Più sicurezza: una indagine Verisure racconta le paure degli italiani

Verisure ha commissionato una indagine sulla sicurezza percepita dagli italiani: calano i reati, ma cresce la domanda di soluzioni per proteggere casa e persone
Osservatorio sulla Sicurezza della Casa Verisure Italia

I dati della 1a Edizione Osservatorio sulla Sicurezza della Casa, voluto da Verisure Italia e realizzato dal Censis con il contributo del Servizio Analisi Criminale Ministero degli Interni, parlano chiaro: gli italiani cercano maggiore sicurezza, in particolare in casa.

Cambia il concetto di sicurezza

La pandemia ha cambiato molte cose, come ad esempio il concetto di “sicurezza”.

Secondo l’osservatorio commissionato da Verisure Italia, infatti, 6 italiani su 10 negli ultimi due anni hanno sofferto di stati di ansia e paura. Vittime principali i giovani, le donne e chi vive in grandi realtà urbane, il tutto anche se le denunce tendono a calare (dai 2.818.834 reati denunciati nel 2012 ai 2.090.437 nel 2021, -25,8% nei dieci anni considerati).

Osservatorio Sicurezza Verisure sistemi di sicurezza

È cambiata anche la percezione di sicurezza all’interno della propria casa: il 33,9% degli italiani maggiorenni si sente poco (25,6%) o per niente (8,3%) tra le mura domestiche. Incendi, esplosioni atti vandalici e furti sono al primo posto delle paure. Percentuale che cresce considerando che, già oggi, molte persone vivono da sole e, di queste, un numero sempre crescente ha più di 65 anni.

Furti, aggressioni, ma anche malori o eventi naturali. Indipendentemente dal problema, la domanda è una sola: più sicurezza o, almeno, un supporto immediato in caso di necessità.

I dati hanno mostrato sin da subito due trend molto importanti e apparentemente in contrasto: “da un lato i reati cosiddetti tradizionali sono diminuiti, dall’altro sono aumentati il bisogno di protezione e le richieste di sicurezza da parte dei cittadini” conferma Stefan Konrad, Managing Director Verisure Italia.

“Quello che emerge con chiarezza dai dati del rapporto – aggiunge Massimiliano Valerii, Direttore del Censis – è che la sicurezza, come la salute, viene ormai percepita dai cittadini come un bene comune su cui non si accettano compromessi. Le persone cercano una “incolumità dai rischi” che richiede soluzioni tecnologiche e organizzative nonché una collaborazione senza barriere fra pubblico e privato”.

Il tema della cybersecurity

Ma non sono solo i reati tradizionali a preoccupare. Un quarto degli intervistati (25,5%, che sale al 31% tra gli uomini) teme di subire un furto di dati on-line e il 21,1% una truffa.

“A fronte di un calo generale e costante dei crimini tradizionali, gli unici a crescere sono quelli digitali” spiega il Direttore del Censis.

cybersecurity

Sempre a causa della pandemia, infatti, abbiamo imparato a utilizzare più strumenti digitali, a effettuare attività da remoto e a sfruttare funzionalità (come l’home banking) con le quali non tutti avevano dimestichezza.

È emerso così il tema della sicurezza in rete, la cybersecurity: il 56,6% degli italiani teme infatti di mettere a rischio la propria sicurezza mentre lavora da remoto, svolge operazioni bancarie o fa acquisti on-line. Il 34,7% degli italiani è preoccupato del libero accesso ad Internet dei minori, con valori che raggiungono quasi il 50% tra gli anziani (61,1%).

Tecnologia e persone per una maggiore protezione

Dentro casa o fuori, per strada, in ufficio o in un luogo pubblico, le persone vogliono sentirsi sicure.

Ma è tra le mura domestiche che il bisogno di sicurezza si fa più sentire, tant’è che secondo i dati di Verisure per 8 italiani su 10 è fondamentale che un sistema di sicurezza riesca ad attivarsi e intervenire prima che il reato si compia e che, nel caso, risulti semplice da attivare “come se fosse un interruttore della luce”.

Ladro in casa

Una questione di tecnologia, certo, ma anche un lavoro sulle persone incaricate di intervenire: oltre alle forze dell’ordine, servizi come quelli offerti da Verisure si trovano spesso a dover supportare persone in momenti delicati, talvolta critici. Ecco quindi che la corretta formazione e i giusti strumenti possono fare la differenza nel momento del bisogno.

A livello aziendale, Verisure vede impegnati circa 650 ingegneri nello sviluppo di nuove soluzioni per garantire la sicurezza di persone e beni. Inoltre, il personale che risponde alle chiamate viene formato per gestire le emergenze entro 60 secondi.

Le soluzioni più utilizzate

Ma come si proteggono oggi gli italiani nelle proprie abitazioni?

Osservatorio Sicurezza Verisure case italiani

Il 65,7% dispone di una porta blindata, il 32,8% ha installato inferriate a porte o finestre, mentre addirittura il 56,5% ha scelto una soluzione “passiva”: non tiene oggetti di valore in casa. Il 37% ha un impianto antifurto (il 30% con telecamere).

Per quanto riguarda la vigilanza attiva, il 13,2% degli intervistati ha dichiarato di essere collegato a un sistema di vigilanza privata, mentre l’11,3% abita in un complesso dotato di personale di sicurezza operativo 24/7.

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Andrea Pagani

Giornalista tecnico, da 25 anni mi occupo della realizzazione di prodotti editoriali (carta, video, web) per vari settori applicativi: dal manifatturiero all'impiantistica, fino all'e-mobility.
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