettare i target sempre più stringenti indicati dalla bozza del nuovo Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC). Senonché, stando ai dati contenuti nel rapporto, la situazione a oggi rivela l’immaturità del nostro Paese rispetto agli obiettivi posti sia per il 2030 che per il 2050.

In particolare, l’impegno per il nostro Paese è quello di tagliare entro otto anni le emissioni climalteranti per più del 24% a fronte di un consumo finale lordo di energia ridotto del 12% (dai 120,5 Mtep del 2021 fino ai 106,3 nel 2030). Consumo finale di energia che dovrà inoltre essere garantito dall’apporto delle fonti rinnovabili con una percentuale doppia rispetto all’attuale (dal 19% del 2021 al 40% nel 2030). Il tutto da inserire in un contesto generale che prevede un aumento del 6% della domanda di energia elettrica (dai 329,8 TWh del 2021 ai 350,1 nel 2030).

Nuovo target per le fonti rinnovabili

Guardando sempre alla bozza della nuova versione del PNIEC, nell’Electricity Market Report 2023 si sottolinea come sia previsto anche un significativo innalzamento della capacità di generazione elettrica da rinnovabile (+40% circa), mentre l’unico valore che decresce riguarda la capacità installata di elettrolizzatori per la produzione di idrogeno verde, che passa da 5 a 3 GW.

Dall’analisi della bozza del nuovo PNIEC emerge anche una lacuna. Infatti, non sono stati definiti degli obiettivi espliciti riguardo la capacità di accumulo necessaria per accompagnare la trasformazione del sistema elettrico. Al momento, quindi, si rimane all’indicazione contenuta nella precedente edizione del PNIEC (del 2019) che parlava di circa 10 GW (tra centralizzati e distribuiti).

Più efficienza energetica meno emissioni

Il ritardo accumulato dal nostro Paese nella transizione verso un sistema energetico sostenibile richiede un impegno più robusto e coordinato. In particolare, occorre concentrarsi sulla riduzione delle emissioni di gas serra, tramite la promozione delle energie rinnovabili, e sul miglioramento dell’efficienza energetica. Questi sforzi sono essenziali per assicurare l’allineamento del Paese rispetto agli obiettivi definiti a livello comunitario e per mitigare gli impatti sui cambiamenti climatici.

In questo contesto, risulta fondamentale l’intervento normativo, a partire dal nuovo Testo Integrato del Dispacciamento Elettrico (TIDE), con cui si vuole rendere strutturale in Italia la partecipazione di risorse distribuite, tanto dal punto di vista della generazione che della domanda, per la fornitura di servizi ancillari.

L’integrazione delle fonti rinnovabili

L’Electricity Market Report si sofferma su quello che sarà sempre più un elemento cardine della transizione energetica, ovvero l’integrazione crescente delle fonti di energia rinnovabile. Si tratta di un processo che sta progressivamente trasformando il sistema elettrico nazionale, ponendo nuove sfide da superare.

Fra i principali problemi da affrontare in tema di integrazione delle fonti rinnovabili il rapporto cita la non programmabilità delle FER (acronimo di Fonti Elettriche Rinnovabili), il posizionamento degli impianti rispetto ai punti di consumo nonché la diffusione della generazione distribuita. Tutte tematiche che non influenzano soltanto l’infrastruttura, ma anche la già complessa gestione del sistema e il funzionamento dei mercati energetici.

Potenza da rinnovabili cresce lentamente

Per quanto riguarda i principali numeri relativi alle fonti rinnovabili, l’Electricity Market Report indica che in Italia la potenza complessiva installata da FER è aumentata lentamente negli ultimi anni. Nel dettaglio, a fine 2022 risultava pari a circa 64 GW (+5% rispetto al 2021), mentre la capacità di generazione termoelettrica si è invece assestata sui 60 GW.

Infine, il report dell’Energy&Strategy evidenzia due importanti cambiamenti, con l’affermarsi delle FER che ha determinato l’aumento della quota di energia da generazione distribuita e di quella prodotta al Sud. “A fine 2022 – si legge – il 36% della potenza installata proveniva da fonte non programmabile, con il Sud e le Isole che rappresentavano il 40% della potenza installata totale”.

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Leonardo Barbini

Copywriter ed editorialista di Elettricomagazine.it, appassionato di tecnologia. Da anni segue le tematiche della mobilità elettrica, della transizione energetica e della sostenibilità
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